Special Diablo 666
Meglio due o quattro cilindri? La diatriba tiene banco - di solito quello del bar - tra i motociclisti di mezzo mondo. E probabilmente non giungerà mai a una conclusione che accontenti tutti.
L'australiano Tim Cameron non si è posto il problema. Per lui la moto nuda e cruda, agile e scattante, deve essere monocilindrica. D'altra parte non erano così le due ruote degli albori del motociclismo?
Ducati Supermono
La moto da cui è partito il designer è la sportiva Ducati Supermono. Di lei è rimasto ben poco, praticamente solo il motore. Cresciuto sino a 666 cc, è ora dotato di compressore volumetrico (i cavalli però non sono dichiarati).
Il telaio è un grosso bitrave in alluminio, al pari del forcellone che nella foggia ricorda quello dell'Aprilia RXV.
La sospensione anteriore poggia su di un sistema ad ammortizzatore centrale simile al Duolever impiegato da BMW sulla serie K.
Cerchi scomponibili e pinze anteriori ad attacco radiale completano quello che sembra a tutti gli effetti un esercizio di stile ben riuscito.
Vi mostriamo un'immagine di Ducati Supermono. Non è scontato che una concept bike migliori la base di partenza. Voi cosa ne pensate?
A.P.
di supermono ce n'è solo 1!
Il Supermono resta sempre inarrivabile. Secondo me resta una delle moto da corsa più belle. Il tanto discusso Terblanche, che personalmente ammiro tantissimo e considero un design geniale, ha disegnato a suo tempo una moto ancora oggi attuale. Mi dispiace che la Ducati non abbia mai sfruttato commercialmente questa moto. Anche in versione bicilindrica ad aria (non volendo così rischiare nulla) avrebbe potuto rappresentare la nuova SS. Leggera, tecnologica ma umana. E' vero che la SS è stata ispirata alla Supermono, ma non ha la stessa bellezza, soprattutto (per via del telaio) nella zona serbatoio, airbox.
Grazie Terblanche !!!
666