Ciabatti (Ducati): "Il miglior Dovizioso di sempre"
Paolo Ciabatti, responsabile del progetto MotoGP Ducati, analizza per Moto.it il GP d’Olanda.
Paolo Ciabatti, dopo 8 gare, un pilota Ducati ha conquistato due podi ed è quarto in classifica generale: ci credi?
«Ci credo perché è successo! Ad Assen, sapevamo che la nostra moto sarebbe stata competitiva con il bagnato, come si era visto anche a Le Mans nel 2013 finché era piovuto (Dovizioso a lungo in testa al GP di Francia, NDA). In Olanda, Andrea Dovizioso è stato molto bravo a fare un bel passo con il bagnato e a mantenere un ritmo molto elevato quando la pista si è asciugata, resistendo a Marquez finché ha potuto e conservando il secondo posto dalla rimonta di Pedrosa. Un risultato, quindi, che ci riempie di soddisfazione e di speranza che il lavoro che stiamo facendo stia andando nella direzione giusta, anche se i risultati non si vedono in tutti i GP».
Da fuori non si capisce bene come è cambiata la moto rispetto all’anno scorso: puoi dirci qualcosa?
«La GP14 è nata durante il 2013, definita prima che arrivasse Gigi Dall’Igna, operativo dall’1 novembre: gigi ha comunque portato molte idee sulla moto e siamo riusciti a migliorarla. Ci sono comunque dei limiti dovuti alle dimensioni del motore e non si può agire come vorremmo. In Olanda abbiamo portato un software nuovo, provato nei test di Barcellona, che ha dato dei buoni risultati: ci sono tanti piccoli aspetti che messi insieme rendono la moto migliore. Ci rimane il grande problema del sottosterzo, che ormai ci affligge da alcuni anni: dovremmo portare delle novità importanti a Brno (17 agosto, NDA) o nel GP successivo (Gran Bretagna, 31 agosto, NDA), ma, soprattutto, bisognerà aspettare la moto completamente nuova, anche nel quattro cilindri (che sarà sempre a 90°, NDA), che arriverà a Valencia nei test di fine anno».
Parliamo del 2015. Andrea Dovizioso è sempre il miglior pilota Ducati al traguardo: uno così bisogna fare di tutto per tenerlo?
«Abbiamo conosciuto Andrea in un anno molto difficile come il 2013, nel quale era complesso tenere dritta la “barra del timone” sia per noi sia per il pilota, ma il Dovi è riuscito a metabolizzare una situazione difficile e a percepire che i cambiamenti apportati ci stanno portando nella direzione giusta. E’ un pilota molto veloce e molto maturo: secondo il mio punto di vista è probabilmente nel miglior momento della sua carriera, perché è sempre consistente, sa accontentarsi quando è il momento di farlo e ha una grande grinta quando capisce che c’è la possibilità di guadagnare una posizione o di ottenere un buon risultato. E’ un pilota che ci dà tantissime indicazioni utili per lo sviluppo, è molto preciso in quello che dice e ha un ottimo rapporto con Dall’Igna. Quindi sì, faremo di tutto per tenerlo con noi».
Due parole anche su Cal Crutchlow e Andrea Iannone.
«Cal è un pilota che abbiamo fortemente voluto nel 2013, quando ha ottenuto degli ottimi risultati ed era, probabilmente, il miglior pilota libero sul mercato. Sta facendo molta fatica, ha avuto anche molta sfortuna e un incidente che gli ha tolto la fiducia: stiamo lavorando insieme a lui, il suo team è forse il più collaudato all’interno della Ducati. Speriamo di rivedere preso il Crutchlow che conosciamo. Iannone sta facendo un’ottima stagione, è stato spesso il più veloce, magari un po’ irruente in alcune situazioni, con qualche caduta nei primi giri a inizio stagione: è un pilota che ha esordito in MotoGP con Ducati, che quest’anno si sta consolidando. Cercheremo di tenerlo con noi anche per il prossimo anno (la Ducati ha una opzione a suo favore che scade a fine luglio, NDA)».
Marquez può vincere tutti i GP?
«Ce lo chiediamo un po’ tutti, sembrerebbe in grado di farlo. E’ incredibile, ha un talento smisurato, è velocissimo in tutte le condizioni: statisticamente è difficile che un pilota possa farcela 18 volte di seguito, ma se c’è uno che ci può riuscire è lui».
Alessandro
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