intervista

Valentino Rossi: "Domani potremmo essere a posto"

- L’ultima cosa da guardare, in questo momento, è il cronometro. Il test in Malesia per Valentino Rossi ha altri aspetti prioritari: trovare il feeling con la Ducati e verificare lo stato di forma della spalla | G. Zamagni, Sepang
Valentino Rossi: Domani potremmo essere a posto


SEPANG – L’ultima cosa da guardare, in questo momento, è il cronometro. Strano in una competizione di moto e per uno che si chiama Valentino Rossi, ma, in questo caso, il test in Malesia ha altri aspetti prioritari. Il primo a saperlo è il nove volte campione del mondo e la sua analisi è una conseguenza di questa consapevolezza.
 

«Sono contento perché anche oggi sono riuscito a guidare – afferma convinto -. Anche girando, la spalla non peggiora, anzi, addirittura migliora perché riesco un po’ a muoverla come si dovrebbe fare. Sono riuscito a fare 40 giri: naturalmente, con il passare delle ore perdo forza, mi fa più male e alla fine ero penalizzato. In ogni caso, abbiamo fatto un buon lavoro: abbiamo provato diverse carenature, abbiamo fatto prove di aerodinamica, le gomme dure e quelle morbide. Per quest’ultimo aspetto, dobbiamo farci un po’ di esperienza, perché la reazione della Ducati quando si cambiano gli pneumatici è un po’ diversa da quella della Yamaha. Non siamo ancora riusciti a risolvere il problema delle vibrazioni sull’anteriore, ma domani abbiamo ancora delle carte da giocare.

Comunque, aver girato oggi è un segnale importante, perché significa che la spalla tiene e come mi era successo quando avevo provato la SBK a Misano, dopo qualche ora stavo già bene. Il problema è che mi mancano i muscoli, quindi è doloroso e perde forza, ma dall’altra parte significa che “meccanicamente” la spalla è a posto.

Per il momento abbiamo deciso di lavorare sul bilanciamento della moto: domani dovremmo avere un forcellone un po’ diverso, che dovrebbe essere meglio per il “chattering”. Adesso la moto davanti vibra tanto e questo è un bel limite e mi infastidisce ogni volta che prova a spingere di più. Rispetto a Valencia, in ogni caso, abbiamo fatto un bel passo in avanti, ma siamo migliorati anche rispetto a ieri. Il problema è che più vado forte e più il mio dolore alla spalla diventa grande: se giro in 2’03”, come facevo ieri, vado abbastanza bene, se spingo di più non ho la forza. A parte questo, la moto me la sento molto più mia, ci sto facendo un po’ di chilometri, mi sto abituando a come si guida, al traction control: se domani riusciamo a migliorare ancora un po’ siamo a posto».

Ascolta l'audio integrale dell'intervista a Valentino Rossi
 

  • tico03
    tico03, concorezzo (MB)

    @ cicoRR

    eddai cico, in simpatia ti dico che di vaccate ne fanno tutti, su su...
    molto spesso si scrive in velocità anche quando non si avrebbe tempo per farlo, la grammatica è una gran cosa ma sarebbe auspicabile anche un maggior equilibrio nei commenti e un po' più di pacatezza da parte di certi spara-sentenze di stampo calciofilo no?!
  • Pacco1198
    Pacco1198, Genova (GE)

    e vabbè allora...!

    Ma Burgess fa le moto in base alle indicazioni dei piloti, se facesse tutto Rossi allora si che dovremmo parlare di qualità non umane.
    e Burgess o Rossi che sia sempre di "italianimento" stiamo parlando.
    Sul fatto che dicano che Honda punti alla maneggevolezza non corrisponde con ciò che, fino ad oggi, hanno detto Pedrosa e Dovi.
    Le r6 sono uscite sul mercato, in almeno un paio di versioni direi fino all'iniezione, quando Rossi, e Jerri erano ancora in Honda (purtroppo per l'età me lo ricordo e ricordo anche il passaggio di qualche scarsone da 996 a r6 con conseguente miglioramento dei "tempi").
    Ora io sono dislessico ed in più con gli occhi salumati ma, al di là del Rossismo o meno, non mi sembra di modificare la "storia".
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