MotoGP 2016. Lorenzo: "Sbaglia e non chiede scusa. Iannone: "Era troppo lento"
MONTMELO’ Si aspettava le scuse di Andrea Iannone, invece Jorge Lorenzo si è sentito in qualche modo accusato. Ed è andato su tutte le furie. «Tutti possiamo sbagliare, ma quando accade è normale chiedere scusa, come ha fatto, per esempio, Pedrosa ad Austin con Dovizioso. Invece, quando lui mi ha avvicinato nella via di fuga dopo avermi centrato, continuava a chiedermi se avessi avuto un problema al motore, perché andavo così piano. Inconcepibile» non se ne fa una ragione Lorenzo. La sua accusa è precisa. «I dati dimostrano che in quel giro ho staccato addirittura più profondo rispetto al passaggio precedente. Non ammette mai le sue colpe» è la sua tesi. Le immagini televisive, con Iannone che arriva a una velocità pazzesca rispetto a quella di Lorenzo, sembrerebbero confermarla, ma Andrea è totalmente in disaccordo. «Sono molto dispiaciuto, ma ho frenato nello stesso punto di tutta la gara: ho provato di tutto per evitarlo, ma non ci sono riuscito, andava veramente troppo piano. Quando sono tornato ai box sono andato subito alla Race Direction, dicendo che mettevo a disposizione i dati per spiegare l’accaduto: loro hanno verificato che non ho fatto niente di diverso dal giro precedente» è la tesi del pilota della Ducati. Può essere, ma al 16esimo giro, davanti a lui non c’era Lorenzo. «Mi hanno detto che bisogna fare attenzione a chi sta davanti, ma io gli sono arrivato vicino così alla svelta che sono rimasto sorpreso: se avessi esagerato in quel punto, mi sarei preso le colpe, ho sempre accettato i miei errori» tenta di essere convincente.
ULTIMO IN OLANDA
Ma la Race Direction ha deciso di sanzionarlo con due punti sulla patente e la retrocessione all’ultimo posto sulla griglia di partenza del prossimo GP in Olanda. «Non giudico, ma mi sembra eccessiva» si limita a commentare l’italiano. Di tutt’altra opinione lo spagnolo. «E’ troppo poco, soprattutto se uno non capisce i suoi errori. Io nel 2005, in 250, venni squalificato per un GP, mentre lui, che è recidivo, partirà dall’ultima posizione. Bisogna rivedere il sistema di penalizzazione, così non funziona: nel calcio, per esempio, quando un giocatore viene espulso, perde almeno quella parte di partita e la successiva. Nel motociclismo, che è molto più pericoloso, bisogna fare molto di più prima di venire squalificato per una gara», tuona il campione del mondo.
Poteva fare un bel campionato, dimostrando alla Ducati
Di essere stato mollato come una scoreggia ingiustamente,invece a Borgopanigale non vedono l'ora che vada in Suzuki.
Ai giapponesi non resta che dirgli forza ragazzi aumentate la produzione dei pezzi di ricambio che arriva un scassa moto