Motocross: guida alle protezioni per bambini e adulti
Il motocross ha alcune caratteristiche pressoché uniche. In primo luogo è lo sport motoristico che richiede il maggior dispendio energetico; non c'è un solo muscolo del corpo a riposo. Secondo: le velocità sono mediamente basse, raramente si superano i 100 orari. Ma i traumi da caduta non sono roba da poco: si impatta col terreno spesso da altezze rilevanti, e poi non c'è la classica scivolata sull'asfalto che fa disperdere l'energia in modo graduale. Nel motocross si picchia duro, e i traumi possono essere devastanti (ricorderete in tanti la caduta di Ken Roczen nel Supercross del 2017 ad Anaheim). Terzo e ultimo: manca una cultura della sicurezza e dell'uso delle protezioni. Non c'è mai stato il Nico Cereghini della situazione a martellare sul corretto utilizzo dell'abbigliamento protettivo in fuoristrada e, soprattutto, i campioni del motocross non sono certo un esempio per i giovanissimi crossisti.
Basta guardare una gara di Supercross o di MXGP per notare - salvo rare eccezioni - magliette che svolazzano, lasciando scoperta la schiena (nuda), o completi aderentissimi che sottolineano bicipiti tonici, ma anche l'assenza del paraschiena. E questo è davvero ingiustificabile e intollerabile.
Grazie alla collaborazione con Acerbis, dunque, vi mostriamo come ci si può e ci si deve proteggere, quando si fa motocross. Nel 2018 non ci sono scuse che tengano. Le ginocchiere che bloccano l'articolazione o i jacket stile corazza medievale sono ricordi del passato. Oggi l'evoluzione dei materiali e lo studio ergonomico ci forniscono capi altamente protettivi, ma al contempo leggeri e funzionali. Perché realizzare questo servizio con l'azienda bergamasca? Perché ci ha fornito capi omologati secondo la direttiva comunitaria e perché ha una linea completa dedicata ai minicrossisti.
Nel video vi mostriamo le protezioni complete adatte ai piloti più piccoli (dai 4 anni in su) grazie all'aiuto del giovanissimo Andrea Bruzzese. Proseguiamo poi con i completi studiati per i grandi, indossati dal ventenne Marco Boarolo e dal sottoscritto (over 40).
Eh già, perché proteggere i piccoli è sacrosanto, ma anche i vecchietti del cross devono avere un po' di sale in zucca. Prevenire è meglio che curare (e ci regala ancora tanti anni di pratica dello sport più bello del mondo. Parere di parte, ovviamente).
NB: Come molti di voi avranno notato, non citiamo il collare protettivo. Sicuramente male non fa, ma non ci sono ancora studi scientifici che ne provino l'efficacia al 100%. Per questo motivo abbiamo deciso di non contemplarlo (anche se Acerbis ne ha uno a listino).
Abbiamo usato:
Andrea Bruzzese - Minicross
Casco Impact 3.0
Completo Omega X-Flex Kid
Ginocchiere Soft Junior 2.0 e rigide Profile Junior 3.0
Jacket protettivo X-FIT Pro Junior Body Armour e Scudo Junior 2.0
Stivali Shark Junior
Marco Boarolo - Motocross Junior
Casco Impact 3.0
Completo Stormchaser Special Ed.
Ginocchiere Impact EVO 3.0
Jacket protettivo Cosmo MX 2.0
Calze X-knee Geco
Stivali X- Move
Andrea Perfetti - Motocross Senior
Casco Impact Carbon
Completo Hellride Special Ed.
Ginocchiere Gorilla Knee Guards
Jacket protettivo X-Fit Pro 2.0
Stivali X-Rock
Un grazie speciale a:
KTM Italia, che ci ha fornito le moto
Moto Club Zetacross, che ci ha fornito la pista
Alessandro Bruzzese, che ci ha fornito il piccolo pilota
Foto di Fausto Ceccarelli
E dire che i collari protettivi non sono supportati da studi che ne provino l’efficacia al 100% è ridicolo:
sono 10 anni che circolano studi e statistiche su come questi collari proteggano da traumi e lesioni le vertebre cervicali.
…e comunque essuna protezione GARANTISCE il 100% dell’eficacia, troppe variabili nell’utilizzo.
Nemmeno una ginocchiera in carbonio da 900 euro a salvato il mio “crociato”…
Quella nota è “stonata”, bastava die che i collari non sono stati provati perché il partner tecnico non ne produce, non come Leatt brace, Alpiniestar o altri.
Collari presenti su tutte le piste del mondo, e indossati soprattutto dai più piccoli, per fortuna.
Brava redazione, brava Acerbis, ma parlare di sicurezza nel motocross senza approfondire quest’aspetto mi sembra una grossa mancanza.
ndr