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SBK Legend. Anthony Gobert ha toccato il fondo: il fratello chiede aiuto

- Figura tragica del motociclismo, più volte squalificato per droga, l'australiano lanciato dal mondiale Superbike ha perso il controllo della sua vita. Nessuno sa come sta e dove si trova, il fratello chiede aiuto
SBK Legend. Anthony Gobert ha toccato il fondo: il fratello chiede aiuto

Il sito Speedweek.com dà notizia dell’allarme lanciato da Aaaron, il fratello minore di Antony Gobert: tra i due i contatti sono sporadici da anni, ma ormai è certo che l’ex-pilota ha perso il controllo della sua vita ed ha toccato il fondo.

“L'ultima volta che l'ho visto - ha raccontato Aaaron - Antony era seduto in una cella di prigione ed era appena morto nostro padre; ha perso il funerale. Oggi non so proprio dove si trovi ma so che ha bisogno di aiuto. Devo trovarlo e cambiarlo”.

Anche Aaron ha avuto una vita complicata ed è privo di mezzi. Per questo ha lanciato un finanziamento collettivo a beneficio del fratello di cinque anni più vecchio. Gofundme è il sito scelto per il crowdfunding ed è stato fissato l’obiettivo di 23.000 dollari perché “è il suo numero fortunato”.

Voglio trovare Anthony, so cosa gli serve, ma ho bisogno di supporto. Un giorno di ricerche sulla Gold Coast sarà sufficiente: gli procurerò un telefono e un posto sicuro dove dormire. Dopo essere stato picchiato qualche tempo fa, aveva bisogno di due protesi d'anca. Non so in cosa mi sto cacciando, ma è qualcosa che deve essere fatto e chiedo agli appassionati di aiutarmi”.

Anthony Gobert era un vero talento e in SBK esordì come wild card nel GP di casa, anno 1994: fece la pole e vinse subito la sua prima gara. Per tre anni pilota Kawasaki, ha conquistato in tutto sedici podi e otto vittorie. La sua migliore stagione nel 1995, quando si classificò al quarto posto con due vittorie dietro a Carl Fogarty, Troy Corser e Aaron Slight.

Fu nel 1997 che Gobert, passato nel mondiale 500 con il team ufficiale Suzuki, fu pizzicato per la prima volta positivo in un test antidroga (marijuana) e licenziato dalla Suzuki. In seguito è ritornato nella SBK, prima mondiale e alla fine australiana, ma non si è mai liberato dalla dipendenza, prima le droghe leggere e poi quelle pesanti.

Tanti anche gli incidenti e gli episodi di violenza nei quali è stato coinvolto, con gravi conseguenze pure per il fratello e per la fidanzata di lunga data Suni Dixon, ferita a morte in un sinistro stradale. Nel 2006, aveva ammesso di essere dipendente dall'eroina.

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