GP del Giappone. Rossi: “Giochi di squadra? Difficili”
Solitamente, i piloti non sono mai contenti quando c’è più di una settimana di pausa tra due GP: si rischia di perdere il ritmo. Questa volta, però, è diverso: per Valentino Rossi, tornato in sella ad Aragón dopo l’infortunio e l’operazione alla gamba destra, l'avere avuto due settimane a disposizione è stato fondamentale per recuperare la migliore (o quasi) forma fisica.
«Sì, il tempo in più mi è servito per recuperare: sto meglio. Faccio ancora un po’ fatica a camminare, ma anche il viaggio è andato bene. Ho avuto la possibilità di girare in moto, sono anche stato al Ranch: è stato bello, c’era anche una bellissima giornata… Su una moto da fuoristrada ho ancora un po’ più di problemi, perché quando appoggio il piede per terra mi fa male».
Come vedi il finale di campionato?
«Essendoci tre gare in tre settimane bisogna ragionare quasi come un GP unico… Sono tre piste bellissime che mi piacciono moltissimo, tre GP con una bella atmosfera e tanta gente. Dovremo lavorare per cercare di essere veloci soprattutto a fine gara, quando soffriamo più degli altri. Sarà bello vedere come andrà a finire il campionato: è ancora molto aperto, ci sono ancora tre piloti in lotta per il titolo».
Tu, Pedrosa e Lorenzo potrete fare “gioco di squadra”?
«Lorenzo e Pedrosa sono andati molto bene nell’ultima gara, spero di esserci anch’io nella lotta al vertice. Sicuramente anche noi saremo importanti per togliere punti all’uno o all’altro, ma ognuno farà la sua gara, senza pensare a queste cose. Difficile fare gioco di squadra, ma bisognerà anche vedere come si comporteranno Honda, Yamaha e Ducati, se chiederanno di aiutare il capo squadra».
Se la Yamaha lo chiedesse a te?
«Dipende sempre dalle situazioni. Di solito la Yamaha lascia tutto molto aperto».
Yamaha deve risolvere il problema del consumo delle gomme prima della fine della stagione, o, a questo punto, bisogna aspettare la M1 2018?
«E’ molto importante lavorare adesso per l’anno prossimo: ci vorrà tempo per risolvere il problema. Possiamo migliorare sull’elettronica, ma anche su ciclistica e distribuzione dei pesi. Non mi aspetto grandi novità da qui alla fine: ci son piste dove soffriamo di più, altre di meno. Speriamo di essere competitivi fino alla fine».
Sulla carta, quale di questi tre GP potrebbe dare meno problemi per il consumo della gomma?
«Questa di Motegi: sulla carta è quella più favorevole, perché non ci sono curve particolarmente stressanti. Il grip di questa pista aiuta, ma bisogna andare in pista e vedere. Purtroppo, le previsioni sono brutte: quest’anno sull’acqua non siamo mai stati particolarmente veloci, mentre lo eravamo nel 2016».
Dopo la pausa estiva, Viñales è l’unico che non ha fatto nemmeno un giro in testa; come lo vedi?
«Sembra che Maverick sia un po’ più in difficoltà nei primi giri di gara e più veloce alla fine. Lui poteva essere molto veloce a Misano sull’asciutto, ma ha piovuto… Queste, però, sono piste dove in passato la Yamaha è sempre andata forte: me lo aspetto veloce, in lotta per il campionato».
Non esiste la squadra, esiste solo l'ego, smisurato