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Tucano Urbano acquisita dal fondo Consilium

- I soci storici di Tucano Urbano, uno dei principali operatori italiani nell’abbigliamento e negli accessori moto, cedono la maggioranza della società al fondo di investimento Consilium SGR. Ecco cosa ci hanno detto
Tucano Urbano acquisita dal fondo Consilium

Tucano Urbano è uno dei principali operatori italiani nel settore dell’abbigliamento e degli accessori legati al mondo delle due ruote con oltre 1.000 clienti serviti e un fatturato di circa 16 milioni di Euro (valore al 31/12/10). I suoi soci sono Nicolò Lurani Cernuschi (Presidente), Francesco Colombo, Claudia Bertolotti e Giovanni Monti.
Fondata nel 1999, la società ha iniziato la propria attività con la produzione del Termoscud®, l’innovativo coprigambe pensato per proteggere da freddo e pioggia scooteristi e motociclisti. Successivamente, la società ha ampliato la propria offerta all’abbigliamento antipioggia e casual, a guanti e ad accessori. Tucano Urbano è oggi un marchio fortemente riconosciuto come sinonimo di innovazione, praticità e eccellente rapporto qualità-prezzo.
Consilium SGR p.A. ( Consilium Private Equity Fund, fondo mobiliare chiuso riservato a investitori qualificati con una dotazione di €150 milioni) ha acquistato dai soci fondatori una partecipazione di maggioranza in Tucano Urbano S.r.l. (www.tucanourbano.it).

Il nuovo assetto societario

La quota di maggioranza di Tucano Urbano sarà quindi detenuta da Consilium SGR, mentre i soci fondatori manterranno una partecipazione di minoranza.
Nell’ambito dell’operazione, Consilium sottoscriverà anche un aumento di capitale per dotare la società delle risorse necessarie per finanziarie un ambizioso piano di sviluppo.
Consilium ritiene che Tucano Urbano possa avviare una ulteriore fase di sviluppo puntando sulla continua innovazione dell’offerta, l’ottimizzazione della rete distributiva e una maggiore presenza nei principali mercati europei.

I consulenti dell'acquisizione

Advisor di Consilium per gli aspetti contrattuali è stato lo studio Clifford Chance, mentre la due diligence contabile, fiscale e legale è stata curata da KPMG.
I soci fondatori sono stati assistiti da Vitale & Associati quale advisor finanziario e dallo studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners per gli aspetti contrattuali.


Tucano Urbano racconta a Moto.it le ragioni dell'acquisizione

Abbiamo tentato di parlare di numeri con i soci di Tucano Urbano. Le nostre domande ovvie sul nuovo assetto sociale sono state in pochissimo tempo liquidate. E hanno lasciato il posto ad una chiacchierata informale forse più interessante.
Non si tratta di una cessione di un'azienda in cui il valore economico della transazione è la cosa più significativa.
Nel caso di Tucano Urbano, la cessione della maggioranza del capitale ad un partner finanziario, quale è il fondo Consilium, risponde all'esigenza di fare un salto di scala. Passare da una azienda con forti connotazioni di tipo familiare, ad una azienda dalle "spalle larghe". 

Le sfide del futuro non fanno paura, ma parlando con loro ci accorgiamo che diventano uno stimolo, ora che hanno pianificato dove vogliono andare e hanno trovato i mezzi per provarci

Un'azienda capace di diversificare la gamma prodotto, e andare con decisione in mercati esteri.
In Tucano Urbano i soci fondatori hanno avuto tre grandi meriti: il primo è quello di avere avuto una o più intuizioni iniziali (il Termoscud e l'abbigliamento per il motociclista urbano).
Il secondo è certamente quello di essersi via via rimboccati le maniche. Anno dopo anno ingrandendo l'azienda e occupandosi direttamente di tutte le funzioni aziendali. Dallo sviluppo prodotto a marketing e comunicazione, commerciale e vendite, direzione e amministrazione, etc.
Il terzo merito lo vediamo oggi: ovvero capire che l'azienda ha bisogno di una iniezione di forze nuove. Di capitale sì, ma anche di management. Le sfide del futuro non fanno paura, ma parlando con loro ci accorgiamo che diventano uno stimolo, ora che hanno pianificato dove vogliono andare e hanno trovato i mezzi per provarci. In Tucano Urbano sono tutti contenti della scelta dei soci e la condividono mettendosi di nuovo in gioco.

 

  • lorenz753344
    lorenz753344, Santarcangelo di Romagna (RN)

    pikat

    si infatti, vedi un po chrysler come è andata a finire....siamo nel 2012, non più negli anni 70-80
  • DocAndrea
    DocAndrea, Roma (RM)

    non ho parole

    ma cosa succede?Vero che il governo italiano è oggi più vicino ad una forma sovietica di gestione,quindi c'è da parte di questo una propensione a distruggere l'iniziativa piuttosto che incentivarla.Quindi perchè una ditta sana deve andarsene,perchè c'è la percezione che si è stanchi di andare avanti,di mettersi in gioco?Sembra che si debba resistere a forze occulte,a forze che tramano contro dall'interno alimentando un isterismo a cedere ad altri,sopratutto in momenti positivi della azienda stessa.
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