Moto Guzzi non chiude lo stabilimento di Mandello
"Mandello non chiude, rilancio su marchio e produzione"
La Moto Guzzi continuerà a mantenere la produzione a Mandello del Lario. Lo stabilimento sarà rilanciato e nuovi modelli saranno immessi sul mercato. E' quanto emerso oggi tra i vertici aziendali della Moto Guzzi e le istituzioni nel corso di un incontro svoltosi nel pomeriggio nel palazzo del Consiglio regionale della Lombardia.
A Milano i vertici dell'Azienda incontrano le Amministrazioni locali
All'incontro erano presenti il Presidente del Consiglio regionale Giulio De Capitani, l'Assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli, il Viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli, il Presidente dell'Amministrazione provinciale di Lecco Daniele Nava, l'assessore provinciale al Lavoro Fabio Dadati e il sindaco di Mandello al Lario Riccardo Mariani.
Per la Piaggio il Presidente del Gruppo e amministratore delegato Roberto Colaninno, il direttore delle relazione esterne Francesco Delzio e il direttore delle Risorse umane Giancarlo Milianti.
"Rilanceremo Moto Guzzi - ha detto al termine dell'incontro Roberto Colaninno - Abbiamo un piano strategico che prevede, tra il 2011 il 2013, l'immissione di nuovi modelli. In testa abbiamo idee originali che svilupperemo confidando la ripresa del mercato. Mandello Del Lario - ha aggiunto il Presidente e amministratore delegato del Gruppo Piaggio - rimarrà la sede della produzione della Moto Guzzi, il polo lecchese nell'ambito del Gruppo, per il quale abbiamo in serbo prodotti di altissima qualità. La fabbrica Moto Guzzi, con il suo museo, dovrà diventare inoltre un centro di interesse per tutti i motociclisti, dunque avere anche valenza turistica per il territorio".
"Sono estremamente soddisfatto dell'esito dell'incontro di oggi, da cui è emersa la ferma volontà da parte della proprietà della Moto Guzzi di mantenere la produzione a Mandello del Lario. - ha detto il Presidente del Consiglio Regionale Giulio De Capitani - di un incontro informale, propedeutico ad affrontare la situazione dell'azienda, che mi è stato richiesto dai responsabili delle istituzioni locali e anche dal Governo, attraverso il Vice Ministro Castelli, al quale ho risposto prontamente e con estrema disponibilità, perché ritengo che anche questa debba essere la mia funzione. Il tavolo messo a disposizione delle parti ha consentito un confronto all'insegna della chiarezza e della più alta attenzione alle esigenze del territorio lecchese e della sua comunità. Ora - ha concluso De Capitani - potranno seguire tutti gli incontri formali del caso, ma riuscire già a rassicurare la permanenza della produzione a Mandello mi soddisfa pienamente per avere offerto questa preziosa possibilità di interlocuzione"
- La Moto Guzzi Stelvio NTX, lanciata sul mercato nel 2009
Si è trattato
Il Viceministro delle Infrastrutture Roberto Castelli ha detto: "Ringrazio l'ingegner Colaninno per la sua relazione franca ed esaustiva dalla quale emerge il fatto che naturalmente anche Moto Guzzi non sfugge al momento di grande crisi che coinvolge il mondo delle due ruote. Colaninno ha però ribadito l'assoluta volontà di mantenere la produzione della Moto Guzzi a Mandello e rilanciarne il marchio. Inoltre, grazie agli ammortizzatori sociali che Regione e Provincia metteranno in campo, nessun dipendente resterà senza lavoro".
"Da lecchese -ha detto l'assessore regionale alla Famiglia e politiche sociali Giulio Boscagli- giudico molto importanti le dichiarazioni di oggi di Colaninno secondo le quali il gruppo Piaggio rimane sul territorio con l'obiettivo di sviluppare il marchio Guzzi. Come Regione -ha aggiunto Boscagli- accompagneremo la fase odierna vigilando sulla situazione dei lavoratori per assicurarci che nessuno sarà lasciato solo. Adesso ci auguriamo che il mercato torni a rispondere e che arrivi la ripresa".
Soddisfazione è stata espressa anche del Presidente della Provincia di Lecco, Daniele Nava: "Nessun lavoratore sarà lasciato senza ammortizzatori sociali, importante poi che Mandello del Lario continuerà ad essere il punto di riferimento industriale del marchio Moto Guzzi".
W l' AQUILA di MANDELLO!!!!!
Cari Carlo Guzzi, Giorgio Parodi e Giovanni Ravelli fondatori della prestigiosa MOTO GUZZI.
Innanzitutto vi ringrazio: Senza di voi non sarei stato un “guzzista”.
Credo che voi tre amici da lassù stiate vedendo con enorme dolore la brutta avventura che coinvolge il vostro marchio, il vostro sogno, la vostra idea. Voi che siete nella conoscenza di Dio saprete già la fine di questa tormentata storia.
Chissà se state festeggiando o siete tremendamente delusi da questi “ominidi” industriali senza sogni.
Sin dal 1921 la vostra MOTO GUZZI di Mandello del Lario sforna moto invidiate da tutto il mondo.
Già da allora, chi le vedeva passare provava gioia.
Bambini, genitori e anziani rimanevano a bocca aperta; i loro occhi, brillando, esprimevano il sogno di cavalcare quelle moto, così belle, col loro rombo inconfondibile che, come musica, risuonava nelle orecchie e rimaneva nella mente.
Ora, nel silenzio generale, la Moto Guzzi sta veramente rischiando grosso: il presidente e i capi che dopo di voi hanno preso i comandi dell'azienda hanno sempre avuto come unico obiettivo quello di realizzare profitti, come se il Dio denaro fosse l’unico fine che muove le scelte. E l’attaccamento al Marchio? E il rispetto per chi ha sempre creduto nella Moto Guzzi, dove lo mettiamo?
Essere un guzzista è e sarà sempre un orgoglio, ora però il Marchio sta soffrendo! E allora?
Forse è meglio fare finta di niente e girare le spalle al problema, magari sostituendo la propria guzzi con qualcun' altra? I guzzisti che vogliono scappare sono liberi di farlo.
Vorrei solo che i veri sostenitori della Guzzi rimangano insieme a me a lottare!
E' troppo facile “tagliare la corda” adesso, girare le spalle e fare finta di niente; sarebbe come pestare un barbone che dorme, scippare la borsa a una vecchietta o non prestare attenzione a un bambino che ti chiede aiuto, No!
L’azienda Moto Guzzi ha bisogno del nostro aiuto!
Noi rimasti saremo comunque felici, urlando la nostra gioia perchè nessuno potrà mai rubarci l'orgoglio di essere dei veri GUZZISTI.
Non tutto ciò che hanno fatto Colaninno e gli altri prima di lui è da buttare: ( Daytona,V11,Griso, Stelvio, Breva, Norge, Bellagio), ma allora cosa fare adesso?
Beh, se Colaninno non ha nessun attaccamento al marchio, punta sulla fretta, sforna moto che potrebbero benissimo confondersi con quelle delle altre marche, conta solo il denaro nel suo gonfio portafogli, se è così se ne vada pure.
Se invece ha rispetto per il marchio, aiuti la sua l’azienda seriamente, collaborando con gente seria che ama veramente la Moto Guzzi , organizzando riunioni con tutti i concessionari e Moto Club d'Italia.
Credo che solo così possano nascere dei nuovi progetti, moto nuove, realizzate con lo stesso amore e passione che lega i Guzzisti alle proprie moto.
Gli operai e tutti coloro che lavorano e sudano per assemblare i vari componenti non hanno nessuna colpa.
Quanti attimi di vita ci hanno regalato queste moto; ora quegli attimi si sono trasformati in ricordi bellissimi, in attimi eterni, in risate così fragorose da far tornare il sole anche in una fredda e piovosa giornata di novembre!
Parlate con ognuno di noi e fatevi raccontare un giro, un aneddoto, lo scorcio di un tramonto, un paese piccolissimo, una curva speciale; perdetevi nello sguardo scintillante di chi sta raccontando, nelle sue emozioni, nel sorriso che spontaneo e contagioso stira gli angoli del viso e distende la fronte.
Parlate con ognuno di noi e chiedetegli cosa sarebbe di lui se un giorno dovesse rinunciare a questa passione.
Preparatevi a sentire l'urlo del silenzio, a vedere quello sguardo di bimbo diventare lo sguardo di un marinaio costretto a vivere a terra col mare davanti agli occhi o di un pilota che guarda il cielo ancorato a terra.
In moto si muore, è vero, ma per molti non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso...
E se ancora non lo avete capito, beh, lasciate perdere: non lo capirete mai, perchè chi ha perso le ali non se lo ricorda.
Si, noi siamo strana gente, ma felici di essere dei motociclisti e vogliamo continuare ad essere dei MOTOCICLISTI-GUZZISTI!!!
Ricordo una strada di notte, eravamo io e il mio amico.
Quella strada tra la Francia e la Svizzera tutta immersa nel verde, solo un vecchio casolare in lontananza, fino a poco tempo prima c'era la luce, ora è notte e comincia a piovere; sulla strada nessuno. Chissà per quanto tempo non sarebbe passata anima viva, accanto alla strada le nostre due guzzi immobili, con la vernice che profumava di chilometri. La scena forse vuota regalava un’atmosfera incantevole.
Un po' più in là, sotto un portico, noi brindavamo con due bicchieri pieni di birra o forse Red Bull per tenerci svegli e guardavamo le nostre motociclette dalle ruote leggermente consumate, nel frattempo la pioggia, poggiandosi sul metallo caldo del motore e dei tubi di scappamento, friggeva dolcemente. In silenzio, il mio amico fa un passo verso la sua stanca e inseparabile compagna e, accarezzandola con un panno asciutto, cerca di asciugare il serbatoio come volesse alleviare le sue sofferenze.
Nella vita dell'uomo e della sua motocicletta ci sono state giornate di sole, di vento, di pioggia e migliaia di chilometri alle spalle; giornate ricche di odori di fiori, di olio, di velocità; ragazze ferme a guardare e commentare le nostre moto.
Gli occhi di quei due Guzzisti prima o poi si chiuderanno dalle ore passate insieme o forse il tempo ostile li dividerà.
A volte gli anni scorrono via troppo velocemente e, accanto ai bei ricordi, affiora una certa tristezza.
La stessa tristezza che è ora viva nella fabbrica dove sono nate le nostre moto, ma ora tutto tace e tutto è spento, come una strada vuota in una notte tempestosa. Così è molto difficile sorridere, non posso neanche pensarci, mi vengono i brividi e ci sto male. Non mi resta altro che sognare con tutto il cuore che, prima o poi, i nostri sogni in lontananza assopiti si risveglieranno. Allora si risentirà un piccolo suono, un dolce rumore, un leggero borbottio che, lentamente, riscalderà il cuore. In quel magico paese chiamato MANDELLO DEL LARIO si rivedrà una nuova primavera e due motociclette con un' Aquila sul serbatoio si affacceranno nuove di zecca dalla storica fabbrica e saranno guidate da due amici che, nella stessa direzione, voleranno verso nuovi orizzonti.
Che non sia solo un sogno....................... Sbifo.