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Pharaons International Cross Country Rally. Seconda Tappa, Baharia – Abu Mingar
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Pharaons International Cross Country Rally. Seconda Tappa, Baharia – Abu Mingar
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LA TAPPA
La tappa con la varietà di paesaggi mozzafiato più spiccata di tutta l’edizione 2004. Si parte dal bivacco situato ai piedi della falesia vicino al vecchio asfalto per Siwa. Vicino all’oasi la navigazione si fa complicata per la presenza di innumerevoli tracce che vanno in tutte le direzioni. Costeggiando la depressione di Baharia, gradatamente il CAP tende a 180 e la pista risulta più visibile, il terreno é scuro, sabbioso e a tratti polveroso. Si costeggiano enormi montagne in uno spettacolare contrasto di sabbia dorata e piste di ciottoli nerastri.
All’uscita dal CP1 bisogna prestare molta attenzione. La vegetazione crea un labirinto tra solchi insormontabili e canali di acqua e vi è un unico sentiero poco visibile da percorrere immediatamente dopo il CP per potere uscire dal dedalo. Nei seguenti chilometri il tracciato si svolge su vecchie piste molto visibili e veloci a tratti ciottolate, a tratti sabbiose ma con numerose insidie, si costeggia sulla sinistra una lunga falesia con spettacolari lingue di sabbia.
Al WPT B060 si lascia la pista e si scende su di una gigantesca colata sabbiosa costellata da enormi guglie di gesso bianco (ultime propaggini del deserto bianco), il paesaggio è incantevole e il fondo è molto scorrevole. Ancora 15 Km di sabbia, ciottoli e speroni pietrosi che si ergono in mezzo a pittoresche barcane di sabbia appoggiate ad un fondo monolitico luccicante.
Da qui il paesaggio si fa decisamente sabbioso e scorrevole, plateau a perdita d’occhio con un cordone di dune che indica la direzione da tenere sino al CP2 Assistenza Bir Karaouin.
Si cambia decisamente CAP e per i prossimi 80 Km si scavalcano grandi dune a “dorso di balena” molto compatte e veloci; da qui si entra in un enorme ouadi che si stringe portandoci alla risalita della falesia che dà sul plateau di Abu Mingar. Il terreno diventa nuovamente sabbioso e veloce fino al bivacco dove c’è lo stop del primo tratto.
Si riparte per la 2^ boucle sul veloce plateau sabbioso fino ad incrociare nuovamente la strada asfaltata che porta a Farafra; proseguendo si scavalcano i cordoni di dune dell’erg di Abu Mingar che via via si fanno sempre più imponenti costringendoci ad alcuni passaggi impegnativi con dune tagliate e soffici.
Si cambia CAP puntando a NordOvest e costeggiando i grandi cordoni si inizia una veloce risalita sulla falesia di Abu Mingar su un terreno sabbioso costellato da monoliti appoggiati sulla sabbia fino al CP3. Quindi si naviga a vista tra colline pietrose e ouadi fino ad imboccare una pista che ci porterà ad una spettacolare discesa sabbiosa su Abu Mingar e sull’arrivo.
Abu Mingar, 27 settembre 2004
ZAMPATA DI MEONI, ANCORA HENRARD TRA LE AUTO
Fabrizio Meoni è il più veloce in entrambe le prove speciali, precedendo Despres e Sainct e passando in testa alla classifica generale. Tra le auto nuova vittoria per Stephane Henrard davanti a Christian Lavieille e al compagno di squadra Jean Francois Guinot. Sugawara ancora primo tra i camion.
Una tappa divisa in due prove speciali, quella odierna, corsa con temperature meno estreme di quelle di ieri, ma comunque impegnativa e caratterizzata da grandi distacchi, che ha portato il Pharaons 2004 ad Abu Mingar, nel bivacco allestito in pieno deserto.
Oggi Fabrizio Meoni ha guidato veramente forte: partito per sesto questa mattina, il toscano ha recuperato decisamente sugli avversari, vincendo entrambe le prove speciali. 3.36.55 il suo tempo totale per percorrere i 379 chilometri complessivi della tappa. Alle sue spalle il francese Cyril Despres, staccato di poco più di quattro minuti da Meoni, mentre al terzo posto ha concluso Richard Sainct con quasi sei minuti e mezzo di svantaggio. Quarta posizione per Marc Coma, il vincitore della tappa di ieri che ovviamente è stato svantaggiato dal fatto di partire per primo. Lo spagnolo ha comunque dimostrato di essere un pilota ormai maturo per vincere in Africa. Quinto posto per Carlo De Gavardo a 13’39” da Meoni, che ha preceduto Jean Brucy e l’esordiente spagnolo Jordi Duran, pilota proveniente dall’enduro al suo primo rally, dimostratosi subito molto veloce. Ottava posizione per Lee Palmer, il simpatico australiano che normalmente lavora per KTM come meccanico e per l’occasione in gara con la moto di Alfie Cox. Dietro a Lee hanno chiuso Oscar Polli e Pal Anders Ullevalseter, attardato da una bruttissima caduta, risoltasi fortunatamente senza conseguenze fisiche, ma che lo ha costretto a riparare la sua KTM danneggiata. Una caduta anche per Matteo Graziani, trasportato al bivacco in elicottero con una spalla sublussata.
Con la vittoria odierna Meoni è passato in testa alla classifica generale, con un esiguo vantaggio di 36 secondi su Despres e di 1’18” su Marc Coma. Quarto è Sainct e quinto De Gavardo.
Tra le auto prosegue incontrastato il dominio di Stephane Henrard e del suo buggy Volkswagen. Il belga ha vinto entrambe le speciali e sul traguardo ha preceduto il Ford Protruck di Christian Lavieille di 10’26”. Terzo posto per l’atro buggy, quello di Jean Francois Guinot, a quasi diciassette minuti da Henrard, attradato a causa di una gomma “dechappata” in un buco profondo. Quarto posto per Alain Demevius, cugino del più famoso Gregoire, mentre quinto ha chiuso Marco Tempestini, anch’egli con qualche problema ad un semiasse, piegato nella parte conclusiva della gara.
In generale Henrad conduce con un distacco importante, oltre 25 minuti, su Lavieiile, mentre Guinot è scivolato in terza posizione, staccato di ulteriori due minuti.
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