GP della Malesia

Corse e ricorsi. Il GP della Malesia e il ricordo di Marco Simoncelli

- Dal 1999 si corre a Sepang, ma dal 23 ottobre 2011 non si viene più qui con la stessa voglia e il medesimo entusiasmo. Sono già passati tre anni, ma il vuoto lasciato da Marco Simoncelli è impossibile da colmare
Corse e ricorsi. Il GP della Malesia e il ricordo di Marco Simoncelli

GP DELLA MALESIA: Il circuito è bello, veloce, tecnico. Il caldo e l’umidità quasi insopportabili. Dal 1999 si corre a Sepang, ma dal 23 ottobre 2011 non si viene più qui con la stessa voglia e il medesimo entusiasmo. Sono già passati tre anni, ma il vuoto lasciato da Marco Simoncelli è impossibile da colmare. SuperSic manca nel paddock, per mille motivi, ma, soprattutto, per il suo carattere, per la sua personalità. «Anche se era giovane, lo paragonavo a mio nonno: con il papà e la mamma litighi, con il nonno mai» è la bellissima definizione data da Aldo Drudi, il grande designer molto legato a Simoncelli. Sono tanti i ricordi di Sepang, con anche titoli mondiali conquistati, tra gli altri, da Rossi, Dovizioso, Lorenzo e dallo stesso Simoncelli, ma adesso viene difficile a pensare qualcosa di bello quando si parla di questo circuito.

 

PERNAT: “CAMBIATO IL RAPPORTO TRA I PILOTI”

Dopo la morte di Marco, si può dire che il motociclismo è un po’ cambiato e, soprattutto, sono migliorati i rapporti tra i piloti. Come conferma Carlo Pernat, allora manager del Sic.

«Sì, è cambiato molto. Ricordiamo tutti quel giorno: c’era una specie di vuoto, qualcosa di irreale nel paddock e anche nella gara successiva (Valencia, NDA). Fino a quel momento c’era un agonismo esasperato tra i piloti, si era arrivati a un momento particolare, fino alla pallottola recapitata in una busta a casa del Sic, dopo l’incidente tra Marco e Pedrosa a Le Mans, con Simoncelli costretto ad andare a Barcellona con le guardie del corpo. Si era creata una situazione molto brutta: quello che è successo a Sepang ha cambiato tutto. I piloti hanno capito che oltre un certo limite non si può andare, è come se si fossero messi d’accordo, senza parlarsi, di guidare e fare le corse in un altro modo. Credo anche – è una mia opinione personale – che il ritiro di Stoner, dovuto principalmente a un suo “mal di pancia” verso questo mondo, sia stato influenzato anche dalla morte di Marco. Da allora, anche i piloti spagnoli, quelli che più avevano attaccato Simoncelli per il suo modo di guidare, hanno cambiato modo di fare e lo stesso Valentino Rossi credo abbia patito molto – anche se in molti non lo dicono – quanto successo al Sic, anche perché, purtroppo, Valentino è stato direttamente coinvolto nell’incidente: ci ha messo un po’ a superare quel trauma. Diciamo che dal male peggiore è nato un cambiamento che ha fatto del bene al motomondiale. Ma Marco manca molto, soprattutto per il suo entusiasmo».


Ciao SuperSic.
 

pernat
  • alexlube
    alexlube, Macerata (MC)

    ricordo quel 23/10

    Ricordo bene come stavo vedendo la gara,abbracciato sul divano con mia moglie al secondo mese di gravidanza,facendo colazione,ricordo l'incidente e l'essere purtroppo certo che non l'avremmo più rivisto sorridente(la posizione del corpo era eloquente).
    Ricordo un.pianto disperato di mia moglie,ricordo di aver pensato da motociclista,da figlio e per la prima volta da padre.
    Ricordo di aver saltato il pranzo e di aver pensato alla mia piccola in arrivo,ricordo che non ero più motociclista,almeno materialmente(spese e nientr garage....un sacrifcio)ma di aver in cantina il mio fido pantheon 125 "malossi"...ricordo di essere andato con quello al funerale del Sic,prendendo un giorno di ferie senza dire niente a nessuno,ricordo di non essermi mai sentito tanto motociclista come in quel giorno anche se su uno scooter 125.
    Ora Emma ha due anni e mezzo,ma il ricordo di quel periodo é indelebile,come il ricordo del Sic....grande Marco....in tuo onore,per quel che può valere,il mio fido pantheon malossi é un pantheon malossi san carlo hrc.
    Sempre nel cuore e nella mente,ciao campione riccioluto.
  • valz
    valz, Frascati (RM)

    tragedia nella tragedia

    anche per il povero Valentino Rossi con la Ducati incolpevole di essersi trovato davanti alle ruote il suo amico compagno e successore.
    Quel maledetto 23 Ottobre ci ha segnato tutti ricordandoci quanto questo sport sia spettacolare e pericoloso.
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