MotoGP 2015, Le Mans. Lo sapevate che...?
CONFRONTO 2014/2015
Il confronto tra il 2014 e il 2015 evidenzia bene la crisi della Honda e la crescita di Yamaha e Ducati. Ecco nel dettaglio la differenza di punteggio di alcuni protagonisti dopo cinque gare. Rossi 81 nel 2014, 102 nel 2015 (+21); Lorenzo 45/87 (+42); Dovizioso 53/83 (+30); Marquez 125/69 (-56); Iannone 25/61 (+36); Crutchlow 15/47 (+32); Smith 34/46 (+12); Pedrosa 83/10 (-73).
ROSSI TORNA A MISANO CON LA R1M
Ormai ci ha preso gusto: dopo aver provato prima di Le Mans la R1M, giovedì prossimo (21 maggio), Valentino Rossi tornerà in sella alla Yamaha superbike a Misano, per un’altra sessione di due ore dalle 11 alle 13. «Posso dire, credo con certezza assoluta, che quest’anno non farò la 8 Ore di Suzuka» aveva detto Valentino alla vigilia del GP di Francia, commentando il test effettuato. Quel «credo» può essere soggetto a interpretazione: resta il fatto che giovedì Rossi sarà nuovamente sulla R1M.
MILLER ED ESPARGARO ALLA 8 ORE
Chi invece potrebbe essere alla 8 Ore di Suzuka è Jack Miller: il pilota è a disposizione, mentre la HRC sta ancora valutando l’opportunità di fare correre l’australiano e se sì con quale compagno di squadra. Comunque andrà a finire, un’altra conferma che la Honda tiene in grande considerazione il pilota proveniente dalla Moto3. Sarà invece sicuramente a Suzuka Pol Espargaro con la nuova Yamaha R1M. La partecipazione è scontata insieme al compagno di squadra Bradley Smith. «In realtà non dipende da me, ma dalla decisione dei piloti ufficiali (Rossi e Lorenzo, NDA)» ha detto ridendo il pilota del team Tech3 durante la conferenza di presentazione del GP di Francia, ma la sua partecipazione è scontata.
ALBESIANO A BORDO PISTA
Ecco qualcosa di insolito: il direttore tecnico di una Casa a bordo pista per vedere da vicino il comportamento delle proprie moto e di quelle rivali. Certo, tutti i costruttori mandano ingegneri e tecnici lungo il percorso per raccogliere dati ed elementi, ma difficilmente è il “capo” in persona a seguire una sessione dalla pista invece che dal box. E’ quanto successo a Le Mans: Romano Albesiano, direttore tecnico dell’Aprilia, ha passato parte delle FP3 al muretto in prossimità della prima curva, senza cuffie in testa, per sentire meglio, probabilmente, l’intervento dei vari congegni elettronici.
PEDROSA: “STONER? DECISIONE HONDA”
Tornato ai GP dopo un’assenza forzata di oltre un mese, a Dani Pedrosa è stato chiesto, naturalmente, cosa pensasse dell’eventualità che Casey Stoner lo potesse sostituire in Texas e in Argentina. «Io non avrei avuto niente da dire, non sarebbe stato un mio problema, perché io non avrei potuto correre. E’ stata comunque una decisione della Honda, io non ne so di più».
PUIG, 20 ANNI DOPO L’INCIDENTE
Era l’8 giugno di 20 anni fa, 1995, quando Alberto Puig, giovane promessa del motociclismo spagnolo, cadde rovinosamente alla prima curva di Le Mans, ponendo fine, di fatto, alla sua carriera. Perez de Rozas, inviato de “El Periodico” è tornato in quel punto - profondamente modificato due anni dopo l’incidente – assieme ad Alberto, per un racconto davvero bello. «Mancavano due minuti alla fine delle qualifiche – è il ricordo di Puig -: Doohan era in pole e io ero dietro di un paio di decimi. Ai box ho chiesto di montarmi una nuova gomma posteriore e ho detto a Sito Pons e ad Antonio Cobas (rispettivamente team manager e capo tecnico di Puig, NDA) che avrei provato a fare il primo curvone in sesta invece che in quinta. Sono caduto a 283 km/h, ho bucato gli airfence e ho picchiato violentemente contro il cemento». Durissime le conseguenze: frattura scomposta di tibia e perone della gamba sinistra e, soprattutto, lesione dei legamenti e del nervo sciatico. In qualche modo la gamba viene salvata, ma, da allora, nonostante 20 (!) operazioni, delle quali almeno 12 di moltissime ore, Puig non ha più sensibilità e zoppica vistosamente. «Ma non ho niente da recriminare, mi ritengo più fortunato che sfortunato», afferma con orgoglio.
ANCHE PER CRUTCHLOW IL NUOVO FORCELLONE
Un esemplare del nuovo forcellone testato per la prima volta il lunedì a Jerez da Marc Marquez («permette di controllare meglio la moto in derapata» ha spiegato Marquez) è stato dato anche a Dani Pedrosa e Cal Crutchlow, che l’ha provato per la prima volta nelle FP3.
LA GUERRA DELLE LATTINE
Per contrastare la “Monster”, bevanda energetica sponsor ufficiale del GP di Francia, la Red Bull, marchio concorrente, ha realizzato solo per la gara di Le Mans una lattina a tiratura limitata con la faccia di Marc Marquez ben visibile in superficie. Una “guerra” tra bevande energetiche che, speriamo, si traduca in maggiori introiti per il motociclismo.
REDDING: PER LUI I CIRCUITI SONO PIU’ LUNGHI
Scott Reddign, promesso quest’anno sulla Honda “Factory” sta ottenendo risultati inferiori alle aspettative. Tra i motivi, anche (soprattutto) lo stile di guida del pilota britannico: lo studio dei dati dell’acquisizione, confrontati con quelli degli altri piloti Honda, hanno mostrato che, mediamente, Scott percorre in ogni giro una ventina di metri in più rispetto ai compagni di Marca.
SCOOTER “CONTINGENTATI” NEI BOX
Ogni anno aumentano gli scooter nel paddock, creando, in qualche caso, pericolo per le tante persone che camminano all’interno del circuito. La Dorna, così, ha deciso di intervenire, limitando i mezzi che possono circolare nel paddock: per fare un esempio, un team della MotoGP ha adesso solo tre scooter che possono circolare liberamente (uno per pilota più uno “jolly”), mentre gli altri lo possono fare solo dalle 18 in poi. Una buona idea.
WP/OHLINS: UNA SFIDA CHE FA BENE ALLA MOTO2
In un campionato quasi monomarca in tutto come quello della Moto2, è un bene che ci sia l’italiana SpeedUP del bravo Luca Boscoscuro che contrasta lo strapotere della Kalex, così come è stato molto positivo il ritorno, in maniera più o meno ufficiale, delle sospensioni WP, dopo anni di monopolio della Ohlins. La competizione tra i due costruttori ha immediatamente portato dei benefici, con la Ohlins che sta lavorando duro per contrastare la supremazia delle WP, vincitrice delle prime gare. E’ così che dev’essere: più costruttori fanno bene a un campionato, il monomarca è una “bestemmia motociclistica” per dirla con le parole di Loris Reggiani.
RABAT: LE PROVE COME UN GP
Tito Rabat ha sempre girato moltissimo durante le prove, ma quanto ha fatto venerdì nelle FP2 ha dello sbalorditivo: nei 45 minuti del secondo turno di libere, Rabat non si è mai fermato, come se fosse la gara invece delle prove, totalizzando 27 giri consecutivi, tra i quali il miglior tempo di giornata al 24esimo. Non gli è bastato per vincere il GP, ma è stato comunque sbalorditivo.
78 CADUTE IN TRE GIORNI
Complessivamente, in tutte le categoria, sono state 78 le cadute, delle quali 29 domenica (16 in Moto3, 7 in Moto2, 6 in MotoGP). Nel 2014 erano state 51, 68 nel 2013, 93 nel 2012, 47 nel 2011, 42 nel 2010.
IO L’AVEVO DETTO
Carlo Pernat (prima della gara): «Non credo più nei miracoli del warm up». Valentino Rossi dopo la gara: «La mia squadra ha fatto un miracolo dopo il warm up, la M1 da inguidabile è diventata una moto molto competitiva».
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Nicola Furlani, Vicenza (VI)..."Il confronto tra il 2014 e il 2015 evidenzia bene la crisi della Honda e la crescita di Yamaha e Ducati...Crutchlow 15/47 (+32)"... chiaro, perché Crutchlow cosa guidava l'anno scorso?
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Gibix, Casnate con Bernate (CO)forse il "te l'avevo detto" di Pernat va preso con un pò meno di sarcasmo. anche perché nei miracoli ci crede solo chi crede nelle fate...