MV Agusta, fra concordato e futuro
Come abbiamo scritto qui, lo scorso 22 marzo la MV Agusta ha fatto richiesta di concordato di continuità, trovandosi in crisi di liquidità e potendo quindi congelare i debiti e ristrutturarli riequilibrando la situazione.
Giovanni Castiglioni, presidente della Casa di Schiranna, ha ribadito pochi giorni a Varesenews quello che sostiene da qualche tempo e che ha contribuito a far precipitare la situazione finanziaria MV. Ha ricordato come la forte crescita nel fatturato degli ultimi anni, salito da 30 a 100 milioni di euro, ha portato con sé alcune difficoltà come incassare in tempi molto lunghi i pagamenti delle vendite, che hanno una media di 200 giorni. E integrato: «Se a questo aggiungiamo il finanziamento della crescita di 30 milioni di euro all’anno con mezzi nostri, diventa tutto poco sostenibile».
Il Tribunale di Varese, seconda Sezione civile presieduta da Miro Santangelo, ha ammesso la richiesta di concordato di continuità sposando questa tesi scrivendo nel decreto, fra gli altri punti, che “Sussiste altresì lo stato di crisi, generato dall'insufficiente liquidità aziendale in relazione all'aumentato volume d'affari e agli importanti investimenti posti in essere negli ultimi anni”.
Il tribunale ha nominato Riccardo Broggini quale commissario giudiziale e ha dato 120 giorni di tempo a MV per la presentazione della proposta di pagamento ai creditori.
La famiglia Castiglioni è alla ricerca di nuovi partner industriali e privati per uscire dall'impasse. Secondo il presidente MV: «Questo è un brand molto prestigioso e molto appetibile, che racchiude però anche altri significati che vanno oltre il mero valore economico, MV Agusta è un valore che appartiene al Paese. Insomma, è un patrimonio che deve essere tutelato con grande cura».
Carlo Festa, nel suo Insider del Sole 24 Ore, ipotizza un possibile interesse della Ferrari, ma non va oltre l'indiscrezione. Di sicuro sul piatto ci sono circa 40 milioni di euro di debiti accumulati dal marchio varesino e un accordo fra le componenti interessate (Mercedes-AMG che detiene il 25% della società italiana e Banca Popolare di Milano che è il maggior creditore) ancora lontano da essere trovato.
m.g.
Non e' chiaro il ruolo di Mercedes in tutto questo, evidentemente le aspettative delle parti erano diverse, esigenze di marketing piuttosto che di "produzione". Mi immagino la conversazione: - allora vi prendete una moto per ogni showroom, vero? Certo, se ce la dai gratis!