Matteo chiede aiuto per realizzare il suo sogno dakariano
Aggiornamento del 6 giugno
Matteo ha ormai abbandonato le speranze di ritrovare la sua moto, ma non quelle di partecipare alla Dakar. I tempi sono strettissimi e il livello di stress si alza, ma il pilota toscano ha deciso di non rinunciare al suo sogno. Per continuare a credere nella Dakar 2015 però ha bisogno del supporto di più appassionati possibile. I primi ad aiutarlo sono stati gli amici del Motoclub Follonica che hanno creato ad hoc un conto corrente per raccogliere fondi per ricomprare la moto. Se anche voi desiderate sostenere il nobile sogno di Matteo qui di seguito troverete il numero di conto corrente per aiutarlo.
A.S.D. PROGETTO DAKAR 2015
IBAN: IT06W0616072240100000000413
La storia
Classe '77, Matteo Casuccio, ha seguito per tutta la vita un sogno e ora, a pochi mesi dall'arrivo, il suo cammino potrebbe fermarsi ancora prima della fase finale. Matteo ha girato tutto il mondo, ha lasciato le coste della Toscana prima in basca a vela e poi su una tavola da surf scoprendo tutti gli oceani alla ricerca dell'onda perfetta. Quando ha rimesso piede sulla terra ferma è nato l'amore per l'Enduro e poi per i Rally.
Rally e voglia di scoperte non possono che portare in Sudamerica, schierati al via della Dakar. Tutti i viaggi e le migliaia di chilometri per arrivare a Buenos Aires il 4 gennaio. Il suo sogno però si ferma quando scende nel cortile dei suoceri e vede il carrello vuoto: la moto, una GasGas EC Raid 450 pronto Dakar, scomparsa. Più di un anno di lavoro e preparazione svaniti nella notte. «Sono disperato - ci racconta - senza quella moto che rappresenta i sacrifici di anni, la mia Dakar finisce prima di partire».
La speranza ora è di ritrovare la sua moto prima del 30 giugno, termine ultimo per comunicare i dati del libretto di circolazione agli organizzatori della Dakar e completare l'iscrizione. Le circostanze del furto fanno pensare ad un gesto non premeditato: «Io non abito a San Fruttuoso - ci spiega Matteo - ero di passaggio a casa dei genitori di mia moglie quindi nessuno l'ha mai vista nel cortile dove l'hanno rubata».
«Credo che il furto sia occasionale - continua - e compiuto da sprovveduti che non sanno di aver preso una moto dal valore commerciale praticamente nullo: ce ne sono 10 esemplari al mondo, dunque invendibile, ed anche i pezzi rivendibili della stessa sono molto pochi. Non la si può nemmeno usare per andare nei boschi. La mia paura ora è che i ladri, una volta realizzato che non possono lucrarci in nessun modo se ne liberino senza che io possa trovarla».
Il mondo dell'enduro e dei rally si è sollevato in aiuto di Matteo e anche i campioni delle due discipline hanno diffuso la sua storia e il suo appello. Se non bastasse Matteo offre 1.000 € a chi fornisse informazioni che portino al ritrovamento della moto. Potete contattarlo all'indirizzo mail: [email protected]
Grazie a tutti
Grazie a Tutti davvero!
Matteo
....che vergogna...
Coraggio ragazzo! se avessi la possibilità te la ricomprerei io la moto e verrei pure a farti assistenza con l'Unimog!.
Purtoppo queste cose capitano, un consiglio: in internet ci sono dei piccoli localizzatori satellitari a poco prezzo e molto molto piccoli e con batterie molto durevoli, se la moto finisce in un capannone pazienza ma è sempre meglio di nulla.....