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GP di Francia. Lo sapevate che...?
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Che dal Mugello ci saranno nuove regole per i freni? Quanto guadagna Marquez? Che Rossi vuole correre la 24h di Le Mans? Che Bayle è stato accolto dai piloti come un idolo? Che i piloti sognano di cadere? | G. Zamagni, Le Mans
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DISCHI FRENI, SI CAMBIA
I piloti hanno vinto la loro battaglia e a partire dal prossimo GP verrà cambiato il regolamento tecnico sui freni. Fino a oggi, si potevano utilizzare solo i dischi da 320 mm, con la possibilità di montare quelli da 340 mm solo in piste molto esigenti per l’impianto frenante, come a Losail o a Motegi. L’aumento del peso e delle prestazioni ha però acuito i problemi in staccata e i piloti hanno cominciato a segnalare problemi di sicurezza e così si è deciso di intervenire: per tutti i GP ci saranno a disposizione sia i dischi da 320 mm sia quelli da 340 mm, entrambi disponibili sia a fascia stretta sia a fascia larga. Come mai si è arrivati solo adesso a questa decisione? Come sempre, per soldi: prima c’era una sola scelta a disposizione per risparmiare.
PERCHE’ TANTE OPERAZIONI? MOTO TROPPO PESANTI
Negli ultimi anni, tanti piloti sono stati costretti a ricorrere a un intervento chirurgico per problemi di “sindrome compartimentale” alle braccia, ma ha fatto effetto che ben due piloti – Dani Pedrosa e Stefan Bradl – siano stati operati nell’ultima settimana. In parole molto semplici: sotto sforzo, l’avambraccio si gonfia, si indurisce e il pilota non riesce più a fare forza su manubrio e leve. «E’ anche una questione di allenamento, bisognerebbe fare degli esercizi specifici» segnalano dalla Clinica Mobile, mentre per Cal Crutchlow la “colpa” è soprattutto per l’aumento del peso minimo, adesso fissato a 160 kg. «E’ sempre più difficile fermare la moto, bisogna fare uno sforzo maggiore rispetto al passato» ha sottolineato il pilota della Ducati. Una tesi condivisa anche da Valentino Rossi: «Sì, bisogna pensare a ridurre il peso delle moto, perché fermarsi è diventato più complicato e pericoloso».
QUANTO GUADAGNA MARQUEZ?
Giovedì, durante la tradizionale conferenza stampa di presentazione del GP di Francia, Marc Marquez è stato martellato di domande sul contratto con la HRC, appena rinnovato per altri due anni, fino al 2016. «Dopo aver conquistato record su record nelle prime quattro gare, hai battuto anche quello dei guadagni di Rossi?» è stato chiesto a Marquez, che però non è caduto nella trappola. «A 21 anni non si guarda ai soldi, ma alla competitività della moto. Poi non so quanto guadagnava Rossi…». Valentino Rossi, al suo fianco, ha subito replicato. «Quanto guadagnavo? Non me lo ricordo più, era tanto tempo fa, sicuramente però molto più di adesso…». Impossibile sapere la cifra strappata da Emilio Alzamora, manager di Marquez, alla HRC: diciamo che è verosimile ipotizzare una decina di milioni di euro a stagione.
ROSSI VUOLE CORRERE LA 24H
La grande passione di Valentino Rossi per le auto è nota: non è quindi certo una sorpresa che voglia partecipare alla famosissima 24H di Le Mans. «E’ una gara che mi attira, ma ci vuole tempo per prepararsi a una competizione del genere: quindi, finché corro in moto non se ne parla, ma quando smetterò ci penserò seriamente. Naturalmente mi piacerebbe farla con un auto di alto livello, magari con la Porsche assieme al mio amico Mark Webber».
HERVE' PONCHARAL: «MOLTO CONTENTO DEI MIEI PILOTI»
Di questi tempi, nel 2013, il team di Hervé Poncharal poteva festeggiare per un podio, un paio di ottimi risultati in qualifica e un Cal Crutchlow sempre protagonista e competitivo. Adesso, Bradley Smith e Pol Espargaro faticano di più e il team Tech3 non è agli stessi livelli dell’anno scorso, anche se Pol è stato protagonista di un ottimo fine settimana. «Ma la situazione è completamente differente, perché oltre ai 4 piloti ufficiali di Honda e Yamaha ci sono anche le Open, decisamente più competitive delle CRT, e le Ducati che vanno più forte: insomma, per un team satellite, è molto più difficile emergere» è la condivisibile “difesa” del team manager francese. «Per quanto mi riguarda, sono molto soddisfatto dei miei piloti: Smith è cresciuto rispetto al 2013, sotto ogni aspetto, mentre Espargaro è al debutto è ha sofferto per gli infortuni di inizio stagione, ma a Le Mans ha confermato tutto il suo valore» è il giudizio sui suoi piloti.
POL ESPARGARO: «CONTRATTO DA UFFICIALE»
Oltre a fare il punto della situazione sul suo inizio di stagione («Il livello si è alzato, i distacchi sono più contenuti, su tutte le piste, rispetto al 2013: insomma, è una stagione dura e la MotoGP è più complicata di quanto mi aspettassi»), Pol Espargaro ha anche specificato i termini del contratto che lo legano alla Yamaha fino alla fine del 2015. «Per la prossima stagione, il mio accordo prevede, teoricamente, l’ingresso nel team ufficiale, ma non credo ci sia posto… Nel team Tech3 sto benissimo, non ho problemi a continuare con loro, l’importante sarà avere una M1 al massimo livello». Poi una battuta sul fratello Aleix. «Da quando corriamo nella stessa categoria, il rapporto è un po’ cambiato, discutiamo molto di più… Sapevo che lui era un pilota veloce, ma va ancora più forte di quanto credessi».
JEAN MICHEL BAYLE, CHE IDOLO
Jean Michel Bayle, 45 anni compiuti l’1 aprile, viene sempre accolto in modo trionfale nel paddock: sono tantissimi i piloti del motomondiale appassionati di motocross e Bayle è per tutti un vero e proprio idolo. Ancora in grandissima forma, Bayle sorride quando gli si chiede se sta lavorando. «Poco, poco… Collaboro con la TV francese, facendo l’opinionista tra una gara e l’altra, ma faccio solo 5-6 GP all’anno e uno solo dal vivo, questo di Le Mans. Negli altri partecipo dallo studio di Parigi, dove adesso vivo». Bayle, che nel motomondiale ha conquistato tre pole position (due in 500 e 1 in 250), ha naturalmente smesso di correre a qualsiasi livello, «ma continuo a divertirmi con la moto da cross».
COSA SOGNANO I PILOTI? DI CADERE…
Qual è il sogno ricorrente dei piloti? Cadere. Lo ha raccontato, divertito, Marc Marquez. «Ne ho parlato anche con mio fratello, credo sia così per tutti i piloti: a me, soprattutto quando correvo in 125, mi capitava spesso di svegliarmi “dolorante” alla spalla dopo un terribile high side. Mi svegliavo di soprassalto e ci mettevo qualche minuto prima di realizzare che stavo solo sognando… Adesso, mi succede meno frequentemente, ma sicuramente capita».
IANNONE VUOLE CORRERE IN SBK
Non è certo il primo e non sarà l’ultimo: anche Andrea Iannone è ammaliato dalla SBK. «Negli ultimi test al Mugello con noi c’era anche il team Ducati SBK con la Panigale, una moto veramente bellissima. Non l’ho mai provata, ma mi piacerebbe farlo al più presto e vorrei anche correre una gara, magari quella di Misano» ha svelato entusiasta Andrea, che ha fatto una richiesta ufficiale ai vertici di Borgo Panigale, che però, al momento, non hanno dato alcuna risposta. Nel passato recente, Marco Simoncelli, nel 2009, aveva corso a Imola con l’Aprilia RSV, salendo anche sul podio in gara2.
ROSSI: “CHE BRIVIDI AL TT”
Ogni anno, di questo periodo, spesso i giornalisti britannici chiedono ai piloti del motomondiale un commento sul TT in programma all’Isola di Man; è successo anche quest’anno, con Valentino Rossi che ha ricordato la sua esperienza al TT con Giacomo Agostini, nel 2009. «Il TT ha una grande storia, ma faticavo a comprenderne al 100% il significato, perché tanta gente si appassionasse a questo tipo di gare. Poi, sono stato lì con Agostini e la Yamaha e ho capito tante cose: è stata un’esperienza incredibile, il circuito è fantastico e l’atmosfera indescrivibile. Devi andare lì per capirne lo spirito. Poi, ho fatto un giro dietro ad Ago: lui andava fortissimo, io ero anche un po’ spaventato e in alcuni punti, quelli più critici e “ciechi”, speravo che Giacomo si ricordasse perfettamente il tracciato…».
MILLER: “COME STONER? NO COME ROSSI”
Jack Miller è il personaggio emergente della Moto3: 19 anni, australiano, Miller è molto diverso dai connazionali che lo hanno preceduto nel motomondiale. Estroverso, allegro, sempre pronto alla battuta, disponibile, Jack ha svelato qualche segreto della sua vita. «Tra una gara e l’altra abito a Tarragona (Spagna) assieme a Arthur Sissis (che corre nel mondiale Moto3 con la Mahindra, NDA) e a Remy Gardner (il figlio dell’iridato 500 Wayne; Remy corre nel CEV, il campionato spagnolo, e dovrebbe partecipare come wild card al GP d’Australia, NDA). Stoner? Uno che faceva bene alcune cose, ma male molte altre. Nel paddock, l’eroe di tutti i piloti giovani è Valentino Rossi e, naturalmente, lo è anche per me: il mio sogno è diventare come lui».
GP FRANCIA CONFERMATO FINO AL 2021
Anche quest’anno il GP di Francia è stato un successo, con 88.222 spettatori alla domenica, per un totale di 178.073 nei tre giorni. Inevitabile, quindi, il prolungamento del contratto tra la Dorna e l’organizzatore francese fino al 2021: nell’accordo, però, non viene specificato il nome del circuito e sono in molti a sperare che dal 2016 si possa tornare a Le Castellet, struttura però di proprietà di Bernie Ecclestone. Anzi, della moglie di Ecclestone. Difficile che ciò avvenga, ma sperare non costa nulla…
MOTO3, QUANTO COSTI
L’HRC ha deciso l’anno scorso che non si poteva più fare vincere la KTM e così ha spostato al progetto Moto3 i massimi responsabili della MotoGP, con un investimento preventivato di tre milioni di euro. Una cifra, però, che è già stata sforata e si ipotizza che si possa arrivare attorno ai cinque milioni di euro a fine 2014. Della serie: dura per tutti lottare contro la Honda.
@HRC
Lukra