DopoGP con Nico e Zam: il GP della Malesia
Puntata speciale del nostro programma, direttamente da Eicma. Yamaha a Sepang è ancora in palla, dopo il successo in Australia, però Vinales parte indietro e Valentino, in testa dalla prima curva, cade al diciassettesimo giro dei venti. Marquez vince meritatamente: ha già collezionato 21 cadute quest'anno ma il suo controllo della moto appare inarrivabile. Honda in palla, Pedrosa quinto, e Suzuki al terzo podio consecutivo. Fuori subito purtroppo Iannone. L'ingegner Bernardelle prova a spiegare la caduta di Rossi, la prestazione Yamaha, e soprattutto la debacle delle Ducati. Clamorosa la sua ipotesi, le rosse potrebbero aver corso con l'elettronica già allineata alla prossima stagione...
Malesia magica per Pecco Bagnaia che si aggiudica aritmeticamente il titolo nella giornata del primo successo del compagno di team Marini. Purtroppo invece non ce la fa Marco Bezzecchi nella minima cilindrata: campione é lo spagnolo Martin, obiettivamente il più veloce della Moto3, ma va detto che nella gara decisiva all'italiano ha fatto difetto la velocità massima della sua KTM...
Il campionato si chiuderà domenica 18 novembre a Valencia, pista corta poco premiante per la MotoGP. Pedrosa magari, vincitore nel 2017, potrebbe regalarci l'ultima sorpresa... Di certo c'è il fatto che, fatta la gara, martedì e mercoledì si svolgeranno i test, e che vedremo alcune delle novità 2019 a cominciare da Jorge Lorenzo sulla Honda. Per commentare anche questi primi test, il nostro DopoGP sarà posticipato: lo vedrete nella serata di giovedì 22.
SONDAGGI
L'Ing. Bernardelle spiega le difficoltà delle D16, con l'ipotesi che abbiano utilizzato la gara Malese, come test per l'elettronica 2019. Personalmente ritengo sia una tesi piuttosto inverosimile; La Ducati corre per vincere, e vista l'imprevedibilità di una scelta del genere, credo che la squadra avrebbe effettuato il test in FP4 o nel Warmup, e non certo in gara.
La Ducati viene da una striscia molto positiva (Giappone a parte, dove comunque Dovizioso è partito dalla pole...) e quindi, la differenza di prestazioni di tutte le Ducati, tra le prove e la gara, vista a Sepang, sembra un mistero.
La mia ipotesi (ma è solo un'idea...) parte da Motegi, e dall'improvvisa decisione del Direttore tecnico della MotoGP, Aldrige, di punzonare il serbatoio del carburante, per evitare che qualcuno lo sostituisca dopo il controllo della temperatura, e di vietare qualsiasi dispositivo di raffreddamento, sulla linea di partenza ( Una temperatura della benzina più bassa migliora il rendimento e riduce il volume a parità di quantità).
A Motegi si è corso con una temperatura dell'aria di 23°, quindi la temperatura ammessa per la benzina era di soli 8°.
A Sepang, con una temperatura dell'aria di 34°, si poteva utilizzare una benzina a 19°. Ma con il serbatoio punzonato 60 minuti prima dello start, e senza possibilità di utilizzare coperture, è verosimile che al via la temperatura della benzina fosse maggiore di diversi gradi.
In MotoGP, uno degli aspetti più importanti è la gestione del rapporto tra aria e benzina, per far rendere al massimo i 21 litri di carburante. Quindi mi chiedo: E se la Ducati, a causa del suo potentissimo motore desmodromico, fosse legata a questo fattore, molto di più delle case concorrenti ? Questo potrebbe aver costretto i vari team che utilizzano la D16, ad agire ( magari di poco e solo su alcune curve...) sul setting della ECU, per "tagliare" potenza massima e accelerazione, e spiegherebbe una mancanza di prestazioni, che neanche i piloti hanno saputo interpretare.
Come ho detto, è solo un'idea.
Pure la classifica costruttori può considerarsi conclusa a favore della Honda.
L'andamento di questo campionato è sotto gli occhi di tutti: Una Ducati in certe occasioni assolutamente competitiva, in altre molto meno, una Yamaha in apparente difficoltà praticamente sempre, una Suzuki in evidente crescita fino ad apparire ultimamente la terza forza del campionato.
Una Honda competitiva praticamente sempre, Marquez sembra essere maturato e sembra avere corso prima di tutto per la conquista del titolo: ha vinto (moltissimo) quando era possibile farlo in sicurezza e si è accontentato ( poco ) quando per vincere avrebbe dovuto rischiare troppo.
In gara è caduto pochissimo.
In pratica Marquez ha fatto quello che ha voluto coadiuvato da una moto ( la Honda ) con pochissimi alti e bassi, mai ho sentito Marquez dire alla fine di avere avuto problemi con le gomme al contrario di tutti i piloti delle altre case.
Le sue gomme a fine gara, quando le hanno fatte vedere ( anche domenica scorsa) almeno vista d'occhio erano sempre messe bene o comunque messe meglio di quelle degli avversari, logico quindi dedurre che nonostante la guida sicuramente aggressiva di Marquez la Honda sia in grado di mantenere efficienti le gomme fino alla fine o comunque preservarle meglio della concorrenza.
Siamo sicuri che questa Honda non sia una gran moto? Ho sentito spesso dare i meriti delle loro vittorie al pilota ( sicuramente si ) raramente ho sentito qualcuno evidenziare i meriti della moto.
E' da inizio campionato che sento continuamente ripetere quanto sia competitiva la Ducati, Ducati migliore moto, la più potente, la più stabile, la più aerodinamica la più tutto ma alla fine della giostra il migliore pilota Ducati ha dovuto fare i conti per giocarsi il 2° posto con un pilota Yamaha.
Il primo posto in campionato dalla seconda gara in poi è sempre stato saldamente in mano ad un pilota Honda che fra l'altro ha sempre aumentato ad ogni gara (fino ad ora) il proprio vantaggio sul secondo fino a diventare esagerato.
Naturalmente ognuno ha il diritto di pensarla come vuole ma credo che la Honda vista in questa stagione sia di un altro pianeta rispetto a tutti gli altri.
Il prossimo anno cambiano i regolamenti della gestione elettronica, dovrebbe diventare ancora più uguale per tutti anche se in elettronica come anche in meccanica di uguale non esiste nulla per il semplice fatto che poi è l'assemblaggio e lo specifico utilizzo dei vari componenti che alla fine riescono a fare la differenza, basti pensare ad un componente apparentemente semplice come le gomme, tutte assolutamente uguali ma montate su moto diverse danno prestazioni diverse.
La regola vale per tutti i componenti: meccanici, elettronici, semplici oppure estremamente complessi.
Il costruttore che sa lavorare meglio alla fine trova sempre un modo per ottenere qualcosa in più degli altri anche a parità di componentistica.
In questa stagione la casa che ha saputo nel complesso lavorare meglio è stata la Honda e lo dimostra la classifica piloti e costruttori.
Il prossimo anno si vedrà ma tutto lascia supporre che non possa essere molto diverso.
Valentino Masini