Si è conclusa la quinta edizione della Cavalcata del Sole
60 km di percorso scorrevole, su sterrati sinuosi ma ben levigati, 5 km di asfalto e, subito dopo, dieci di pista "scassamoto", tortuosa e disseminata di pietre.
Padru, Ala dei Sardi, Buddusò. Mulattiere, la cima della montagna da raggiungere con una salita impegnativa o, in alternativa, su strada sterrata, uniche difficoltà alcuni tornanti.
Oschiri, Berchidda, verso Pattada, e finalmente il punto di ristoro.
150 km alle spalle, altri ottanta per completare la prima tappa della Cavalcata del Sole, l'idea semplicemente geniale di Antonello Chiara e Gianrenzo Bazzu.
I creatori di Bike Village.
I partecipanti al punto di ristoro, strabiliati, già azzardano giudizi dai contorni definitivi sulla prima delle due giornate, e siamo solo ai due terzi. Un enorme barbecue viaggia a manetta, pecorino e salumi, ricotta e miele, bottiglie di Cannonau passate come il testimone di una staffetta. Sono i rituali di successo del protocollo collaudato della Cavalcata del Sole, aspetti fondamentali della sua formula vincente. Casco, guanti, occhiali.
Su la lampo della giacca e di nuovo in sella. Boschi di macchia medittanea e fasce tagliafuoco, Il Cantiere Forestale di Monte Olia, e dalla montagna si scende fino alla spiaggia di Cala d'Ambra per terminare il primo dei due anelli. Faticoso, soprattutto per i meno preparati, ma bellissimo.
Il percorso, stupendo, è stato tracciato alla perfezione da Valter Pinna, lo "scout" di Bike Village. Non una freccia o una fettuccia fuori posto, indicazioni chiarissime per indicare la pista giusta. Non deve sorprendere, Pinna è lo specialista che firma anche i road book del Sardegna Raly Race, prova italiana del Mondiale Cross Country Rally. Atmosfera, spensieratezza, scenari immaginifici ed un buon livello di contenuti tecnici e sportivi. Questo è il cocktail degli eventi realizzati da Bike Village, che attira in Sardegna un numero crescente di amatori dal palato fine. La Cavalcata del Sole, alla quinta edizione, ne ha riuniti 220, tutti al volo prima di chiudere le iscrizioni un mese prima dell'evento.
L'organizzazione gira come un orologio, dall'happy hour-briefing nella piazzetta del Garden Bar, centro di San Teodoro, al recupero delle moto in panne o, malauguratamente, dei tre feriti, vittime di un po' di foga e di molta sfortuna, subito ricoverati all'ospedale di Olbia. La sera i partecipanti si riversano negli agriturismo e nelle trattorie, un mirto e in hotel.
Al mattino successivo i partecipanti faticano a scendere dalle brande, Si teme che qualcuno rinunci per godersi il sole della Sardegna e la spiaggia della Cinta. Non è così. Si prendono ancora cinque minuti, ma poi si riallineano tutti alle spalle del podio di partenza.
In programma un giro più corto, un po' di sollievo, solo 150 km.
Da San Teodoro verso Ovest, verso la montagna. Ma subito dopo freccia a destra. Vegetazione fitta, la pista è un tunnel dal fondo sabbioso che scende verso il fiume. Un guado profondo per attraversarlo, poi la risalita tra gli olivi, terreno duro di granito rosa ed alle spalle, sullo sfondo del mare, l'isola di Tavolara. Di nuovo nella foresta, i cantieri di Padru, Sorilis, Bolostius, prima che la vegetazione si apra sui prati verdissimi dell'altopiano di Alà dei Sardi. Ancora discesa, Buddusò, il passaggio al maestoso nuraghe di Loelle, la Foresta di Sos Littos, e risalite, mulattiere senza difficoltà o varianti più "hard track", a scelta, per sbucare in quota sui tagliafuoco che corrono sulla cresta alla montagna.
Siamo alla fine, giù di nuovo verso Padru, e prima di arrivare alla cittadina che è la "Porta delle Avventure" di Bike Village ecco il punto di ristoro a Sa Serra. Questa volta non sarà una sosta, ma la festa del gran finale della 5° Cavalcata del Sole.
L'idea era quella di finire un po' prima per prepararsi al rientro, ma niente da fare. Fiumi di vino inguadabili, montagne di costine incontornabili e chilometri di salsicce arrostite intrappolano la carovana che "tira", senza accorgersene, verso il tramonto. Attorno alle tavolate i racconti, i lazi, le schermaglie divertite sulle diverse interpretazioni di certi passaggi di questo o quel partecipante. Qualcuno si ricorda di andare a stringere la mano ad Antonello o Gianrenzo, i più indirizzano loro un gesto frettoloso ma eloquente: approved!
Un nuovo successo, qualcosa di intenso, forte ed allo stesso tempo alla portata di tutti, e sull'onda dell'entusiasmo qualcuno decide di iscriversi al Mondiale, di partecipare al Sardegna Rally Race per non perdersi l'occasione.
Si parla di una tappa marathon e di un accampamento-bivacco sul monte Limbara, delle dune di Piscinas, di coast to coast.
Un'altra Sardegna, la stessa imperdibile, magica Sardegna.