Nico Cereghini incontra Massimo Tamburini. Il teaser
Nato a Rimini nel 1943, Massimo Tamburini ha lasciato il segno nella più raffinata produzione di sportive italiane dal 1973, quando fondò la Bimota assieme a Morri e Bianchi, al 2008 quando ha lasciato la MV Agusta. Ora vive a San Marino, circondato dalle sue moto e senza aver abbandonato la voglia di progettare. Perché Tamburini è molto più di un designer, è un profondo conoscitore della dinamica della moto e se le sue moto sono diventate famose in tutto il mondo è perché andavano benissimo oltre a essere indiscutibilmente belle e innovative.
Moto così bene riuscite anche perché Tamburini è un maniaco della perfezione, che fa e disfa innumerevoli volte fino a quando non trova l'equilibrio fra bellezza, tecnica, leggerezza e innovazione. E' lungo l'elenco di modelli entrati nella storia che portano la sua firma, dalle prime Bimota (quelle del decennio 1973-1983, ovvero dalla HB1 alla HB3, passando per KB1, SB2 e YB3), alla Cagiva 500 da GP di Mamola, dalle Ducati Paso e 916, alle MV F4 e Brutale. In mezzo tante moto da corsa: dai titoli mondiali 350 con Cecotto ed Ekerold, al mondiale 250 con Villa, dai molti titoli italiani nella velocità ai mondiali Superbike con Fogarty, Corser e Bayliss.
Da quando, nel 2008, ha lasciato la MV Agusta (passata nel frattempo alla Harley-Davidson), Tamburini ha lasciato anche la sua CRC di San Marino, ma sul Monte Titano continua a vivere circondato da molte delle sue creature.
Nico Cereghini è andato a trovarlo e dall'incontro è scaturita una lunga e inedita intervista video che andrà online martedì 8 ottobre.
Se intanto volete ripercorrere la sua lunga storia, vi segnaliamo l'intervista realizzata dal nostro Andrea Perfetti nel 2008 proprio a San Marino.
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UN MITO