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MotoGP 2015. Le pagelle moto a metà campionato

- Nove a Yamaha, appena sei a Honda e un bel otto a Ducati. Per le debuttanti Suzuki e Aprilia, rispettivamente 7 e 4,5
MotoGP 2015. Le pagelle moto a metà campionato

Dopo i piloti, ecco le pagelle delle moto a metà campionato. Non solo quelle ufficiali, ma anche le “Open”, per la verità al di sotto delle aspettative. Ma, con Honda e Yamaha in pista, tutti gli altri fanno fatica, compresa la Ducati “Factory”, che dopo un inizio entusiasmante, ha incontrato difficoltà impreviste. Ecco il giudizio nel dettaglio.

 

YAMAHA M1 VOTO 9

Sette vittorie in nove gare, entrambi i piloti sempre molto competitivi: la M1 non eccelle in nessun aspetto, ma è molto, molto equilibrata. Rispetto al 2014 i progressi sono evidenti in tanti aspetti: consumi (punto debole della passata stagione), frenata, accelerazione, sfruttamento delle gomme. Solo in qualifica pecca un po’, così come in velocità massima, ma i risultati sono nettamente dalla parte della Yamaha: a Iwata hanno lavorato bene.
 


HONDA RC213V VOTO 6

La crisi, se così si poteva definire, sembra passata: sia in Germania sia nei test di Misano la RC213V è tornata a dettare legge. Nella fase centrale della prima parte della stagione è però sembrata in grande difficoltà: se provavi a spingere più forte, come faceva Marquez, finivi per terra, se ti accontentavi, come faceva Pedrosa, finivi parecchio staccato. E’ vero, però, che se il campione del mondo si fosse accontentato in un paio di occasioni (Argentina e Mugello), il bilancio sarebbe più positivo. Ma le difficoltà ci sono state sicuramente.
 


DUCATI GP15 VOTO 8

L’ingegnere Gigi Dall’Igna ha detto che il bilancio della prima parte della stagione è stato «comunque positivo, addirittura estremamente positivo fino al Mugello». Impossibile dargli torto: due pole position (una con Dovizioso e una con Iannone), 6 podi (4 con Dovizioso e 2 con Iannone), un pilota (Iannone) terzo in campionato, e in almeno due occasioni è stata sfiorata la vittoria. Non dimentichiamo che la GP15 ha debuttato a fine febbraio: quanto fatto fino al Mugello ha del miracoloso, le difficoltà delle ultime tre gare fanno parte del normale cammino di una moto giovanissima. Chiedere di più sarebbe ingiusto.
 


SUZUKI GSX-RR VOTO 7

E’ cresciuta rapidamente, specie considerando da dove partiva: a Valencia, nell’ultimo GP 2014 dove aveva partecipato come wild card, era lenta e si rompeva. Come dire: peggio di così non si poteva. Ma in questi mesi il rendimento è cambiato radicalmente, con l’incredibile 1-2 in prova a Barcellona, con Espargaro in pole e Vinales secondo. In qualifica è spesso davanti, in gara fatica un po’, ma il rendimento è oltre le aspettative. Manca ancora il seamless (dovrebbe arrivare a settembre) e ci vuole più potenza.
 


APRILIA RS-GP VOTO 4,5

In questo caso nessuna sorpresa: il rendimento è assolutamente in linea con le previsioni. Ha iniziato prendendo più di due secondi al giro, ha finito al Sachsenring prendendone 50,687 in 30 passaggi. Il rientro anticipato è stato programmato male, con scelte sbagliate e ingiustificabili, prima tra tutte quella di obbligare Marco Melandri a correre in questa categoria invece che in quella per le derivate dalla serie. La MotoGP non è la SBK, è il campionato tecnicamente più difficile del mondo: ogni dettaglio deve essere pianificato. Altrimenti Honda e Yamaha ti stritolano. Come, purtroppo, sta accadendo.

 

YAMAHA M1 “OPEN” VOTO 5

Dopo quanto visto nel 2014, ci si aspettava molto di più dalla Yamaha con elettronica Magneti Marelli. Nel 2015, invece, la M1 “Open” è sparita dai posti importanti della classifica, ma la colpa è probabilmente più dei piloti che della moto.
 


HONDA RCV1000R VOTO 4

Per quanto mi riguarda, è la più grande delusione del 2015, perché mi aspettavo decisamente di più dalla “Factory” 2014 (la RC213V) con elettronica Magneti Marelli. E’ vero che i piloti incidono molto sulle prestazioni – Hayden sembra arrivato al capolinea, Laverty è un debuttante, Abraham non è all’altezza e Miller paga una scelta quanto meno azzardata -, ma nelle prime nove gare mi aspettavo decisamente di più dalla Honda in versione “Open”.

 

DUCATI GP14 “OPEN” VOTO 5

Barbera è il primo pilota “Open” in classifica generale: questo è sicuramente un punto a favore della Ducati. L’unico, però, perché la GP14 “Open” non si è mai vista davanti, né in prova né in gara. La realtà è che la differenza con le “Factory” è troppo grande: ma questo vale anche per Honda e Yamaha, non solo per la Ducati.

 

APRILIA ART VOTO 4

Il povero Alex De Angelis si danna l’anima per metterci in qualche modo una pezza, con una moto che è tutto tranne che una MotoGP. Più che alla moto, però, il voto va dato alla squadra: correre così non ha nessun senso.

 

  • Proie
    Proie, Legnano (MI)

    Non concordo su Aprilia che meriterebbe un voto di incoraggiamento. Sta correndo per fare sperimentazione (come ampiamente annunciato) con una Sbk evoluta, non ha nulla in termini di miniaturizzazione necessaria in motogp. Credo che questo lavoro paghera' piu' avanti e quindi va sostenuta.

    Su Melandri invece sono estremamente negativo, Enzo Ferrari lo avrebbe definito "tormentato e tormentoso", il termine di paragone con Bautista e' stato raggelante, Melandri e' un pilota che a questo punto della carriera dovrebbe fare delle analisi molto approfondite.
  • TheBerronespolo
    TheBerronespolo, Rosignano Monferrato (AL)

    Zam, mi spieghi cosa sono le: "con scelte sbagliate e ingiustificabili? Sai quanti di noi, poveri umani, vorrebbero essere "obbligati" da Aprilia a correre in motoGP nel factory team per un paio di milioni? Di sicuro ci metteremmo più impegno di quello visto fare da Marco Melandri, campione solo a parole. Se ti riferisci alle scelte tecniche vorrei sapere cosa sono per te le scelte sbagliate; il materiale del telaio, lo schema del motore, il software, il tipo di seamless? Io, il Politecnico di Milano, l'ho concluso, sinceramente tutti questi sbagli tecnici non li vedo, aiutami a capire. Ciao, grazie.

    P.S. Magari un 6 di incoraggiamento farebbe bene all'immagine e al morale dei ragazzi che lavorano sodo a Noale e che meritano il massimo rispetto.
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