MotoGP 2015, Mugello. Domenicali: "Siamo outsider di lusso"
SCARPERIA – Dentro al box si celebra un grande risultato, fuori i “ducatisti” si accalcano alle transenne per acclamare Andrea Iannone e Andrea Dovizioso, primo e terzo sullo schieramento di partenza. C’è euforia, ma i tecnici e i protagonisti mantengono la calma: la gara è un’altra cosa «Certo però che tre moto in due file (il collaudatore Michele Pirro è sesto, NDA), con questo livello della MotoGP è un bel risultato» si gode il momento Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati.
Claudio, quando a febbraio avete presentato la moto, ti aspettavi un simile risultato?
«Diciamo che stiamo facendo più velocemente quello che ci eravamo proposti di fare, dare ai nostri piloti una moto per lottare per il podio. Siamo riusciti a conquistare una pole che qui non ottenevamo da un sacco di tempo: purtroppo Iannone ha una spalla che lo condiziona, se riuscisse anche ad arrivare sul podio sarebbe stratosferico, ma già a Le Mans ci ha fatto vedere di che pasta è fatto. Dovizioso l’ho visto bene, è molto costante e da vedere in televisione la sua GP15 è stabile e precisa. Ci manca ancora un pochino per giocarci la vittoria fino all’ultima curva: diciamo che siamo degli “outsider” di lusso. Ma sempre outsider».
Ti ricordi quando avevate vinto l’ultima volta al Mugello?
«Nel 2009 con “LUI” (scherzosamente, Domenicali non nomina invano il nome di Casey Stoner, NDA) sotto l’acqua, mentre la pole non la ottenevamo qui dal 2007, sempre con l’acqua e sempre con “LUI”, mentre nel 2006 mettemmo due Ducati in prima fila».
DALL’IGNA: “CHE BELLO PIRRO SESTO”
Anche l’ingegnere Gigi Dall’Igna, naturalmente, sorride soddisfatto.
«Bisogna rimanere con i piedi per terra, perché sono solo prove, ma non è male aver conquistato il primato di velocità, il primato della pista e aver messo due piloti in prima fila. Ma la soddisfazione più grande è il sesto posto di Michele Pirro: lui è un collaudatore importante, ha fatto tanto fatica insieme a noi perché la Ducati tornasse a essere competitiva».
Si può dire che questa è la migliore Ducati della stagione?
«E’ difficile da dire, perché la messa a punto cambia da pista a pista. Oggi abbiamo fatto dei cambiamenti per entrambi i piloti e credo che siamo riusciti a migliorare con entrambi».
Dovizioso continua a ripetere che manca qualcosina per vincere: sei d’accordo?
«Ha ragione: finché non si riuscirà a vincere, mancherà sempre qualcosa».
Alla presentazione avevi parlato di 4-5 evoluzioni di motore già programmate durante l’anno: a che livello siete arrivati?
«Diciamo 0,5: il propulsore portato qui ha piccoli aggiustamenti che migliorano la curva di coppia, non la prestazione assoluta».
Da tecnico sogni una vittoria in volata sfruttando la potenza del motore, o una gara in solitario di un tuo pilota?
«L’obiettivo è arrivare alla prima vittoria, come non mi interessa».