Manuel Lucchese intervista Cyril Despres sul suo futuro
Ciao Cyril come sta proseguendo la tua preparazione per la prossima Dakar?
“Sta andando tutto molto bene. Ho iniziato il mio programma di preparazione atletica ad inizio settembre e sta procedendo regolarmente. Per il 2012 non correremo con la nostra struttura autonoma come abbiamo fatto negli ultimi due anni, questo si è tradotto in maggior tempo per concentrarmi sugli allenamenti in palestra ed in moto. E’ tutta una questione di gestione del tempo. Nei mesi antecedenti alla Dakar tutti vogliono fare interviste e andare ospiti in trasmissioni etc. E’ una normale routine del lavoro di pilota professionista, ma bisogna saper regolarsi senza esagerare in modo da avere abbastanza tempo per gli allenamenti ma allo stesso modo abbastanza tempo per sponsor, e ultimo ma non meno importante avere tempo per la propria famiglia. Fortunatamente con gli anni ho maturato l’esperienza giusta che mi permette di organizzare al meglio le cose.”
Ci puoi accennare qualche novità tecnica sulla moto con la quale correrai?
“Dall’ultima Dakar ci sono stati veramente pochi e piccolo cambiamenti, niente di veramente importante. La moto era estremamente performante già dall’inizio – affidabile e divertente da guidare – quindi non abbiamo dovuto effettuare grosse modifiche.”
E cambiato qualcosa nel tuo approccio alle gare ora che sei diventato papà?
“Non più di tanto. Forse adesso penso un po' di piu prima di accettare l’invito agli eventi e manifestazioni, ma a parte quello di essere adesso un papà il resto non ha subito particolari cambiamenti. Ogni cosa che è cambiata lo ha fatto in modo positivo. Penso che quando sei felice nella vita di tutti i giorni sei anche più forte mentalmente e questo è fondamentale anche nei rally-raid che è una disciplina dove si usa molto la testa.”
Vorresti che tuo figlio un giorno prendesse la tua stessa strada?
“Beh al momento non devo ancora farmi questa domanda perchè ho una figlia! (Ride) Comunque se un giorno dovessi avere un figlio spero di avere l’intelligenza di lasciarlo decidere da solo e di seguirlo con lo stesso entusiasmo in qualsiasi cosa gli interessi fare. Essere un’atleta professionista a tempo pieno richiede molta disciplina e molti sacrifici. E’ una cosa non per tutti.”
Si vocifera che sei prossimo al ritiro dalle corse e che questa potrebbe essere la tua ultima Dakar è vero?
“Sai che non ho nei miei piani di ritirarmi, e neanche ho nei miei piani una data futura per un ritiro. Finchè continuerò a divertirmi continuerò a correre. Nel momento nel quale mi stancherò di correre mi ritirerò. Di quando arriverà quel momento non ne ho ancora la piu pallida idea.”
E’ vero che ti piacerebbe avere un futuro sulle 4 ruote come Petehransel e che hai già avuto contatti con alcuni Team?
“Prima di tutto non credo che esista nessuno che avrà mai una carriera come quella di Peterhansel. Lui è veramente una persona eccezionale ed ha delle doti davvero uniche. A volte penso alla possibilità di correre con le macchine e ovviamente nei rally-raid dove macchine e moto corrono assieme e si è costantemente a stretto contatto ovviamente ho avuto modo di avere contatti con alcuni team di macchine – ci mettiamo sempre tutti in fila assieme aspettando la cena al bivacco ogni sera e questo fa si che si parli un po' di tutto. Però non ho approfondito più di tanto nessuno dei contatti avuti con team di macchine perché, come ti ho detto prima, per ora mi diverto ancora troppo con le moto. Sai che io sono un calcolatore, e quando sono in moto passo un sacco di tempo a fare molti calcoli perché e l’unico modo per vincere nei rally. Ma quando non sono in moto non faccio molti calcoli, forse perché sono stanco di farlo abbastanza in gara, forse perché nella vita non c’è molto da calcolare ed è meglio seguire il proprio istinto. Forse un giorno arriverà sulla mia strada una superopportunità e lascerò le moto per salire in macchina, ma queste non sono il tipo di cose che si riescono a pianificare.”
Cosa ti ha portato alla decisione di partecipare all’Australasian Safari Rally?
“Diverse cose. Prima di tutto era l’unica gara importante che ancora non avevo corso quindi volevo fargli una crocetta sulla mia lista. Inoltre ho sempre amato andare in grandi spazi aperti, ed in termini di spazi aperti in Australia sono molto ben forniti. Inoltre mi è capitato di conoscere delle persone australiane nei miei viaggi e mi è sempre piaciuto il loro atteggiamento easy ed amichevole.”
Adesso che si è concluso qual'è la tua opinione su questo Rally? Pensi di ritornare l’anno prossimo?
“La mia opinione è contrastante. Le persone erano tutte molto amichevoli come mi aspettavo, l’Australia inolte è molto più grande di quello che immaginavo e la logistica ed il reparto medico in gara erano ottimi. A mio avviso devono ancora lavorare sui roadbook migliorandoli. Puoi andare ormai quasi in qualsiasi altro rally nel mondo e adattarti al roadbook velocemente, ormai parlano tutti nella stessa “lingua”. Al momento questo non è il caso dell’Australasian Safari Rally. Attualmente hanno un nuovo boss e sono consapevoli di questa problematica e quindi sicuramente lavoreranno per portare il loro rally in linea con la concorrenza. Se dovessero riuscirci diventerebbe veramente un grande evento ed in quel caso sarei felicissimo di tornare.”
Come mai, a parte il Rally di Sardegna, non partecipi a nessun’altra prova del Campionato del Mondo? C’e qualcosa che cambieresti del Campionato del Mondo?
“Il problema, se così si può considerare, è che il mondo dei rally-raid è dominato dalla Dakar. In generale tutti sanno della Dakar, ma la maggior parte non ha mai neanche sentito parlare degli altri rally. Questo significa che per le Case e gli sponsor l’unico interesse e di fare bella figura alla Dakar e non sono interessati più di tanto alle altre gare. L’altro “problema” è che un pilota non può essere al 100% tutto l’anno. Se ti alleni per essere al 100% alla Dakar vuol dire che da tutte le altre parti non potrai essere al 100%. Idealmente si partecipa alla Dakar e ad altri 2-3 eventi che hanno una grande copertura mediatica e che sono organizzati in modo eccellente come la Dakar. In un mondo perfetto quei 2-3 eventi costituirebbero un campionato del mondo al quale tutti sarebbero realmente interessati, ma purtroppo questo non è il caso. Fortunatamente c’è il Sardinia Rally Race.
I rally-raid ruotano attorno al road book, se il road book è buono tutto il resto è una logica conseguenza. Il road book del Sardinia Rally Race è davvero eccellente e questo lo rende un evento incredibile e fantastico al quale partecipare. Nessuno ha forzato Stephane Peterhansel a parteciparvi quest’anno, ha corso solo per puro piacere di farlo. Proprio come me, nessuno mi ha forzato a correre in Sardegna. Professionista o amatore tutti corriamo per il piacere di farlo.”
Un’ultima domanda, quali consigli puoi dare a giovani come me che vogliono provare l’avventura della Dakar?
“Dove iniziare – ci sarebbe così tanto da dire! Prima di tutto devi partecipare a molti rally e vedere molti road book diversi, poi devi assicurarti di essere fisicamente e soprattutto mentalmente allenato abbastanza. La tua moto deve essere preparato al meglio e devi avere il budget per fare le cose fatte bene. La cosa più importante di tutte però è avere tempo. Partecipare alla Dakar è una questione di saper curare le cose nel dettagli e per poterlo fare ti serve tempo. Infine a meno che non stai pensando a diventare un pilota professionista non ti dimenticare mai di divertirti. Se non ti diverti non ha senso andare.”
Bene, io non ho ancora il budget, non ho ancora iniziato a preparare la moto e sono da pochi giorni uscito dall’ospedale dopo l’infortunio subito in Australia…..insomma sono sulla cresta dell’onda! Il morale però c’è ed è alle stelle e la voglia di divertirmi anche ,quindi spero che in qualche modo ci vedremo a Dicembre.
Grazie mille e in bocca al lupo!
Per la versione in inglese: www.ladakar.com
Manuel Lucchese
ciao Manuel
ti ringrazio per quello che stai facendo, un cucciolo che va alla DAKAR e inizia a farmi sognare che la pagina Italiana sta per riaprirsi.
Quando ho letto del tuo incidente in Australia mi è preso uno spaghetto che la metà bastava ! poi te pubblichi pure la foto con naso rotto e gonfio sporco di sangue raffermo che mi fa solo preoccupare ! mi raccomando Manuel, ti voglio molto prudente, ti voglio vedere al traguardo, sappi che nn sei solo in mezzo al deserto, con te ci siamo noi, i tuoi tifosi, che soffrono con te fino all'arrivo ! ciao Manuel.danilka.