Custom made in italy

Trionfano gli italiani nella finale europea del mondiale costruttori custom

- Cinque moto presenti al Motor Bike Expo hanno monopolizzato la scena a Mainz che segna anche un ennesimo successo per il salone italiano
Trionfano gli italiani nella finale europea del mondiale costruttori custom

Alcuni tra i tanti, splendidi modelli che avevano calamitato l’attenzione dal 15 al 17 gennaio 2010 a Veronafiere, nella seconda edizione del salone organizzato da Paola Somma e Francesco Agnoletto, hanno infatti monopolizzato i vertici di tutte le classifiche del confronto continentale.

E’ la conferma che il Motor Bike Expo continua a selezionare realizzazioni di elevatissima qualità che, dopo aver raccolto grandi consensi in patria, continuano a dominare la scena in campo internazionale.

 

Congratulazioni dunque al magnifico quintetto che a Mainz ha pienamente convinto le giurie, che hanno lavorato con estrema professionalità, ed ha piegato una concorrenza qualificatissima, fatta di altre 114 moto, tutte di altissimo livello.

 

Nella classifica Freestyle, assolutamente libera, senza limiti alla creatività, il successo italiano è stato addirittura schiacciante con la KCosmodrive di Garage 65 nettamente al primo posto e la Morning Sunrise di Headbanger Motorcycles al secondo posto.

Nella prestigiosa classifica riservata alle variazioni sul tema Harley-Davidson si è imposta la FL48 di Abnormalcycles.

Premi speciali sono andati al Sacro Chopper, firmato da BCC Venezia, e alla Ghost in the night di Waka’s Bikes.

Come detto, tutte queste straordinarie realizzazioni avevano già fatto passerella al Motor Bike Expo, conquistando già importanti riconoscimenti come la finale italiana dell’AMD per Kcosmodrive, la Best in Show di Freeway per il Sacro Chopper e la Top 20 di Lowride per la Morning sunrise.

 

«Non avevo alcuna esperienza internazionale – rivela il toscano Marco Cinquini, l’uomo che sta dietro al travolgente successo della KCosmodrive – ma dopo Verona siamo andati a Zurigo e poi all’Ace Cafè di Londra dove abbiamo sempre vinto la classifica freestyle. Sarò ammalato di patriottismo ma lo dico col cuore: l’organizzazione degli show all’estero è più o meno all’altezza dei nostri raduni, organizzati con passione e competenza e senza troppa enfasi. Verona è veramente ad un altro livello!».

 

«Il successo italiano a Mainz – afferma Giorgio Sandi, con Luciano Andreoli artefice della sinuosa ed affascinante Morning Sunrise – è, in realtà, l’affermazione di un’autentica scuola, di una cultura tipicamente nostra, in cui ci sono idee, grandi capacità tecniche ma anche un innato senso del bello. Ci godiamo il successo ma dobbiamo lavorare per dare continuità a questi risultati: per noi Mainz è stata una vetrina eccezionale ma anche un’occasione per capire quello che c’è da fare in futuro. D’altra parte nel concetto di moto c’è intimamente connesso quello di evoluzione continua, di sperimentazione, di stimolo».

 

«Siamo un azienda giovane – racconta Donatella anche per conto di Lorenzo “Boccin” Custom Cycles – e da tempo volevamo andare a Mainz. Ci ha invogliato anche Paola (Somma, n.d.r.), avevamo la moto adatta ed arrivato questo inaspettato secondo posto nella Jammer Cycle Products, inaspettato, che ci ha regalato una grande soddisfazione. A Verona ci aveva premiato Russel Mitchell, in Germania Cole Foster: per chi alimenta il lavoro con la passione sono particolari che ci danno una gran forza per andare avanti».

 

«Sono estremamente contento del risultato di Mainz – dichiara Samuele Reali di AB Cycles – soprattutto per la serietà e la competenza della giuria fatta di tecnici, di costruttori, di persone che hanno potuto esprimere giudizi senza alcun condizionamento. D’altra parte la finale del campionato europeo non può proporre un po’ di tutto per tutti, c’erano veramente le 120 migliori moto d’Europa. Sono riconoscente a Verona che raccoglie il top della produzione europea (e non solo), che è organizzata in maniera impeccabile, che sa seguire gli espositori e che ci prepara dunque al meglio a questi grandi confronti internazionali».

 

Marco Scaccabarozzi, titolare di Waka’s (azienda alla quale ha dato il nomignolo che si porta da ragazzo), si è classificato al 2° posto nella classifica Rev Tech: «Non me l’aspettavo, sono molto contento anche perché io faccio solo moto per andare su strada, i giudici hanno compreso la mia filosofia. Io sono affezionato a Verona che continua a lavorare sulla qualità proponendo le vere tendenze del gusto e dello stile. Partecipare al Motor Bike Expo consente di comprendere in che direzione va il custom che, almeno per ora continua ad essere fortemente influenzato da mercato americano».

 

Tutti i finalisti hanno sottolineato il clima cavalleresco e di grande cordialità che si respirava in “casa Italia” ed hanno parlato di ammirazione reciproca e di stima per i prodotti degli altri atelier.

 

E mentre Marco Cinquini tesse le lodi dell’organizzazione della finale europea («nonostante la presenza dei grandi costruttori di accessori, non sono state compiute scelte clientelari né geopolitiche tanto che l’Italia ha vinto per il secondo anno consecutivo») Giorgio Sandi scolpisce il giudizio sul Motor Bike Expo, rivelatosi trampolino di lancio verso trionfi internazionali: «E’ un bellissimo salone con i problemi di crescita che tutti vorrebbero avere. E tutto quello che un appassionato avrebbe voluto trovare … l’ha trovato!».

 

 

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