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Dall'Abruzzo a Dakar in solitaria, per beneficenza!

- Da sempre ho sentito il richiamo del deserto e l'attrazione per l'Africa si faceva sempre più forte, con il desiderio di arrivare all'ambita Dakar attraversando in solitaria il Marocco, il Sahara, Mauritania e Senegal

Il 28 Dicembre 2022 sono partito a mezzanotte da Montesilvano con destinazione Genova e dopo 7 ore di autostrada sono arrivato al porto della GNV  la mattina del 29 per effettuare il check-in.

Da lì ci sono stati due giorni di navigazione in mare, utili sia perché ho avuto modo di iniziare a interagire e conoscere la cultura musulmana con i tanti marocchini che si trovavano a bordo per il rientro a  asa, sia per chiedere tante info utili ai viaggiatori esperti che  ho incontrato.

Sono sbarcato il 31/01/2022 alle 17:00 a Tangeri, prima città a nord del Marocco e considerando l'orario ho deciso di rimanere lì la prima notte anche per festeggiare il Capodanno alloggiando in un albergo della medina.

Giorno 1/1/2023 INIZIA LA VERA AVVENTURA! Parto di buon'ora da Tangeri e mi prefisso una tappa giornaliera con destinazione El Jadida per un totale di 450 km facendo solo tappe di soste a Kenitra - Rabat e Casablanca, in quest'ultima ho conosciuto Cian, un ragazzo inglese in sella di una BMW GS 310 che stava facendo più o meno il mio stesso percorso ma con destinazione Sierra Leone.
Ci siamo scambiati informazioni utili e contatti e infatti poi quel contatto più avanti nel viaggio mi sarà utile.

Arrivo la sera ad El Jadida e come faccio sempre mi dirigo verso la piazza principale e a quelli che dal viso che mi sembrano le persone più raccomandabili chiedo info per un albergo nelle vicinanza con parcheggio custodito e più persone mi consigliano lo stesso nome. Qui una nota e considerazione devo farla, se il primo approccio a Tangeri è stato "un po' così" perche' sarà che è una  città di porto o per altri motivi non so; ero rimasto un po' infastidito dalle modilità degli abitanti per i modi un po' troppo aggressivi e isistenti nel proporti prodotti o servizi, e qualsiasi contatto o sorriso era  finalizzato solo esclusivamente per una ricerca di guadagno.

Invece arrivato ad El Jadida  ho trovato davvero sorrisi in ogni dove per voglia di farlo e voglia di connessione senza necessariamente con un secondo fine ed era una città sempre di mare, ma molto più tranquilla e friendly. Il giorno seguente 2/1/2023  riparto con destinazione Agadir in un'altra tappa  di 450 km. e qui decido di rimanere 2 giorni per recuperare un po', interagire con le persone anche per realizzare un po' di materiale foto/video. Il giorno 4/1/2023 riparto con entusiasmo e carico di forza con destinazione TAN TAN  in una tappa più breve di 330 km, ma ciò che mi entusiasmava era sapere che in questa giornata entravo ufficialmente nel Sahara e a comunicarmelo sarebbe stato il cartello della città di Guelmim, chiamata anche la porta del Deserto.

Durante il tragitto mi sono sentito in chat con Cian, il ragazzo conosciuto a Casablanca che mi aveva comunicato che anche lui si sarebbe fermato una notte a Tan Tan e a quel punto abbiamo deciso di ritrovarci nello stesso campeggio. Forse sarà stato il caso, Dio, non so cosa, ma ritrovarsi la mattina in compagnia di un motoviaggiatore come me è stato indispensabile perché come vado per accendere la moto la batteria era in corto e in più i soldi stavano finendo e non riuscivo a trovare un bancomat per prelevare, ma santo Cian mi ha aiutato a risolvere tutto, anticipandomi i soldi e accompagnandomi nella città alla ricerca di una batteria per la mia moto.

5/1/2023 Alla fine riesco a partire verso ora di pranzo e in compagnia di Cian insieme iniziamo ad attraversare il West Sahara e iniziamo ad ammirare l'aera geografica che km dopo km iniziava  a lasciarsi i centri abitati alle spalle e il paesaggio intorno iniziava sempre più a prendere confugurazione desertica, ed insieme verso le 20:00  raggiungiamo El Aaiun . 6/1/2023  tappa di 550 km con destinazione Dakhla, parto sempre con l'amico conosciuto, ma ognuno ha il suo passo e il tragitto lo facciamo in solitaria .Qui l'aerea geografica è sempre più deserta e i benzinai sono sempre di meno e distanti tra loro, ma è propio qui che inizio a realizzare della mia avventura, di quel richiamo che vi dicevo di sentire a inizio testo. Mi rincontro con Cian a Dakhla in un alberghetto a centro città molto carino e accogliente da 20 euro a notte e qui decido di rimanere due giorni per recuperare e sopratutto fare qualche birra in più con l'amico inglese che invece ha deciso di rimane tre giorni di stop

Sono nella penultima città del Marocco e una breve personale considerazione va fatta . C'è molta differenza a mio avviso sul punto di vista sociale oltre quello geografico tra nord, centro e sud e io mi sono trovato davvero bene a interagire con i marocchini dal Sahara che a mio avviso sono molto più ospitali, rispettosi, a modo e ognuno di loro mi ha comunicato di quanto fossero onorati che un avventuriero motociclista in solitaria si trovasse sul loro territorio. 7/1/2023 mi alzo prestissimo e di tutta fretta mi appresto a preparare la moto, oggi ho la tappa più importante, difficile e avventurosa del viaggio! L'entrata in MAURITANIA e sosta a Noadhibou.

Tappa totale di 430 km wild caratterizzata dai pochi benzinai disponibili sul percorso, l'area circostante totalemnte desertica e poco prima dell'ultima città di Guerguerat si trova quello che è un po' l'emblema di questo viaggio Transhariano, vale a dire il cartello del Tropico Del Cancro. Luogo e icona must  dove fermarsi e lasciare il propio segno come già tanti avventurieri hanno fatto e faranno, ponendo su di essi il propio logo . L'uscita dal Marocco è stata tranquilla e veloce e una volta usciti dal border si entra in quella che è definita la terra di nessuno per circa 3 km di sterrato che  portano all'ingresso in Mauritania. Ok sono entrato e 100 km mi separano alla prima città; ora e tutto deserto e qui ogni 30 km incontro dei check poit dove lascio i mie dati e dopo pochi secondi mi lasciano andare. Da  lontano inizio a vedere un agglomerato di case e so di essere arrivato ma ammetto di rimanere un po' impressionato da ciò che  vedo per la povertà, caos ecc e subito mi domando " E ORA DOVE C... DORMO E MANGIO?" .

Nella città ci sono solo 4 alberghi e la scelta è un po' vincolata, vale a dire costosa, ma se obbligato scegli di andare in tenda, ma dove? 8/1/2023  tappa impegnativa di 560 km di tutto e solo deserto con solo due benzinai  per arrivare alla capitale NOUAKCHOTT. Qui ho vissuto qualcosa di straordinario e ringrazio Dio o Allah per questo; credo di essere stato uno dei pochi a  prendere per qualche minuto la pioggia nel deserto, aver ricevuto una preghiera da uno sconosciuto nel deserto e aver guidato di notte e completamente al buio nel deserto mauritano.

Arrivo alla capitale e un amico dei social Daniel Prodan mi consiglia un camp bellissimo e a pochi soldi dove'era stato lui il mese prima durante un suo viaggio. 9/1/2023 altra tappa wild ed entusiasmente di 265 km però compresi di un pistone di 60 km su terra per raggiungere la frontiera per l'entrata in Senegal e successiva prima città Saint louis. E' stato davvero adrenalinico correre sul quel pistone e dico correre perché la frontiera per il Senegal chiudeva alle 18:00 e io non potevo ne sapere  e immagina quanto tempo mi avrebbero trattenuto al border mauritano per tutta la trafila burocratica dell'uscita. Avrò avuto il passo dei 90 km/h sul pistone di Diama e credetemi se  vi dico che  se non ho perso bagagli o rotto telaietti e bauletto è solo perché i prodotti GIVI  sono i migliori e dopo qusto test posso arrogarmi di poterlo dire! Riesco ad arrivare in orario alla dogana e con 10 euro per il pass avanti e qualche minuto sono dentro e in marcia per circa un'ora per raggiunere Hotel De La Poste a Saint Louis, hotel bellissimo e suggestivo che a mio parere sia per l'arredamento, personale e paesaggio intorno, fa sembrare di stare in una piccola Cuba.

10/1/2023 riparto e ora direzione Dakar, ma ovviamente prima la doverosa tappa e incoronamento del viaggio arrivando al LAGO ROSA. Sono arrivato nella mia personale meta e traguardo dopo 300 km e una volta arrivato mi sono celebrato in rigoroso silenzio perdendomi con lo sguardo nel vento che soffiava sulle bandiere del Senegal poste sulle tipiche piroghe ormeggiate lungo le coste del lago lambite da quell'acqua riccadi sali che le conferiscono quel colore tipico rosa. Dopo essere uscito da quel mio trip mentale di soddisfazione e autogratificazione, sono rimontato in sella per raggiungere Dakar città e una volta arrivato ciò che ho visto è solo una città di cemento post moderno con un traffico e caos cittadino, ma ok, è una scoperta anche questa.

11/1/2023 è il giorno dove porterò a compimento la mia "MISSIONE e secondo traguardo, portare la moto in dono al medico del villaggio di Toubakouta presso un mant camp gestito dalla O.N.G. Bambini nel deserto. Percorro 350 km a sud da Dakar passando tantissimi villaggi e qui posso iniziare ad assaporare la vera Africa nera. Sono le 19 e come per magia trovo i cancelli del camp spalancati con all'interno lo staff della O.N.G, l'intera famiglia del propietario del camp, tutti a farmi festa e abbracciarmi e io ad abbracciare loro, con quelle strette e quel calore come se già li conoscessi da una vita o forse perché incosciamente mi sentivo arrivato, di aver finito, di non temere più nulla.

Il giorno seguente siamo andati insieme nel distretto sanitario poco distante per consegnare la moto al medico e chiedo scusa se anche ora a distanza di tempo non riesco a scrivere e comunicare le senzazioni di gioia e orgoglio che ho potuto provare in quel momento. Sono rimasto 5 giorni prima della ripartenza in aereo e ho avuto anche modo di rivedere Cian che è venuto a salutarmi, inoltre in questi giorni ho avuto modo poter vivere e scoprire con calma davvero l'Africa che mi circondava, interandengo con le persone del posto, mangiando in continuazione il loro piatto tipico la Yasa (riso e spezie) e da buon Italiano essere ricordato per bere in ogni mometo della giornata il loro caffè Touba. Mi sono sentito per la prima volta davvero un avventuriero e sempre per la prima volta mi sono sentito davvero LIBERO!

Cesare Ranucci

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