La FMI in campo per difendere l'Enduro
La Commissione Normative Fuoristrada (CNF) si è riunita a Genova, al termine del primo anno di vita, incontrando i propri Referenti regionali per una relazione sulla attività svolta.
La Commissione, nata per affrontare tutte le problematiche legate alla circolazione fuoristrada, si occupa dei problemi più spinosi e strategici per la pratica del fuoristrada.
Il Presidente della CNF, Marco Marcellino, ha evidenziato come sia assolutamente prioritario far conoscere direttamente ai Moto Club il compito della Commissione ed i nominativi dei componenti con i quali affrontare insieme, fin dal loro sorgere, i più svariati problemi legati ai temi della circolazione fuoristrada e ai rapporti con le Autorità competenti.
Tutti temi affrontati sono comunque riportati nel sito internet federale, www.federmoto.it, nella sezione “Commissione Normative Fuoristrada” (vi si accede dalla home page effettiva del sito, cliccando in basso nell’immagine di apertura. Poi bottone “Chi Siamo” e poi sezione “Commissione Normative Fuoristrada”).
La CNF si è occupata negli ultimi mesi della normativa nazionale del Codice della Strada, della regolamentazione della circolazione su strade a fondo naturale, della situazione legislativa, anche attraverso una serie di incontri e confronti con chi rappresenta “il dissenso” verso le due ruote, negli ultimi tempi molto aggiornato rispetto alle vecchie strategie di contrasto.
Le criticità sulle normative di tutela ambientale sono molteplici, a partire dall’inventario dei percorsi escursionistici tramite mappatura GPS, spesso commesso con veri e propri abusi difficilmente contestabili alle organizzazioni escursionistiche.
D’altra parte, il proliferare di agenti e guardie volontarie, ed i loro comportamenti spesso vessatori, impongono un vademecum per difendere i diritti del fuoristradista.
Allo stesso tempo, la FMI crede sia indispensabile un “filo diretto” con i Moto Club, affinché questi siano compiutamente informati, ad esempio anche riguardo le direttive Habitat sui Siti di Interesse Comunitario (SIC), le Zone a Protezione Speciale (ZPS) e le Zone Speciali di Conservazione (ZSC).
Casi come quello piemontese, ove la collaborazione tra politici, Comitato Regionale e Commissione Fuoristrada ha funzionato, devono essere un esempio concreto per tutte le realtà locali. Una cooperazione che va tenuta sempre aggiornata, perché gli eventi improvvisi e straordinari sono ormai sono all’ordine del giorno, come ad esempio la raccolta firme contro la circolazione motoristica.
Risulta ad esempio importante seguire e supportare scelte come quelle del Moto Club Gardone Val Trompia, che ha indetto nel Bresciano una riunione tra Club per dialogare a 360° su tutti i problemi della circolazione fuoristrada, ipotizzando una serie di azioni collettive, una indignazione attiva e non un semplice mugugno .
Quanto mai importante risulta quindi anche l’opera del Referente regionale del Veneto Toni Mori, che ha presentato un progetto denominato “Impatto Zero”, atto alla salvaguardia dell’ambiente ed alla compensazione delle proprie attività sportive.
Casi come quelli veneto e friulano, ove è attivo un recente strumento legislativo che persegue non solo il fine agonistico ma anche quello ricreativo-turistico, devono trascinare le altre realtà territoriali, che subiscono passivamente divieti ed abusi, ad attivarsi a lavorare sodo.
Situazioni come quella di Castiglion Fiorentino, dove i motociclisti partecipanti ad una manifestazione sono stati “repressi” con forza, indignano, ma sollecitano anche una fiera opposizione, nuova voglia di agire all’interno della legalità.
Il problema del targhino. Come risolverlo?
Ultimo in ordine di tempo, ma certo non per importanza, è il problema del cosiddetto “targhino”, che oggi affligge i fuoristradisti, da nord a sud. Un problema di non facile soluzione, per cui andrebbe cambiata una legge nazionale, il Codice della Strada. Anche se la Commissione Fuoristrada sta già lavorando con Ancma, l’Associazione dei Costruttori, per provare a trovare una soluzione alternativa.La costituzione della CNF indica la precisa volontà della FMI di affrontare questo importante problema e di essere vicina alle difficoltà dei Moto Club in questo campo, di aggiornarli sulle varie problematiche, comunicando tempestivamente le diverse iniziative per la causa comune.
Ma la FMI, tramite la Commissione, ha anche l’inderogabile esigenza di ricevere informazioni tempestive sulle difficoltà e sui vari problemi.
Il 2012 sarà un anno ricco di lavoro, sono programmati incontri territoriali con le Associazioni ed i Comitati Regionali.
meglio tardi che mai....
GPS