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USA. Giorno 1 - Da Orlando a Daytona (120 miglia)
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La Bike Week mette insieme 500.000 biker: avete una vaga idea di cosa siano mezzo milione di Harley che circolano in una città? Vi raccontiamo com'è la spiaggia più famosa del mondo | Paolo Sormani
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Il viaggio verso Daytona
Il viaggio verso Daytona comincia da… Portofino? Scherzi che possono capitare, risvegliandosi il mattino dopo aver smaltito quindici ore di viaggio e sei di fuso orario. Invece quella fuori dalle finestre della camera sembra proprio Portofino. E non c’è proprio nulla di strano, perché Orlando è una delle capitali mondiali dell’intrattenimento organizzato di massa. E tra parchi tematici ed enormi centri per convention, succede anche di risvegliarsi nel Portofino Bay Hotel, cioè una ricostruzione in scala naturale del borgo marinaro ligure nel perimetro dell’Universal Resort. La sensazione è straniante, sorvolare l’Atlantico per ritrovarsi al punto di partenza…Tipicamente americano. Anzi, tipicamente Orlando. Fino a quarant’anni fa, questa era un’anonima cittadina persa fra le paludi e le foreste della Florida, nota soltanto per le piantagioni di cedri. Finché nel 1971 arrivò Topolino e con lui il Walt Disney World. E Orlando è diventata – letteralmente –un altro mondo. Anzi, tanti mondi diversi: Magic Kingdom, Epcot, Disney's Hollywood Studios, Disney's Animal Kingdom, Typhoon Lagoon, Blizzard Beach, Downtown Disney, Sea World… Una macchina del turismo che fino al 2006, prima della recessione, era capace di attirare quasi 50 milioni di persone l’anno.
Il noleggio della moto
Noleggiare una H-D per tre giorni (il minimo tabellare) costa mediamente dai 400 ai 520 dollari ed è richiesta una cauzione di mille dollari. Il consiglio ai naviganti è di dotarsi di una carta di credito con le spalle larghe e fare attenzione al momento del ritiro: esaminate la moto con attenzione, perché alla restituzione non vi vengano addebitati graffi o danni preesistenti. Una volta imboccata la Interstate 4 in direzione nord per Daytona, tutti i tasselli della mattinata vanno finalmente al proprio posto. Finalmente si guida per le strade d’America.
La Harley-Davidson per i primi due giorni del viaggio è la più lussuriosa delle navi da crociera di Milwaukee, la Ultra Classic Eletra Glide. È un modello 2010, quindi con motore da 96 pollici cubi, che al cambio attuale fanno 1.580 cc. Nera, per non sbagliarsi, ma con tutti i comfort a cui gli americani sono abituati per viaggiare: borse laterali rigide, capiente bauletto con schienale Tour Pak e impianto stereo ad alta fedeltà Harman-Kardon da 40 Watt e quattro altoparlanti. Per solcare le route americane la Ultra Classic è il massimo della vita. Stazza quattro quintali e mezzo, ma è perfettamente adeguata alle dimensioni dei pickup e dei suv americani. Insomma, nel suo ambiente naturale è una moto quasi normale. Il Big Twin gira serafico, da una stazione jazz FM, la cantante Sarah Vaughan dice di lasciarsi alle spalle ogni problema e sognare: il viaggio non potrebbe cominciare meglio.
La spiaggia più famosa del mondo
Nonostante il limite massimo di 70 miglia orarie, 110 kmh, basta un’ora e mezza per completare il pellegrinaggio alla «spiaggia più famosa del mondo». Daytona Beach conta 500.000 abitanti ed è il principale centro turistico della costa, l’equivalente di Rimini per la Florida. Perché è considerata una mecca dei motori? Proprio grazie al banco di sabbia bianca, sottile e compatta che orla l’Oceano Atlantico per decine di chilometri, tuttora percorribile in auto per alcuni tratti a 10 miglia orarie. La spiaggia si rivelò il terreno ideale per le prime corse e i record di velocità di auto e moto già dal 1902.
La Nascar è nata qui nel 1959, allo Streamline Hotel di Atlantic Avenue dov’erano alloggiati i piloti. E sempre a Daytona dal 1937 si corre la 200 Miglia di moto, la gara che tradizionalmente inaugura il campionato AMA Superbike. La prima edizione fu vinta da Ed «The Iron Man» Kretz su Indian Sport Scout 750 e nel dopoguerra era diventata così popolare, da attrarre migliaia di motociclisti dagli Stati vicini, felici di trovare nelle corse un pretesto eccellente per un assaggio di bella stagione nel clima subtropicale di Daytona.
500.000 biker insieme alla Bike Week
Negli anni 70 e 80, la Bike Week ha assunto proporzioni colossali diventando il viaggio della vita per ogni harleysta che si rispetti. E la 200 Miglia? Si corre ancora nell’International Speedway, ma non la va a vedere (quasi) nessuno. Negli anni del boom, la Bike Week è arrivata a mettere insieme 500.000 biker: avete una vaga idea di cosa siano mezzo milione di Harley che circolano in una città? La recessione ha ridimensionato bruscamente il fenomeno, riducendo le presenze di un buon trenta per cento. Oltretutto, il prezzo della benzina è impazzito anche qui: se solo fino a due anni fa un gallone (3,78 litri) di super costava un dollaro e 94 centesimi, nel marzo 2011 è arrivato a lambire i 4 dollari. Certo, sono pur sempre poco più di 70 ridicoli centesimi di euro al litro, ma per le abitudini e le cubature indigene è una vera mazzata.
Che Daytona Bike Week troveremo allora, quest’anno?
Nel carattere, probabilmente la stessa di sempre. Con i suoi eccessi di ogni genere, la colonna sonora dei Big Twin con gli scarichi aperti, le barbe lunghe, l’hard rock a martello e, onnipresente, il logo del Bar & Shield Harley-Davidson.Paolo Sormani
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