Viaggi, itinerari e giri in moto: le Alpi Cozie
Tutti noi quando cerchiamo nuove mete vorremmo raggiungerle conciliando bellezze paesaggistiche e strade poco frequentate, in Valle Varaita in provincia di Cuneo c’è una strada che da Sampeyre si arrampica all’omonima montagna che sposa proprio i nostri desideri, poco frequentata e soprattutto immersa in luoghi in cui la natura può esprimersi libera e selvaggia.
Lasciato Saluzzo, elegante cittadina cuneese dalle mura medioevali da cui si diramano diverse vallate tra cui Valle Po' dove nasce il fiume più lungo d’Italia, ci dirigiamo in Valle Bronda verso Castellar per risalire il colletto d’Isasca, giusto per iniziare da subito con qualche bella curva, si sale e scende a circa 800 mtetri e si giunge direttamente in Valle Varaita, con il suo fiume che costeggia la SP8.
Siamo su una strada che tanti conoscono: quella del Colle dell’Agnello per attraversare il confine italo francese, ma questa volta arrivati a Sampeyre svoltiamo a sinistra per il monte omonimo poco prima del benzinaio, che è anche l’ultima stazione di servizio: una volta lasciata la strada principale non se ne troveranno più fino in bassa Valle Maira sulla via del ritorno SP422.
Può essere utile anche rifornirsi ci cibo e acqua, in cima al colle Sampeyre 2.284 metri non ci sono ristori, ma in paese e sulla strada non mancano panetterie aperte anche la domenica, bella abitudine nei luoghi montani, qualche rifugio a salire e scendere esiste ma è prudente verificarne l’apertura.
Noi conosciamo a Brossasco la trattoria Da Vigna della Sig.ra Valeria, la sua cucina tipica piemontese sfama anche grandi appetiti con piatti abbondanti, prezzi davvero modici e si parcheggiano le moto vicino ai tavoli a vista quindi sempre sotto controllo.
La salita regala paesaggi mozzafiato, l’andatura va moderata vista la carreggiata non proprio larga e la presenza di brecciolino, siamo sempre su una strada montana, la nostra CRF 1100 Adventure Sports DCT ci porta rapidamente in quota, con noi anche il nostro amico in sella alla CRF 1100 L, sicuramente nei periodi estivi è piacevole il refrigerio di cui si può beneficiare, e giunti in quota la vista è totale a 360°, ma il bello non finisce qua!
Per gli amanti dell’offroad qui si incrocia la famosa via dei Cannoni, una strada militare realizzata nel 1700 su iniziativa di Carlo Emanuele III che regala paesaggi incredibili, anche solo percorrerne pochi metri, sempre rigorosamente ad andatura mototuristica nel pieno rispetto di chi è a piedi o in mtb offre grandi emozioni, considerata tre le più belle strade in alta quota del nord ovest.
Non bisogna poi dimenticare la compagnia del Re di Pietra, il Monviso, con lui non si è mai soli! L’endemica montagna a forma piramidale di quasi 4.000 metri per buona parte di un viaggio veglia su tutti, distinguibile dalla catena alpina è da sempre un riferimento sicuro, qui c’è davvero tanto d’ammirare, un binocolo e una fotocamera non vanno dimenticati prima di partire.
La strada che scende verso la Valle Maira ha insoliti prati solitari, attenzione al bivio in cui si deve svoltare a sinistra verso il cartello in legno del rifugio La Sousto del Sol e continuare la discesa, se fatto in senso contrario è molto stretto e va preso largo soprattutto con moto carica e passeggero, fortunatamente il traffico è scarso e la vista è ampia, quindi si può procedere in sicurezza.
Nel sottobosco la strada si stringe e ci sono sabbietta e foglie quindi la prudenza è d’obbligo, giunti sulla SP422 si scorre bene in scioltezza: curve a largo raggio da pennellare ad un filo di gas, e presto si giunge a Dronero, qui una tappa è d’obbligo per la visita alla millenaria cittadina con il suo antico ponte merlato e il mulino ad acqua del 1400 appartenuto anche a Napoleone, alimentato dal fiume Maira è tutt’ora funzionante grazie al restauro della famiglia Cavanna che produce farine per donare prodotti unici come pane e biscotti da antichi sapori.
Il percorso è piacevole in ambo i sensi di marcia, nel periodo invernale la strada non viene pulita quindi risulta chiusa alle prime abbondanti nevicate, a fine ottobre noi siamo ancora riusciti a percorrerla, giusto qualche spruzzatina di neve, ma poi chiuderà fino a primavera inoltrata.
Ora ci auguriamo presto di tornare a viaggiare nel nostro bel paese sempre ricco di unicità, in questo inverno si è tanto sognato desiderato e spaziato verso mondi infiniti, presto concretizzeremo tutto!
Questo vuol essere anche lo speciale augurio ai nostri amici di Moto.it e non dimenticatevi al primo giro spinti dalla tanta euforia d’attivare l’assicurazione, prudenza che l’asfalto è ancora sporco e freddo, l’abbigliamento adeguato anche per il passeggero, verifica apertura strade e passi, il meteo, mezzo in ordine e anche un po' di esercizio fisico, la moto richiede sempre un certo impegno e concentrazione, qualche corsetta un po' di mtb ed esercizio all’aperto con l’arrivo della bella stagione, può sempre essere utile!
Buon viaggio!
Fabrizio Gillone
Abbigliamento utilizzato
Casco: Modulare SHUBERTH E1 e SHUBERTH C4 PRO MAGNITUDO
Tuta: SPIDI ALLROAD
Guanti: SPIDI G-WARRIOR
Stivali: Honda/Alpinestars Toucan Boot
Accessori di viaggio
Navigatore: GARMIN ZUMO XT
Orologio: GARMIN FENIX 6 Pro SOLAR
Fotocamera: NIKON Z50 con ob-16-50 VR
Binocolo: NIKON Sportstar EX 8X25
Zaino: THULE
Borsa portapacchi: TEX ForteGT 70070
Pneumatici: ANLAS CAPRA R
SCHERZO,ma gli occhi lucidi vengono di sicuro a vedere quei posti e sapere che ,almeno per ora,non ti puoi muovere.
Itinerario che terro' presente nei prossimi viaggi,se mai ci libereranno da questo maledetto virus....