Nicky Hayden: "Per conquistare un mondiale bisogna prima vincere delle corse"
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In un'interessante intervista realizzata per Griglia di Partenza, il nostro Giovanni Zamagni, "interroga" il pilota di punta di casa Ducati Nicky Hayden sui cinque anni passati in sella alla rossa di Borgo Panigale, sugli obiettivi futuri e sulla sua opinione sull'australiano Casey Stoner.
Qual è il tuo bilancio dopo cinque anni passati in Ducati?
«Mi trovo molto bene con questa squadra, sono in fondo cinque anni che ho lavorato con gente con la quale vado molto d'accordo, abbiamo un ottimo sponsor, un'ottima squadra e un'ottima atmosfera di lavoro. Sì certo gli ultimi due anni non abbiamo raggiunto i risultati che speravamo, ma questo ci stimola a fare di più sin da subito. Abbiamo tante novità per quest'anno e tante cose nuove, non vedo l'ora di salire sulla moto per la prima volta in Malesia e ripartire».
Nel 2006 hai vinto il mondiale, quanto è lontano quel periodo e pensi di poter ripetere certi risultati?
«Sì, è passato qualche anno dal mio mondiale, ma me lo ricordo molto bene. Sicuramente mi sento molto in forma, anzi meglio che negli anni precedenti, ovviamente prima di vincere un mondiale bisogna prima vincere delle corse, quindi se il pacchetto è giusto, perchè è quello che ci vuole, io mi sento ancora in grado di vincere».
Casey Stoner quando si è ritirato ha detto cose molto brutte, pesanti sulla MotoGp. Qual è il tuo pensiero e sei soddisfatto di questo campionato?
«Sicuramente è vero, si vedeva che Casey non era un uomo felice l'anno scorso in MotoGP, anzi ti dirò di più, secondo me anche se avesse visto un cagnolino con su la maglietta MotoGP ne avrebbe parlato male. Lui si trovava a disagio. Io non posso dire la stessa cosa, mi trovo bene in MotoGP, ci sono degli ottimi piloti,
corriamo su circuiti con tanti, tanti tifosi. Per me è un privilegio far parte di questo campionato. Quest'anno avremo anche dei nuovi piloti che si affaccieranno in MotoGP, come Marquez e io credo che non avrò mai da parlar male su questo campionato, è un ambiente che mi piace in cui corro da tanti anni, capisco forse il ragionamento di Casey ma non è il mio».
Dove vivi durante la stagione, torni in America, stai in Europa e quanto è difficile per un pilota americano?
«Sicuramente casa mia è sempre il Kentucky, però in questi ultimi anni sto passando molto più tempo a Bologna, vicino alla fabbrica, vicino alla mia squadra. Io amo lo stile di vita in Italia, mi trovo bene qui e comincio a capire un pò di più la lingua. Ovviamente mi dispiace essere lontano dai miei amici a casa, però mi trovo bene qui e credo che sia il modo migliore per poter migliorare le prestazioni e l'ambiente che voglio in MotoGP. Ciao a tutti».
@lukra
Per me può essere indiano mezzo nero un quarto cinese omosessuale nn m'interessa.
Se fosse come Ricky Martin sarebe prorpio bello
Non redo in quanto dalla tua affermazione si denota una sicura ignoranza, sicuramente anche motociclistica oltrechè geneica.
Ecco Michelle Duff negli anni '60-70 si chiamava Mike Duff e correva nel motomondiale, oggi è una simpatica signora inglese un pò attempata che fino a qualche anno fa partecipava con gioia sua e degli appassionati alle rievocazione per moto d'epoca, coi vari Agostini, Read, e compagnia bella.
Vedi che non hai inventato niente di nuovo, ma anzi hai fatti un umorismo vecchio più del mondo, e ormai veramente superato, l'unica persona che hai umiliato con le tue parole sei te stesso.
Io aspetto un motociclista nero nel motomondiale, e vedrai che piano piano arriverà, e se è gay meglio ancora.
Alla faccia di tutti i retrogradi ignoranti e sessisti come te.