Valli Orobiche, domenica 10 ottobre la Cavalcata stradale
La storica manifestazione, con oltre 50 anni di vita ( la prima edizione fu nel 1961), ha smesso i panni di cavalcata fuoristradistica per riproporsi come punto d’incontro per tutti i motociclisti, moto d’epoca e ciclomotori compresi. Nata originariamente come gara di regolarità per tutti gli iscritti al moto club Bergamo, divenne nel corso degli anni una degli appuntamenti più ambiti del panorama offroad non competitivo, quando ancora il calendario di questa tipologia di manifestazioni non era così fitto e articolato come oggi. Le sempre più pressanti limitazioni al passaggio delle moto fuoristrada registrate nei primi anni 2000 hanno portato gli organizzatori del moto club Bergamo a scegliere, loro malgrado, una versione stradale, nel solco del tradizionale appuntamento di fine stagione. «La Cavalcata delle Valli Orobiche – ha detto l’assessore regionale al Territorio e urbanistica, Daniele Belotti - rappresenta un appuntamento tradizionale per i motociclisti bergamaschi e non solo».
Una volta era solo fuoristradistica , mentre oggi, al contrario, interessa ormai quasi solo gli stradisti.
A questo proposito, per continuare a sostenere la grande tradizione dell'Enduro bergamasco che nei decenni ha portato i campioni orobici a primeggiare in tutto il mondo, cercheremo, nell'ambito di un futuro piano d'area e delle valli, di prevedere, di concerto con i comuni interessati, il tanto atteso percorso fisso di fuoristrada.
E' giusto, infatti, che anche gli appassionati di Enduro possano avere la possibilità di praticare questo sport senza disturbare chi fa trekking o mountain bike.
Ritrovo e partenza saranno in via Carducci, nel capoluogo orobico, davanti alla concessionaria Dall’Ara; 200 i km del giro, con tappa in val Brembana, con tre punti di ristoro: a S. Omobono Imagna, Serina e Lovere. Più breve il percorso previsto per gli scooter (100 km). L’arrivo è fissato al centro commerciale “Le Due Torri” a Stezzano, dove è previsto il pranzo compreso nella quota di iscrizione di 20 euro. Le schede di iscrizione sono reperibili sul sito internet www.motoclub.bergamo.it; è possibile iscriversi fino alla mattina di domenica 10 ottobre, 15 minuti prima del via della manifestazione.
La passione
ieri sono stato alla mia prima Cavalcata, una manifestazione che, per un bergamasco come me, ha sempre avuto un sapore tra mito e magia...migliaia di cavalieri sui loro cavalli d'acciaio che respirano la stessa aria di passione, che vivono di quell’aria, che rompono l’aria chilometro dopo chilometro con il suono del motore.
Avevo solo 3 anni e già respiravo quell’aria in sella alla mia moto elettrica, poi a 15 anni in sella al mio scooter e, dopo anni di sacrifici, in sella alla mia prima vera moto.
Ieri la sveglia, la tuta, la voglia di arrivare: migliaia di moto, uno spettacolo che riempie il cuore.
Ore 10.00. Si parte. La melodia assordante dei motori spacca il cielo ed emoziona da far venire la pelle d’oca.
Velocità di crociera 40Km/h, il liquido va a 100 gradi ma...siamo in 2500...meglio andare tranquilli.
Qualche chilometro e saliamo sulla Roncola, un colle con tante belle curve.
Nonostante io su quelle curve ci sia cresciuto, il mio passo non cambia di molto rispetto alla partenza. A qualcuno invece, dopo aver visto le prime curve, si è letteralmente spento il cervello: sorpassi in curve cieche, zig-zag tra le altre moto e via dicendo. Tempo mezz’ora dalla partenza e uno è già arrivato lungo ad una staccata finendo contro un guard-rail. Asfalto sporco, ghiaia, foglie...la musica non cambia per molti chilometri...anzi.
Arrivo all’altezza di Brembilla (Val Brembana) ed un ciclista urla “Calma! Calma!”. Due curve e una coda di auto. Un’autoambulanza. I brividi. C’è un ragazzo a terra. Lo stanno ventilando. Non si muove. Un GS ed una Hornet a terra. Mi si riempiono gli occhi di lacrime. Non si sente più nulla. Molti motociclisti ai lati della strada. Tutti quelli che come me hanno ancora il motore acceso vanno a 30 Km/h in una specie di bolla anestetizzante.
Proseguo il percorso, arrivo al Passo di Zambla, scendo e vado direttamente all’arrivo a Stezzano.
Nel frattempo (leggerò poi la sera su L’Eco di Bergamo on line che altri incidenti si sono verificati durante la manifestazione) negli occhi la stessa immagine.
Torno a casa, guardo la newsletter su L’Eco: il ragazzo è deceduto.
La nostra passione...la voglia di svegliarsi alle 07.30 per uscire ogni sabato ed ogni domenica nonostante il caldo, il freddo, la pioggia...i profumi che solo in moto puoi sentire...la piega prima di spalancare il gas...il saluto tra i componenti di una tribù che condividono tutto questo.
Non conoscevo quel ragazzo, ma ho perso un amico motociclista. Penso continuamente a lui e ai suoi cari, al senso di vuoto provato, ai conflitti interni che ogni motociclista deve affrontare, al fatto che siamo dei bicchieri di cristallo che, nonostante l’imballaggio, si possono rompere.
Vedo queste parole illuminate da una candela che diventa fuoco alimentato dalla passione.
Ma la passione può accecare, bruciare, spegnere.
Ciao Davide. Ti porterò sempre con me.