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Roma. Muore a causa di una buca. Chiesto l'omicidio stradale

- I responsabili della società incaricata dei lavori di manutenzione sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di "omicidio stradale". Nel 2018 un 20enne cadde in moto e morì sul colpo
Roma. Muore a causa di una buca. Chiesto l'omicidio stradale

Omicidio stradale. Questa l'accusa contestata dai magistrati ai due dirigenti della società responsabile della manutenzione della strada in cui Luca Tosi ha perso la vita. Lo studente universitario di 20 anni è caduto in moto a causa di una buca in zona Labaro a Roma. L'incidente è avvenuto il 12 dicembre del 2018. A mezzogiorno Luca stava rientrando a casa dopo aver sostenuto un esame universitario. In sella alla sua Yamaha 125 stava percorrendo via del Lavaro quando a causa di due irregolarità dell'asfalto (una buca di un paio di centimetri e un dossetto di quattro centimetri) perdere il controllo del mezzo, sbatte violentemente la testa e muore all'istante. 

Secondo il PM l'incidente è stato causato dalla carente manutenzione del manto stradale. Ad occuparsi dei lavori in quel tratto era la Sisters Immobiliare che doveva mantenere il manto stradale in perfette condizioni e qualora servissero lavori importanti e prolungati avrebbe dovuto segnalarli al Municipio XV che il 6 febbraio del 2018 gli aveva affidato l'appalto.

I due imputati (Vita Calò, rappresentante legale della Sisters Immobiliare, e Mauro Macchi, il responsabile della sorveglianza) rischiano fino a sette anni di reclusione in caso di condanna. 

  • MarcoG8661
    MarcoG8661, Bordighera (IM)

    Infrastrutture vecchie senza manutenzione, con livelli di utilizzo impensati quando sono state costruite.
    Aggiungiamo un pizzico di burograzia (q.b in Italia), menefreghismo di qualche dirigente, mancanza di soldi cronica (soldi stanziati per la sicurezza stradale ma magari usati per qualche trappola velox o per grandi conferenze con professoroni strapagati che dicono l'ovvio....)....e la ricetta è pronta....
  • nitron
    nitron, Genova (GE)

    Il grande successo delle maxienduro purtroppo è dovuto anche al cattivo stato delle strade.
    Speriamo che qualche sentenza come questa faccia smuovere qualcosa in chi ha la responsabilità della manutenzione delle strade.
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