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La prima Motogp 600. Addio cara, vecchia duetì

- Alla 8 Ore di Suzuka Mamoru Moriwaki ha presentato la prima Motogp da 600 cc a 4 tempi che, dal 2011, prenderà il posto della storica classe 250. È la fine di un'epoca?


Il dado è ormai tratto e, nel 2011, il motomondiale sarà orfano della storica classe 250 a due tempi.
Al posto degli acuti vibranti dei bicilindrici alimentati a miscela, ascolteremo l'urlo lancinante dei 4 cilindri a quattro tempi lanciati verso quota 16.000 giri/min.
Si tratta dell'ennesima vittoria dei costruttori nipponici che da anni hanno dichiarato guerra aperta al motore a 2 tempi. Prima nel settore fuoristradistico, e oggi anche sui circuiti del motomondiale.

Non è un mistero che la futura classe Motogp 600 impiegherà motori derivati dalla produzione di serie, inseriti all'interno di ciclistiche studiate per l'utilizzo esclusivo in pista.
Alla fine dei conti, dei prototipi - come le sorelle da 800 cc che corrono con Rossi & Co - equipaggiati coi motori che già vediamo sulle supersportive di media cilindrata.

Moriwaki Motogp 600
Il reparto corse di Mamoru Moriwaki, già impegnato con successo nel campionato giapponese Superbike, sogna di tornare a calcare la scena dei GP e, in vista del nuovo regolamento, ha già preparato la sua "midi" Motogp.

Estremamente compatta, la Moriwaki 600 sfrutta un telaio a traliccio in acciaio che avvolge il propulsore a 4 cilindri di derivazione Honda CBR 600 RR. Il focellone è in alluminio, i freni arrivano da Nissin (le pinza anteriori hanno l'attacco radiale) e la forcella è una granitica Ohlins a steli rovesciati.

Le moto del Vecchio Continente
Dalle case europee non è ancora partita la controffensiva.
KTM e il gruppo Piaggio
(impegnato nel motomondiale con i marchi Aprilia, Derbi e Gilera) credono ancora nella propedeuticità e nell'efficacia delle motorizzazioni a due tempi.
E, soprattutto, difficilmente investiranno importanti risorse nella nuova classe 600, lontana comunque dalla visibilità mediatica della Motogp.

Andrea Perfetti

  • achab06
    achab06, Novafeltria (RN)

    e alla fine ce l'hanno fatta a far fuori anche le

    e si c'era proprio da aspettarselo dopo aver giustiziato la 500 che sarebbe toccata prima o poi alla classe immediatamente inferiore per proporre poi che cosa? una copia alleggerita e potenziata delle 600 4 cilindri che ogni casa giapponese ha in listino, anche se stavolta si sono avvicinati all'obiettivo a fari spenti. Dopo avere imposto nel fuoristrada un obbrobrio di classe 250 4 t con costi di manutenzione elevatissimi con mezzi che dopo una stagione sono da demolizione ora vogliono fare altrettanto anche in velocita'. a proposito come la chiameranno? minimoto GP?
    Francamente non capisco questo integralismo ideologico tecnico nei confronti del 2 t quando è stato dimostrato che si può costruire un 2 t pulito e poco inquinante, basta solo volerci investire un po' in progettazione, marketing permettendo.
  • beppe91
    beppe91, trescore balneario (BG)

    arroganza nipponica

    grazie alla loro forza economica impongono di volta in volta i regolamenti che più fanno comodo, e che facilitano le loro vittorie.
    I giapponesi non sono sportivi e non sanno perdere. Quando perdono cambiano i regolamenti, la cosa che mi secca è che i motociclisti italiani continuano a comprare moto da sta gente, o dai tedeschi se va bene, mentre i costruttori italiani, propongono con grandi sforzi prodotti eccellenti, comunque superiori, ma che per ragioni che non capisco non vengono premiati dal mercato. Malgrado questo tutti a fare il tifo per il "mitico" Rossi. Quella della moto GP è una anomalia assurda, ma non ci chiediamo perchè in F1 si faccia il tipo per la Ferrari sempre e comunque e in moto GP per il "mercenario" Rossi e non per la Ferrari fatta a moto e alludo a Ducati che rappresenta la massima tecnologia italiana del settore ??
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