Test Sepang

E' sempre Rossi il numero uno

- In Malesia i protagonisti sono sempre i Fantastici Quattro, segno che per la lotta al titolo 2010 i candidati non combiano. Valentino si conferma il punto di riferimento, l'uomo da battere | G. Zamagni
E' sempre Rossi il numero uno


Ascolta le dichiarazioni di Valentino in Malesia


Valentino Rossi, poi Casey Stoner a quattro decimi, Jorge Lorenzo a sette e Dani Pedrosa a nove: la stagione 2010 inizia con la conferma che i Fantastici Quattro sono sempre i più forti, i più veloci, i piloti che, con ogni probabilità, si contenderanno vittorie e titolo mondiale anche in questa stagione.

Con Valentino che rimane il punto di riferimento assoluto. Il suo tempo finale – 2’00”925, 1”3 più veloce del primato della pista, solo quattro decimi più lento della pole 2009 -, la sua costanza di rendimento ad altissimi livelli, dicono che Rossi ha ancora voglia e continua a essere fortemente motivato, nonostante i 103 GP e i nove titoli conquistati e i quasi 31 anni di età.

Una considerazione tutt’altro che secondaria, arrivata dopo i primi due giorni di test del 2010 a Sepang, con Valentino sempre davanti a tutti, sia giovedì sia venerdì, quando i piloti non hanno potuto sfruttare al meglio la seconda giornata di prove a causa della pioggia caduta al mattino e dopo le 17.

«La nuova M1 va piuttosto bene – commenta soddisfatto il campione di Tavulliaè migliorata un po’ in tutti i settori. Ma quella di Sepang è storicamente una pista favorevole alla Yamaha, quindi bisogna aspettare altri test per avere una conferma dei progressi fatti. Ma la direzione è sicuramente quella giusta».

La seconda giornata di prove sembra confermare quanto era emerso già giovedì: la Yamaha continua a essere la moto più equilibrata, tanto che i suoi quattro piloti sono nei primi sette posti, con Lorenzo terzo, Spies quinto (a nove decimi) ed Edwards settimo (staccato di un secondo e mezzo). Rispetto a ieri, lo spagnolo ha fatto un netto passo in avanti, riuscendo a trovare una migliore messa a punto della sua M1, così come il campione del mondo della SBK, rallentato giovedì dal mancato recupero del “jet lag”, il fuso orario. La sensazione, tutta da confermare, è che Spies può davvero diventare il quinto incomodo e infiammare ulteriormente la lotta di vertice, perché è veloce, lavora con metodo e sbaglia pochissimo. E, come detto, ha a disposizione una gran moto.

La prima uscita stagionale ha detto anche che la Honda ha sicuramente fatto un passo in avanti rispetto al 2009, grazie a modifiche radicali alla ciclistica, al motore e all’elettronica. Pedrosa si è migliorato di oltre un secondo, dichiarandosi anche moderatamente soddisfatto (non è mai troppo entusiasta per natura…) dei progressi fatti dalla RC212V. Anche Andrea Dovizioso, sesto, è cresciuto costantemente, molto più contento del comportamento della moto rispetto all’anno scorso. La nuova RC sembra adattarsi meglio al suo stile di guida e Andrea può guardare al futuro con maggiore ottimismo, ben consapevole, comunque, che il lavoro da svolgere è ancora molto.

Decisamente più in difficoltà gli altri piloti Honda, con Marco Melandri che si è preso quasi due secondi da Rossi e sei decimi da Dovizioso, facendo comunque progressi rispetto a ieri. Secondo Melandri, la Honda 2010 richiede un lungo lavoro di messa a punto e saranno quindi fondamentali i prossimi test (25 e 25 febbraio, sempre in Malesia). Ancora più in crisi l’ex campione del mondo della 250, Marco Simoncelli, piuttosto staccato e vittima anche di una brutta scivolata a 180 km/h: per il Sic, l’apprendistato con la nuova categoria non è così semplice.

Per quanto riguarda il box Ducati, Stoner si è detto soddisfatto del nuovo motore, più docile e, teoricamente, facile da sfruttare, messo in pista dalla Casa di Borgo Panigale soprattutto per cercare di aiutare gli altri suoi piloti. In effetti, Nicky Hayden non è andato male (è ottavo), ma deve comunque recuperare 1”5 dalla vetta e 1”1 dal compagno di squadra.

  • gabri83
    gabri83, Ghemme (NO)

    E' sempre Rossi il numero uno

    SENZ'OMBRA DI DUBBIO.
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