Ritirato l'emendamento sull'abbigliamento tecnico
Sursum corda, in alto i cuori! L’insensato quanto famigerato emendamento 20.2 al Codice della Strada è stato ritirato in via definitiva. Si tratta, com’è ormai arcinoto, del paventato obbligo di vestire esclusivamente abbigliamento tecnico completo (naturalmente certificato CE, ma questo è ovvio) per poter circolare in Italia in sella ad uno scooter o un motociclo di qualunque cilindrata, con differenti diversificazioni – peraltro definite evidentemente da persone tutt’altro che ferrate sull’argomento – a seconda delle cilindrate.
Un argomento che ha giustamente scatenato un immediato putiferio, che in Paesi come la Francia avrebbe radunato in un batter d’occhio migliaia di motard a protestare sugli Champs-Elysèes parigini. E che sicuramente avrebbe avuto conseguenze disastrose sul mercato. Sembrava proprio una bomba creata ad arte per colpire i motociclisti, cosa che peraltro una “leggenda metropolitana” (o no?), raccontatami anni fa, sembrava paventare, citando una presunta normativa stilata addirittura in sede ONU (esatto, proprio l’Organizzazione delle Nazioni Unite) per cercare di arrivare addirittura all’eliminazione totale delle motociclette! Fantascienza? Mah…
In ogni caso, sarebbe stato davvero ridicolo (oltre che da veri idioti…) dover viaggiare bardati da piloti per andare al lavoro, oltretutto senza l’obbligo di utilizzare anche calzature in linea con il resto dell’abbigliamento. Ci pensate? Tuta di pelle con tanto di airbag e ciabatte: roba da matti!
Quindi, a quanto pare, possiamo stare tranquilli. Il che non significa, naturalmente, andarsene beatamente in giro con il demi-jet semi allacciato (oppure non allacciato del tutto) sulla nuca per mostrare il ciuffetto e senza occhiali, in canotta, rigorosamente senza guanti e amenità del genere. La verità sta nel mezzo, o forse anche un po’ più in là. In moto/scooter , se posso permettermi, è consigliabile muoversi anche vestiti leggeri, in estate, ma di sicuro con un casco degno di tal nome, quantomeno le protezioni su spalle e gomiti e, rigorosamente, guanti e paraschiena.
L'Italietta mai desta
Una protesta che veniva espressa contro una proposta di legge assurda, concepita da politici smemorati in fatto di guard rail tagliola e strade tipo Cambogia.
Naturalmente non è successo niente.
Poi,(e fortunatamente!), si è levata la voce di Confindustria Ancma, preoccupata per uno (ulteriore) stop di vendite di motocicli.
Miracolo. Emendamento ritirato.
Probabilmente la stessa cosa sarebbe avvenuta in ambito automobilistico.
Avremmo molto da imparare da Nazioni come la Francia e UK.ma non credo che ci sia voglia di studiare.
forze dell'ordine