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Quali sono i giusti limiti di velocità? Risponde il Politecnico di Madrid

- Un modello matematico, sviluppato dai ricercatori del Politecnico di Madrid, calcola i costi/benefici dei limiti di velocità. Limiti ideali che non sempre corrispondono alle decisioni prese dalle istituzioni
Quali sono i giusti limiti di velocità? Risponde il Politecnico di Madrid

Oltre ai limiti di velocità stabiliti dal Codice della Strada, ci sono numerosi casi nei quali sono le amministrazioni locali a decidere la loro modifica con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento atmosferico piuttosto che acustico, oppure di ridurre il numero degli incidenti.
Ma queste variazioni seguono logiche corrette?

E' quanto si sono chiesti alcuni ricercatori del Politecnico di Madrid, nello specifico della scuola tecnica superiore di ingegneria civile delle strade, che hanno quindi sviluppato un modello matematico basato sulle caratteristiche dei percorsi, della capacità delle strade e delle caratteristiche del parco veicolare.

La premesse è che la determinazione del limite ottimale non è automatico. Il criterio dovrebbe essere infatti il raggiungimento dell'optimum sociale, definito in rapporto con i costi più bassi sostenuti dall'intera società.
Ad esempio – spiegano - l'aumento del limite di velocità riduce i tempi di percorrenza, ma può aumentare il consumo di carburante, l'usura e l'inquinamento dei pneumatici e anche aumentare il tasso d'incidentalità

La relazione tra la modifica dei limiti di velocità e questi effetti non è lineare e non funziona sempre nella stessa direzione.
Su strade con un limite di velocità basso, poniamo 60 km/h, l'ulteriore abbassamento del limite a 50 km/h riduce l'usura degli pneumatici, ma aumenta - sostiene lostudio - i costi del carburante, poiché la velocità media non è ottimale. Sulle autostrade, un aumento del limite da 120 a 130 km/h non si traduce in un aumento proporzionale della velocità media, poiché ci saranno conducenti che viaggiano al di sotto della velocità massima e che non modificheranno la propria velocità.

“Da un punto di vista matematico – precisano i ricercatori -, è un semplice problema nel determinare il massimo e il minimo di una funzione di costo che dipende dalla velocità”.

La curva con il risparmio annuale dei costi sociali di trasporto dovuto alla modifica del limite di velocità (per i veicoli leggeri) sulle autostrade spagnole
La curva con il risparmio annuale dei costi sociali di trasporto dovuto alla modifica del limite di velocità (per i veicoli leggeri) sulle autostrade spagnole

Come base dello studio hanno analizzato due modifiche adottate in Spagna. La riduzione da 120 a 110 km/h sulle autostrade, decisa nel marzo 2011 per risparmiare sui costi del carburante, e la riduzione da 90 a 70 km/h sulla M-30 di Madrid nell'ambito del protocollo antinquinamento fissato nel 2017.

Sulle autostrade si è visto che la riduzione del limite determina una diminuzione dei costi sociali, che compensa abbondantemente il costo dato dall'aumento dei tempi di percorrenza. Di fatto, se la misura era stata adottata per risparmiare carburante, il vantaggio principale è stato la riduzione del tasso di incidenti.

Il risparmio annuale, questa volta sulla strada M-30 di Madrid. Fonte UPM
Il risparmio annuale, questa volta sulla strada M-30 di Madrid. Fonte UPM

Nel caso della M-30 ancora una volta il vantaggio più importante ottenuto è arrivato dalla riduzione dei danni alle persone e non dalla diminuzione dell'inquinamento.

“Le decisioni sui limiti di velocità nei casi analizzati – conclude il team - non sembrano rispondere a criteri meramente tecnici e sono stati al di sopra dell'optimum sociale”.

Sulla M-30 l'intervallo di variazione non è stato molto significativo, mentre lo è stato sulle autostrade. “In entrambi i casi il principale risparmio sociale generato dalla riduzione delle velocità è stato legato al tasso di infortuni”.

  • Acronys
    Acronys, Agrate Brianza (MB)

    Sono totalmente d'accordo con Rho01, i concetti che ha espresso seppur senza considerare lo studio spagnolo nei dettagli (che non abbiamo e quindi non si può valutare), rappresentano dei dati di fatto e non servono numeri per poterlo affermare. I limiti di velocità attuali sono stati adottati almeno un paio di generazioni fa, con viabilità, strade, tecnologia e mezzi di gran lunga inferiori a quelli attuali. Anche allora avranno fatto degli studi (si spera) per poterli inserire, ma oggi quei parametri non sono più validi. Senza citare il solo denaro, seppur spesso la cosa più importante per poter vivere decentemente oggi, la risorsa di maggior valore in assoluto è "il tempo". Se si ha quello si può pensare a tutto il resto (ambiente, salute, prevenzione, guadagni, risparmi ecc.) senza non si conclude nulla. Il traffico già di per sè è la prima fonte che impedisce di viaggiare a certe velocità seppur il limite fosse altissimo, per cui anche se avessimo i 200km/h in tangenziale Est nessuno ci andrebbe mai in settimana, ma la volta in cui ci fosse l'occasione perchè negarla a patto di farlo con la stessa "sicurezza". E questo è l'altro punto cruciale... per rendere più sicuro qualcosa ci sono due modi o imponi limiti/regole sempre più stringenti (riducendo la libertà di tutti) o Educhi e insegni. La velocità non è LA causa di infortuni e incidenti, è solo una delle componenti e non è la più rilevante a mio modo di vedere e per mia esperienza, lo è semmai la non capacità delle persone di condurre i veicoli a determinate velocità, non perchè non sia "sicuro" farlo, ma perchè non sono in grado di farlo. Inutile mettere autovelox ogni 100 metri, se poi non sanzioni manovre ben peggiori. Inutile imporre regole non controllabili, se poi "regali" patenti con esami che non valutano la tua capacità di portare i veicoli per le loro reali potenzialità, ma solo quelle nei limiti inferiori di legge ovvero tra i 50 ei 70 all'ora facendoti andare ben sotto quei limiti (non a caso qualcuno ha inserito una guida in autostrada deo grazia! poca cosa ma meglio del nulla precedente), quando poi sei in autostrada a 130 (giusto 2 volte e mezza la velocità cittadina delle guide in autoscuola) becchi una buca, devi frenare di colpo o altro non hai la minima idea di come reagirà il tuo veicolo. Questo è il motivo principale degli incidenti, oltre al fatto che se guidi non ti devi distrarre, che se non sei al 100% non devi guidare, tanto meno a velocità elevate. E se non sei capace di guidare come si deve (e non è una colpa!) semplicemente non è scritto da nessuna parte che DEVI per forza avere la patente... per quanto sia comodo. Tolte tutte le patenti di questo tipo dalla circolazione allora si che si può valutare il discorso incidenti dato da tutti gli altri fattori....
  • Grildrig
    Grildrig, Garbagnate Milanese (MI)

    Uno studio molto interessante … lo dico senza averlo capito. Cerco, pertanto, di ricostruire il mio percorso quotidiano per un esame dialettico “teoria / pratica”. Esco di casa alle ore 7,30 circa.
    Dopo aver percorso molto lentamente – stop and go – le strade urbane e periferiche entro nella tangenziale ovest di Milano (limite di velocità previsto 90 km/h) per muovere da Rho verso San Giuliano M.se, prestando attenzione ad immettermici perché gli autocarri che sopraggiungono non hanno pietà. Guadagnata la corsia di destra mi trovo subito a 70-80 km/h, ma dopo 500 metri effettuo un rapido rallentamento: massiccio ingresso di veicoli provenienti dalla TO-MI, velocità 10-15 km/h. Spostamento di veicoli sulla sinistra, ulteriore rallentamento e mi ritrovo con un autoarticolato a 5 cm. dal portellone posteriore. S’ode lontano uno strombazzare di clacson. Si riprende un’andatura di 40-50 km/h, ma un altro accesso da un’importante arteria causa una nuova decelerazione. E così di seguito fino alla meta: ho percorso 40 km circa in poco più di un’ora; analogamente mi tocca al ritorno, con tempi anche superiori. La stessa tangenziale in giornate festive od in orari serali permette di viaggiare ben oltre il limite: ci sarà qualche conducente che pensa ai consumi di carburante, all’usura delle gomme, ai costi sociali, ecc. ecc., in simili frangenti? Cercherò di rileggere più attentamente lo studio madrileno … per capire quali sono i giusti limiti di velocità.
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