MotoGP 2015. Spunti, considerazioni, domande dopo il GP della Catalunya
Quali sono stati i momenti chiavi del GP?
1) La partenza: scattando benissimo dalla terza posizione, Jorge Lorenzo alla prima curva era già al comando e ha potuto imporre il suo ritmo;
2) la caduta di Marc Marquez al terzo giro;
3) la scivolata di Andrea Dovizioso al sesto;
4) il 20esimo giro: in quello precedente, Lorenzo aveva perso quattro decimi con Rossi che si era portato a 1”323, ma ha saputo reagire fotocopiando il tempo del compagno di squadra. Lì, di fatto, sono finite le speranze di Valentino, anche se al 22esimo si è portato a 1”186, tornati 1”328 al 23esimo.
Marquez come ha commentato la caduta?
Marquez: «Era il GP che mi sentivo più vicino a Rossi e Lorenzo e nei primi due giri ero perfettamente a mio agio con la moto. Anche se abbiamo migliorata l’entrata in curva, non siamo ancora a posto in quell’area: un conto è girare da solo in prova, un altro avere davanti un pilota. Quando sono solo posso fare le mie linee, essere più aggressivo, ma dietro agli altri faccio più fatica a fermare la moto. Questo è il mio stile, io ci provo sempre: preferisco cadere per provare a stare con il primo che finire a venti secondi. Adesso l’importante è ritrovare il feeling con la moto, ma stiamo migliorando, qui eravamo più competitivi che al Mugello».
Marquez ha rischiato di tamponare Lorenzo quando è caduto: i suoi rivali giudicano la sua guida troppo aggressiva?
Sì, soprattutto Lorenzo, anche se a domanda specifica si è nascosto dietro a un sorriso e a un «no comment». Rossi, invece, se l’è cavata con una battuta («lui è un tipo amichevole, vuole sempre starti… vicino), mentre Pedrosa si è limitato a dire che «così sono le corse». E’ chiaro, però, che in molti ritengono che Marquez sia un po’ troppo sopra le righe.
Il pilota della Honda cosa pensa a proposito?
Marquez: «E’ chiaro che guido sempre al limite, ma per il momento non ho buttato giù nessuno. Non l’ho toccato: non c’è da aggiungere altro».
Si può dire che Rossi ha perso il GP in prova?
Difficile naturalmente rispondere a questa domanda, ma il cronologico dei tempi sembra confermarlo. Alla fine del primo giro, Lorenzo era al comando e Rossi era quinto a 1”033, più o meno lo stesso distacco con il quale i due hanno tagliato il traguardo (0”885). Come dire che dal secondo al 25esimo passaggio Valentino è andato come il compagno di squadra (anzi due decimi più forte…): insomma, è evidente che partendo più avanti, avrebbe potuto giocarsi la vittoria. E’ anche vero, però, che Rossi al quarto giro era già secondo a 1”413 e fino al 12esimo giro ha perso invece che guadagnare (2”268 il distacco dai due), per poi avvicinarsi da lì al traguardo. Il campione di Tavullia, quindi, ne aveva di più con le gomme finite, ma a inizio gara Lorenzo è stato comunque più efficace di lui, indipendentemente dalla posizione di partenza.
Dovizioso è caduto per un problema tecnico?
No, è stato un errore del pilota. Dovizioso: «Quando Rossi mi ha superato (al 4° giro, NDA) ho provato a stargli dietro perché volevo capire meglio alcuni aspetti della moto, ma alla curva quattro ho aperto il gas quando ero troppo piegato e il “traction control” (il controllo di trazione) non ha potuto fare niente perché era già al limite. E’ stato un mio errore: può succedere quando spingi al limite e ci sono condizioni estreme come quelle di oggi. Avremmo potuto finire sul podio: è un’altra conferma che la Ducati è competitiva».
Come ha commentato Iannone il quarto posto?
Iannone: «Sono contento del risultato in gara, ma non mi aspettavo di fare così tanta fatica: non è stato semplice affrontare questo GP, specie venendo da due gare che avevano fatto sperare in un altro risultato. Sono partito male – e anche questo è un aspetto sul quale dobbiamo lavorare -, ma tenendo un ritmo costante sono riuscito a conquistare un quarto posto importante, viste le premesse».
Giri veloci in gara.
Marquez 1’42”219 (al secondo giro); Lorenzo 1’42”225 (3); Rossi 1’42”356 (2); Dovizioso 1’42”527 (3); Redding 1’42”672 (2); A.Espargaro 1’42”692 (2); Smith 1’42”818 (3); Pedrosa 1’42”855 (2); Hernandez 1’42”977 (2); Iannone 1’42”979 (2).
Alvaro Bautista ha portato l’Aprilia al decimo posto, mai così avanti quest’anno: può essere considerato un grande risultato?
Numericamente senz’altro, ma non si può dimenticare che sono caduti sei piloti – A.Espargaro, Dovizioso, P.Espargaro, Marquez, Crutchlow ed Hernandez – che precedevano Bautista e il distacco è di 52”569, ovvero più di due secondi al giro. Il giro più veloce in gara di Bautista è stato il 3° in 1’44”028, 1”809 più lento rispetto a quello di Marquez. Comunque un passo in avanti c’è stato.
Perché Marco Melandri si è ritirato al settimo giro mentre era 18esimo?
Problemi al cambio.
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giogio72, San Giovanni Teatino (CH)se vuoi vincere devi essere sempre veloce iniziando dalle qualifiche. Non si può partire sempre dietro soprattutto con un Lorenzo così. Un altro vantaggio che noto in Lorenzo e che nei primi giri riesce a essere più incisivo rispetto ad un Rossi, se c'è da togliersi qualcuno avanti a lui. Rossi a volte fatica un pochino e perde decimi preziosi. Qui si lotta sul filo dei decimini e per sperare di vincere Rossi deve essere in scia e non a 1 secondo. Per ora Lorenzo si è ripreso e sta dando paga al compagno. Rossi se vuol sperare di vincere il suo decimo mondiale deve darsi da fare, non so se avrà altre occasioni come quest'anno, con una gran moto e la honda in difficoltà.
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max66665, Gallarate (VA)Rossi non ne aveva per vincere mi sembra troppo evidente, però ammetto che è bello sentir raccontare un altro film.