Il babbo ha raccontato che le moto, all’inizio, sembrano non fare per lui. E anche lo stesso Pedro Acosta ha spiegato di aver dovuto lavorare tanto per poter mettere a frutto un talento che evidentemente c’era, ma che stentava a manifestarsi. La storia del fenomeno del momento è nota: tanta gavetta e lavoro costante fin da piccolissimo in una di quelle scuole per giovani piloti che, in Spagna soprattutto, prendono le mosse dall’ormai celebre accademia di Chicho Lorenzo.

Birilli da fissare a centro curva e pieghe su pieghe, ripetutamente e senza grandi varianti sul tema, se non dei cambi di moto frequenti. Si comincia con delle piccolissime pit bike per poi crescere sempre di più in dimensioni e potenze, fino ad arrivare a vere e proprie moto stradali da portare tra i birilli a velocità bassissime e con il ginocchio a terra.

Un lavoro sul bilanciamento del peso, sulla sensibilità e sull’equilibrio che Pedro Acosta, evidentemente, conosce bene, visto che proprio in questi giorni ha iniziato a circolare con sempre più frequenza un video, in rete e sui social, con protagonista proprio il ragazzino di Mazarron in sella ad una Honda 600. Il filmato risale a quando l’attuale pilota e leader della classifica del mondiale di Moto3 aveva appena 14 anni.