Vespa GTV Via Montenapoleone
La versione speciale ed esclusiva della elegantissima Vespa GTV, si ispira al mondo della moda, quindi dell’arte e del design, e si battezza “Via Montenapoleone”, un puro richiamo all’esclusività e all’eleganza, tipicamente Vespa.
Vespa GTV “Via Montenapoleone” primeggia in eleganza recuperando e reinterpretando gli elementi di stile più caratteristici degli anni ‘50 nella loro forma e funzione. Spinta da un modernissimo e potente motore di 300 cc, a 4 valvole raffreddato a liquido e dotato di iniezione elettronica, omologato Euro3, Vespa GTV “Via Montenapoleone” si distingue per le straordinarie doti di elasticità e brillantezza del propulsore.
LO STILE
La ricercatezza estetica tipica di Vespa trionfa sulla nuova GTV “Via Montenapoleone”, un modello che recupera i più significativi elementi stilistici e funzionali rendendo unico e senza tempo il nuovo modello di Vespa ispirato dalla “via della moda”.La posizione del gruppo ottico sul parafango anteriore, che caratterizza GTV "Via Montenapoleone, è un esplicito richiamo alle origini di Vespa. Come anche il manubrio che sulla prima Vespa si caratterizzava per la semplicità del tubo metallico a vista. Il manubrio a vista che invece compare su “GTV Via Montenapoleone” strizza l’occhio all’odierno mondo moto.
La sella è elegante e comoda, biposto e in eco pelle, e come sulle Vespa delle origini è addirittura scomposta in due parti separate e ben distinte; l’elegante cadenino ne esalta poi la silhouette.
I cerchi, a cinque razze, ora sono cromati e impreziosiscono ancora di più la nuovissima “Via Montenapoleone”.
Una griglia con feritoie orizzontali spicca sul laterale destro della scocca in acciaio: un tocco prettamente “racing”, a memoria del dna sportivo di Vespa GTV Via Montenapoleone.
La scritta “Via Montenapoleone” identifica la Vespa più elegante e, campeggiando sul controscudo ai margini del vano portaoggetti, ricorda, già da un primo sguardo, l’unicità di questo incantevole modello.
TECNICA
L’incremento di prestazioni del propulsore è stato volto alla ricerca delle massime prestazioni in ripresa e accelerazione, doti fondamentali nel commuting metropolitano. La cilindrata del monocilindrico Quasar a 4 valvole, iniezione elettronica e raffreddato ad acqua è stata portata a 278 cc grazie all’aumento sia dell’alesaggio (ora da 75 mm), sia della corsa (63 mm).
Rispetto alla Vespa GTV 250, la nuova GTV “Via Montenapoleone” si distingue per il più alto livello di coppia del nuovo motore (22,3 Nm contro 20,1) raggiunto ad un più basso regime (5.000 giri contro 6.500 della 250). Numeri che, tradotti su strada, significano un’elasticità di marcia e una ripresa dalle basse velocità che non ha eguali in questa classe di cilindrata. Vespa GTV “Via Montenapoleone” si connota così come uno straordinario veicolo per la metropoli dove esprime il meglio di sè.
Vespa è l’unico scooter al mondo con scocca portante in acciaio. Un’esclusività costruttiva che distingue Vespa da ogni altro veicolo a due ruote sin dal primo esemplare del 1946.
In termini più semplici Vespa non ha un telaio in tubi saldati rivestito da plastiche ma è la stessa “carrozzeria”, tutta in acciaio, a sostenere il motore e tutte le parti meccaniche.
Una filosofia costruttiva che assicura a Vespa doti superiori di rigidità (sino al 250% in più rispetto a uno scooter con telaio in tubi): ne derivano una straordinaria precisione di guida e una robustezza che è ormai leggendaria.
All’interno della scocca di Vespa GTV “Via Montenapoleone”, sotto la sella, trova spazio il serbatoio che, benché possa contenere oltre 9 litri di benzina, a tutto vantaggio dell’autonomia, non compromette lo spazio né l’agevole accesso al motore, una volta sfilato (senza l’uso di attrezzi) il vano portacasco che può contenere due caschi demi-jet.
Alla rigidità della scocca, Vespa GTV “Via Montenapoleone” associa una ciclistica che si caratterizza per le ruote da 12” gommate con pneumatici da 120/70 (anteriore) e 130/70 (posteriore).
La sospensione anteriore adotta la classica bielletta oscillante, elemento tipico della storia di Vespa, dotato di eccellenti caratteristiche dinamico-funzionali: questo schema, infatti, separa le funzioni di sostegno da quelle di ammortizzamento; risulta neutro in frenata, e offre un effetto antiaffondante oltre la metà corsa. Al posteriore lavorano due ammortizzatori idraulici regolabili nel precarico molla che sono fissati al carter trasmissione e alla staffa supporto marmitta.