MotoGP. Le qualifiche di Assen
Fuori Marco Melandri, per la lussazione posteriore della spalla sinistra, conseguenza di una caduta nelle libere del mattino, i piloti della MotoGP sono rimasti 14, più un collaudatore (Kousuke Akiyoshi) in sostituzione di Hirsoy Aoyama. Come dire che domani basterà arrivare al traguardo per conquistare almeno un punto: una tristezza assoluta, urge assolutamente rimpolpare lo schieramento. Fortunatamente, se non altro, le radiografie hanno escluso ulteriori fratture e Melandri avrebbe addirittura chiesto al dottor Claudio Costa di provare domani nel warm up, anche se oggi non ha disputato le ufficiali. Avrà una deroga (tanto nel motomondiale le regole vengono sempre aggiustate in qualche maniera), ma, in ogni caso, Melandri difficilmente gareggerà: lo dovremmo rivedere in sella settimana prossima a Barcellona.
«Tutto sommato adesso sto abbastanza bene – racconta Marco ai microfoni di Italia1 -, ma non mi aveva mai fatto così male una spalla lussata come oggi. Quando il dottor Costa me l’ha rimessa dentro, ho pianto per il dolore. Abbiamo fatto le verifiche, che hanno escluso fratture e lunedì mi farò visitare dal dottor Porcellini, che già mi aveva operato in passato. Tornare in sella è rischioso, perché la spalla potrebbe uscire da un momento all’altro in frenata: bisogna stare attenti. Per quanto riguardo la caduta, sono finito lungo alla nuova variante; lì c’è una piccola lingua d’asfalto fatta per riportarti in pista, ma realizzata per il circuito dell’anno scorso e non quello di adesso. Così non la trovavo e mi sono reso conto che avrei tagliato la pista in modo molto pericoloso: ho piegato sull’erba e la moto mi ha lanciato in aria».
Così Melandri ha seguito i suoi colleghi dal box, con il dominio di Jorge Lorenzo, che dopo essere stato sempre davanti, proprio nel finale ha piazzato uno strepitoso 1’34”515, con oltre due decimi di vantaggio su Randy De Puniet, secondo come a Silverstone, e su Casey Stoner, rientrato ai box quando ancora mancavano due minuti e mezzo alla fine, forse per un problema tecnico.
Per Lorenzo si tratta della seconda pole stagionale, oltretutto consecutiva, a conferma di uno stato di forma psico-fisica eccellente.
«Quest’anno, per la verità – sono le parole dello spagnolo -, non sono uno specialista della pole: in passato andavo più forte. Comunque oggi è andato tutto bene: l’importante è avere un buon passo e io ce l’ho. L’unico dubbio è scegliere tra la gomma dura e quella morbida».
Ma, forse, Lorenzo non avrà vita facile come in Gran Bretagna, perché Stoner sembra aver ritrovato il ritmo dei tempi migliori. Nelle libere, l’australiano della Ducati aveva messo insieme undici giri (fatto davvero insolito per lui) con un ottimo passo e in qualifica è sempre stato protagonista. Peccato solamente per l’inconveniente finale.
«Non so bene cosa sia successo – si rammarica -. Prima abbiamo avuto un problema con la frizione, che diventava spugnosa dopo qualche giro, poi, quando sono uscito nel finale per l’ultima sessione ho sentito una sorta di esplosione venire da dietro e così ho preferito rientrare ai box. Peccato, quest’anno ci succede sempre qualcosa, di piccolo o di grande».
Al settimo cielo Randy De Puniet.
«E’ come un sogno – si meraviglia -: son un’altra volta in prima fila, dietro solamente al capoclassifica del mondiale. La moto non è perfetta, ma ci sono le potenzialità per fare una buona gara».
La può fare sicuramente anche Ben Spies, quarto e mai così avanti sulla griglia di partenza: prima di oggi non aveva mai conquistato la seconda fila. Considerando che nei precedenti GP Spies è sempre andato meglio in gara che in prova, ecco che diventa possibile replicare il podio di Silverstone.
Quinto Nicky Hayden, che nelle libere del mattino ha rotto un motore (ormai però a fine chilometraggio) ed è anche caduto, sesto Andrea Dovizioso, che si può consolare di avere alle sue spalle il compagno di squadra Dani Pedrosa. Ottavo Marco Simoncelli (anche per lui è il miglior piazzamento stagionale in prova), undicesimo Loris Capirossi.