Nuovo Codice della Strada: i 125 in autostrada
Nei giorni scorsi avevamo pubblicato un'intervista all'onorevole Paolo Gandolfi, componente della commissione permanente Trasporti e relatore del disegno di legge delega al governo per la riforma del Codice della Strada, nella quale si anticipavano le principali novità in discussione nelle aule parlamentari. Nella riunione di quest'oggi è stato fatto un importante passo in avanti. «La sicurezza stradale in città - ha dichiarato l'onorevole Gandolfi - è possibile anche per i pedoni e i ciclisti. Lo dimostrano molti casi già sviluppati in Europa. Per farlo occorrono più educazione, più controlli e una riforma profonda delle regole di comportamento e dei nuovi criteri di costruzione delle strade. Questa riforma del Codice della Strada, quando sarà approvata definitivamente, sarà uno straordinario cambiamento verso una realtà diversa, verso città più sicure. Un cambiamento possibile, basta volerlo».
Una novità che interessa i motociclisti è stata illustrata dall'onorevole Vincenzo Garofalo, membro della Commissione permanente:«Tra gli emendamenti approvati segna una svolta, che potremmo definire storica, quello che consente di percorrere l’autostrada anche ai mezzi di cilindrata 125. Un emendamento che ho presentato e fortemente sostenuto».
Viene poi introdotto il principio che le corsie riservate ai mezzi pubblici potranno in futuro essere percorse anche da moto e biciclette: anche questa misura dovrebbe accrescere la sicurezza degli utenti delle due ruote in quanto li separa dal traffico ordinario ed è stata mutuata dall’esperienza di altre città europee, come Londra. Ancora sul tema delle strade, il Ministero dei Trasporti viene incaricato di predisporre linee guida destinate agli enti proprietari delle strade, che definiscano criteri di progettazione e costruzione di infrastrutture stradali sicure per gli utilizzatori di veicoli a due ruote.
In proposito l'Ancma ribadisce di aver redatto, in collaborazione con il DISS (Dipartimento di Sicurezza Stradale) dell’Università di Parma, un vademecum utile a progettisti e tecnici per realizzare infrastrutture che limitino i rischi per i motociclisti. Si tratta di un vero e proprio compendio che affronta tutte le problematiche della circolazione stradale per chi viaggia su due ruote, offrendo soluzioni concrete per la riqualificazione e l’adeguamento infrastrutturale, in linea con gli standard comunitari. Sul versante della mobilità, il provvedimento accoglie una storica richiesta: consentire l’accesso di scooter e moto 125, se guidati da conducenti maggiorenni, su tangenziali ed autostrade. In questo modo il nostro Paese si allinea finalmente al resto d’Europa, dove questa limitazione non è mai esistita.
La legge delega stabilisce, inoltre, l’introduzione di disposizioni che migliorino la sicurezza della circolazione di biciclette, ciclomotori e motoveicoli, tra l’altro anche attraverso la limitazione della presenza a bordo strada di ostacoli fissi artificiali, come i supporti della segnaletica stradale e i guardrail.
Nella seduta della commissione trasporti della Camera, che si è svolta oggi pomeriggio, è stato votato e approvato il testo dopo un lavoro che è durato otto mesi e che ha permesso alla stessa commissione di definire i criteri direttivi che il Governo dovrà tradurre in norme cogenti. Il documento potrà essere ancora modificato nel successivo passaggio al Senato, ma già oggi contiene lo scheletro del futuro codice stradale.
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Sono perplesso