MotoGP 2017. Dovizioso: "Sono l'unica Ducati là davanti"
LOSAIL – Nel 2015, in Qatar, Andrea Dovizioso era stato battuto dalla Yamaha di Valentino Rossi; nel 2016 da quella di Jorge Lorenzo; adesso è arrivato a Maverick Viñales a strappargli il possibile successo. Un incubo, questa M1 e i suoi piloti. «No, semplicemente la realtà del livello delle moto» sorride Andrea Dovizioso, protagonista di una gara davvero superlativa: nessuno può dire che Lorenzo, con la stessa moto, avrebbe vinto il GP per distacco, come si era sentito dire in passato e come, forse, credevano in Ducati. Andrea ripercorre il GP.
«Quando mi ha passato, ho fatto mezzo giro dietro a lui: ho pensato che fosse finita, perché c’erano dei punti in cui andava veramente troppo forte. Poi ha fatto qualche piccolo errorino e sono riuscito a ripassarlo. Ero molto forte nel T4 (l’ultimo settore della pista, NDA), ero molto veloce alla 11, il lungo curvone a sinistra: dovevo cercare di sfruttare questo vantaggio, perché perdevo tanto nel T2 e nel T3. L’unica strategia che potevo fare era attaccarmi a lui e passarlo sul traguardo: è quello che ho fatto tutti i giri. Solo che ero disperato, non riuscivo a “fermarlo”, non potevo giocarmela ad armi pari. Così mi sono “scoperto”: mi ha fatto un po’ di giri dietro, ha visto i miei punti negativi. Non a caso, mi ha passato nel punto giusto, è riuscito a prendere un po’ di vantaggio dove io non ero veloce, nel T4 non sono riuscito a riagganciarlo e così non l’ho potuto passare sul traguardo. La realtà è che prima della gara non avevamo il passo per stare con Viñales, nessuno ce l’aveva. Così abbiamo optato per la morbida posteriore, ipotizzando anche che il ritmo, per le condizioni dell’asfalto, non sarebbe stato elevatissimo, perché c’era tanta umidità. Nella mia testa, l’intenzione era di salvare la gomma per metà GP, invece è andata ancora meglio: quando è caduto Zarco (al settimo giro), ho fatto il ritmo io, conservando totalmente la posteriore. Era l’unico modo per arrivare a fine GP competitivo. Quando avevo 0”8-1” su Márquez ho pensato di potermela giocare fino alla fine, ma quando mi hanno segnalato Viñales a 0”5 sapevo che lui a fine gara ne avrebbe avuto di più: ci ho provato, ma non si poteva fare meglio».
Ti immaginavi un debutto così nel mondiale 2017?
«E’ stata una gara talmente strana che non bisogna prenderla troppo in considerazione: mi aspettavo di potermi giocare il podio, anche la vittoria, perché bisogna sempre pensare in grande. La realtà, però, è che Viñales ha dimostrato di avere un po’ di decimi di margine con tutti, sia nei test sia in questi turni. Obiettivamente, non avevamo tanta possibilità: se siamo arrivati a quattro decimi, significa che abbiamo lavorato ancora meglio del previsto».
Lorenzo, invece, è finito a 20 secondi, che significa un secondo al giro…
«Questo è stato un GP anomalo, voglio vederlo nelle prossime gare, potrebbe essere meglio o peggio, dipende. Questo GP è stato lento per le condizioni particolari della pista, era facile non avere feeling. Jorge ha tanto tempo davanti, il suo è un programma di due anni: sappiamo che Lorenzo è capace di ribaltare completamente la situazione molto velocemente da un giorno all’altro. Io comunque penso solo a me stesso, sfruttando al massimo tutto quello che ho».
Visto il risultato tuo e di Lorenzo, credi che adesso la Ducati creda di più in Dovizioso?
«Diciamo che già dopo i test invernali si sono rafforzate certe idee, che più passa il tempo, più si rafforzano: questo è solo positivo, come avevo detto anche prima che arrivasse Jorge».
Cosa ti aspetti dall’Argentina?
«Ho un po’ di dubbi in generale: abbiamo una buona velocità, possiamo andare forte. Ma ci mancano certi aspetti, come nel 2016: questo mi preoccupa un po’. Tanti punti interrogativi: sono l’unico pilota Ducati lì davanti: a conferma che ci sono tanti aspetti da migliorare»
Secondo me ha fatto una gara impeccabile e ha portato a
casa il migliore risultato possibile.
Negli ultimi 5 giri ha adottato "la strategia giusta"
cercando di forzare nel T4 per arrivargli "vicinissimo"
sul dritto e quindi passarlo alla staccata...ma Vinales
aveva un pelo di margine ed e' riuscito a forzare
(nell'ultimo giro e mezzo) nella prima parte del circuito
creando il gap necessario per vincere la gara.
Spessissimo, a quel livello, il sottile confine che separa
il grande risultato (podio con 20 punti) e la caduta e' fatto
di un "pelo di f..a" e quindi Dovi a preferito fare 20 punti
su una pista favorevole piuttosto che buttare la gara,oltretutto l'Argentina e' una pista ancora "FAVOREVOLE"
e quindi il Dovi con un altro grande risultato potrebbe
trovarsi messo benissimo in classifica ,riuscendo cosi'
a sfruttare in pieno le caratteristiche "FAVOREVOLI" alla
Ducati delle prime 2 piste.
Zarco ci ha dimostrato quello che puo' succedere (in quelle
condizioni) con una tattica aggressiva fin dall'inizio.
Per lui era importante mettersi in evidenza,ma con quel "passo" e con quelle "gomme" sarebbe (se non cadeva) durato
al massimo 11/13 giri prima di distruggere le gomme....quindi Dovizioso e' stato bravo,intelligente e va a casa pieno di punti.... con Lorenzo lontano anni luce . Credo che per lui
moralmente sia "IMPORTANTISSIMO" un inizio cosi'.
non fatemi più vedere foto di Stoner dentro al box ducati, o in sella o nulla. che palle.
è come se Buffalo Bill insegnasse a discorsi a cavalcare uno stallone.
o lo fate correre o nulla, sennò vada via le moto si guidano, non si raccontano e per ora in Ducati non vedo piloti da Mondiale.
Lorenzo, svegliati sennò vai via subito, non vogliamo una figuraccia come ha fatto rossi per 2 anni facendo del male a tutti alla moto ed a se stesso.