l'editoriale di Nico

Nico Cereghini: “Immagina tua nonna. Puoi”

- Prova a figurartela seduta in sella alle tue spalle, fragile e preoccupata. Guideresti molto meglio la tua moto: più fluido, dolce, pulito. E la bella guida aumenta soddisfazioni e sicurezza | N. Cereghini
Nico Cereghini: “Immagina tua nonna. Puoi”


Ciao a tutti! Ho letto da qualche parte, forse sulla Settimana Enigmistica, una massima di quelle geniali. Suonava più o meno così: "puoi dire di aver capito bene una cosa soltanto quando la sai spiegare a tua nonna". Mi piace perché è vera, e tutti i formidabili economisti che sdottorano ai giorni nostri dovrebbero impararla a memoria; e mi piace perché tira in ballo l’anziana parentela, e questa trovata di usare la nonna è una cosa che ho già fatto anch’io in passato. Quando mi vanto di sapere guidare bene la moto- e ogni tanto succede- io di solito preciso che per bella guida non intendo frenare sotto o piegare forte o dare tutto il gas appena possibile in uscita di curva; questa è roba da pista e la sanno fare tutti, chi più chi meno, invece io mi sento di guidare davvero bene su strada perché sono convinto di una cosa: potrei portare in sella mia nonna senza farla minimamente spaventare. Perché so guidare rotondo, fluido, con cambiate rapide e dolci, frenate progressive e morbide, pochissimi trasferimenti di carico. La nonna non l’ho mai portata, e neanche mia mamma, però ci potete credere: qualsiasi passeggero, quando guido la moto così, non avrebbe nemmeno bisogno dei maniglioni ai lati della sella. Potrebbe fluttuare libero nello spazio.

Poche cose mi danno fastidio come chi guida a scatti, apri tutto/chiudi tutto
. Ho la giusta comprensione per chi sta imparando, perché nessuno nasce pilota finito, ma detesto quelli che tirano inutilmente le marce basse, quelli che sbagliano i tempi di ogni cambiata, quelli che non preparano minimamente il motore al rapporto più corto, quelli che strizzano le leve dei freni come fossero molle da palestra. I loro trasportati –che siano amici, amiche o fidanzate- sono dei poveretti condannati al mal di testa, a furia di cozzare casco contro casco ad ogni manovra sbagliata.

Dovreste immaginare che la vostra anziana e fragile nonnina sia seduta trepida alle vostre spalle


A tutti questi manovali del manubrio, io vorrei raccomandare quanto citato in apertura: dovreste immaginare che la vostra anziana e fragile nonnina sia seduta trepida alle vostre spalle. E agire di conseguenza. E anzi, già che siamo in tema di parentado, c’è un altro tipo di congiunto che nel tempo ho imparato ad usare quando sono alla guida: la figliolanza o addirittura i nipotini. Da giovane circolavo senza pensieri, come se sulla strada ci fossi soltanto io. Tutti gli altri, dai pedoni agli automobilisti e agli altri motociclisti, si dividevano in due categorie: quelli capaci (e quindi meritevoli di rispetto) e quelli incapaci (da incoraggiare a restare a casa). Sapete cosa intendo. Vedevo una bella manovra altrui e pensavo “fico”, vedevo un imbranato e pensavo “fesso”. Non avevo nessuna pietà.

Poi ho cominciato a riflettere sul fatto che quello che mi sta tagliando la strada con la macchina potrebbe essere mio figlio fresco di patente; che mia figlia potrebbe essere quell’altra ragazza agitata che ha inchiodato inutilmente appena visto il giallo. O anche che il mio nipotino potrebbe saltar giù dal marciapiede col triciclo perché ancora non è un esperto. Questo tipo di pensiero mi ha reso più tollerante -a un parente stretto e amato perdoni tutto- e soprattutto mi ha reso più consapevole e prudente. Anche chi non è Marc Marquez ha il diritto di circolare.

 

  • Pito28
    Pito28, Recanati (MC)

    Carletto...

    ... Porta pazienza, ma la quasi totalità degli esseri viventi ad occhio ha problemi a quantificare 50 mt. di distanza. Poi rispetto a degli oggetti in movimento, figuriamoci!
    E, cmq, i peggiori nemici della distanza di sicurezza sono proprio gli imbranati, che proprio per il loro modo di guidare sono soggetti ad essere tampinati dai normo-guidatori che appena possono vogliono superarli. Anche in situazioni non ottimali.
    Ecco, per me in questi casi il pericolo non è creato da chi sorpassa, ma da chi intralcia la normale circolazione.
  • Tornante 6
    Tornante 6, Vicenza (VI)

    @Pilotino10

    Mo te spiego...se leggi bene la penso come te: la strada NON E' PER tutti ma una persona equilibrata deve tener conto che E' DI TUTTI e non tutti sono sempre attenti o concentrati. E possono avere anche delle buone ragioni per un attimo di distrazione, siamo in uno Stato democratico, mica possiamo pretendere che tutti guidino come dei piloti di GP! Quindi un buon margine di tolleranza e' d'obbligo, ed ecco perchè ho richiamato la formula della distanza di sicurezza, che è l'unica cosa che può salvarti. Dunque, diviso 3,6? Metti via la calcolatrice! Fai IL DECIMO DELLA VELOCITA' PER 3. OPPURE IL DECIMO AL QUADRATO per fermarsi dal momento che SI VEDE un ostacolo e necessita FERMARSI! Tu lo sai gia' , ma quanti appassionati di moto ne sono CONSAPEVOLI? Una statistica ha accertato che la quasi TOTALITA' degli utenti della strada non sa valutare correttamente ad occhio una distanza di 100metri. In pratica PENSANO di avere 50 m di distanza di sicurezza e ne hanno SOLO una trentina. E poi dicono che ci sono tanti incidenti. Secondo me se non ci fossero gli Angeli Custodi sarebbero molti di più, non credi?
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