Corse e ricorsi. Il GP del Giappone
GP GIAPPONE: Nel 1999 si corre per la prima volta a Motegi, diventato sede fissa del GP del Giappone dal 2004 (dal 2000 al 2003 ha ospitato il GP del Pacifico), dopo che a Suzuka era morto Daijiro Kato, schiantatosi contro un muro di una delle piste più affascinanti, ma anche più pericolose del mondo. Motegi è decisamente più sicura, ma anche molto meno affascinante: il tracciato è insignificante, la località a dir poco triste, lontano da tutto, difficile da raggiungere, priva di qualsiasi infrastruttura. Se poi si aggiunge che da quelle parti la terra trema quasi quotidianamente e poco distante c’è la centrale di Fukushima, tutt’altro che in sicurezza, si capisce perché nessuno – o quasi – vada volentieri a Motegi. Ovviamente, il circuito è di proprietà della Honda e all’interno della struttura ci sono scuole guida permanenti per auto e moto, una pista di kart e, soprattutto, un bellissimo museo su tre piani, con anche moto e auto di altre Marche. Domenica Marc Marquez ha la possibilità di conquistare il secondo titolo in MotoGP: in passato, a Motegi, c’erano già riusciti Casey Stoner (2007) e Valentino Rossi (2009). Ecco i miei ricordi del GP del Giappone disputato su questo tracciato.
1999: MAX SABBATANI SFIORA L’IMPRESA
Piove nell’anno del debutto a Motegi e come spesso succede sotto l’acqua, la gara prende una piega imprevista, con Masao Azuma in fuga e Max Sabbatani, anche lui su una Honda 125, in scia, con tutti gli altri staccatissimi. Max è alla sua prima stagione nel mondiale: sulla pista allagata guida magistralmente, vede la vittoria a portata di mano, non si accontenta di un secondo posto comunque straordinario, esagera e finisce a terra, chiudendo poi al settimo posto. «Lì è cambiata la mia carriera» si rammarica oggi Max, che oggi va a molti GP in Europa con la sua BMW. Una gran brava persona e un bravo pilota: ancora oggi mi emoziono a pensare a quella gara.
2004: TAMADA TRIONFA
Makoto Tamada, pilota Honda con le Bridgestone – il suo capo tecnico è il “nostro” ingegnere Giulio Bernardelle – trionfa alla grande, dopo che nel 2003 era stato squalificato – ingiustamente – per un contatto all’ultimo giro con Sete Gibernau. Per Tamada è la seconda vittoria della stagione e della carriera e sembra il preludio di risultati straordinari: purtroppo, però, Makoto passa alle Michelin nella stagione successiva, si perde e non riesce più a esprimersi a certi livelli. Quello di Motegi, così, è l’ultimo successo del pilota giapponese: meritava di più.
2005: ROSSI ABBATTE MELANDRI
Valentino Rossi arriva a Motegi con la possibilità di conquistare matematicamente il settimo titolo mondiale – secondo consecutivo con la Yamaha -, ma al 13esimo giro, tradito dall’ansia di recuperare, arriva lungo a una frenata e centra l’incolpevole Marco Melandri, che si fa male a una caviglia. Rossi corre subito dal rivale, gli chiede scusa in ginocchio, mentre la gara è dominata da Loris Capirossi con la Ducati, con Max Biaggi secondo e Makoto Tamada terzo. A fine gara un episodio per certi versi clamoroso: la Honda fa reclamo contro Rossi, chiedendo provvedimenti, che la Direzione Gara – giustamente – non prende. E’ una delle tante battaglie in pista e fuori tra il fuoriclasse di Tavullia e il colosso giapponese.
2006: PODIO TUTTO ITALIANO
Adesso sono gli spagnoli a fare spesso e volentieri tripletta, ma fino a qualche anno fa erano i piloti italiani a monopolizzare il podio: nel 2006 vince Loris Capirossi, davanti a Valentino Rossi e Marco Melandri, in un GP senza storia dall’inizio alla fine e poco entusiasmante.
2007: IL PRIMO DI STONER, L’ULTIMA DI CAPIROSSI
Tempo incerto per il giorno della gara, con Loris Capirossi più bravo di tutti a capire il momento giusto per rientrare ai box ed effettuare il cambio moto e gomme. Il GP è caotico, dietro a Loris arrivano Randy De Puniet e Toni Elias: per Capirossi è il terzo successo consecutivo a Motegi, il nono in assoluto in MotoGP, 29esimo e ultimo della sua meravigliosa carriera. Casey Stoner chiude al sesto posto e regala alla Ducati il suo primo - e per il momento unico – titolo in MotoGP: per la Casa italiana un’impresa straordinaria, celebrata per giunta in casa dei giapponesi. Dentro al box si festeggerà a lungo…
2008: ROSSI CELEBRA L’OTTAVO TITOLO
Dopo un anno piuttosto complicato, Valentino Rossi torna al massimo livello nel 2008 e a Motegi arriva l’ottavo titolo mondiale, (quarto in MotoGP), con Valentino primo anche al traguardo: non sono tanti i piloti che festeggiano il titolo con una vittoria, impresa riuscita a Rossi sette volte su nove…
2010: SCINTILLE TRA ROSSI E LORENZO
Il clima all’interno del team Yamaha è a dir poco elettrico: Jorge Lorenzo sta per conquistare il suo titolo mondiale, Valentino Rossi ha già annunciato il suo passaggio alla Ducati, proprio per non voler più condividere il box con lo spagnolo. Casey Stoner vince con un grande Andrea Dovizioso in scia, ma è per il terzo posto che si accende una battaglia tanto inaspettata quanto spettacolare: nei due giri finali, Rossi ribatte colpo su colpo a Lorenzo, con anche un contatto sotto il ponte. Valentino conquista il terzo posto, Jorge, indiavolato, a fine gara si lamenta con il numero uno di Yamaha Corse Lin Jarvis, chiedendo un provvedimento contro Rossi. Un tema, quello dei giochi di squadra, ancora estremamente attuale…
2013: TUTTI FERMI AI BOX
Nel 2013 vince Jorge Lorenzo, con Marc Marquez secondo e più preoccupato ad amministrare che ad attaccare dopo il pasticcio del GP precedente in Australia. Un’edizione del GP del Giappone che però viene ricordata soprattutto per la nebbia che impedisce all’elicottero di decollare e atterrare: in due giorni, viene disputato un solo turno di prove libere, mentre, colpevolmente, dalla direzione gara non vengono comunicate notizie ufficiali.
2007.....
ahha ahh
Non ricordavo Tamada squalificato per un contatto...