MotoGP 2017. Rossi: “Colpa della moto”. Vinales: “La M1 va benissimo”
MONTMELO’ – Valentino Rossi ottavo a 20”821. Maverick Vinales decimo a 24”189. Tutte e due le Yamaha 2016 davanti a quelle ufficiali. In sintesi: un disastro assoluto. Dal 2004, mai la Casa Giapponese era andata così male con entrambi i piloti. Cosa non ha funzionato? Secondo Rossi la risposta è chiara: «La M1 2017 è meno efficace in entrata in curva e in percorrenza della 2016». Opposta la reazione di Vinales: «La moto va bene, i problemi sono altri» dice indiavolato come non mai, con in mente un solo colpevole: la Michelin. Anche se non lo dice apertamente. Colpisce come i due piloti affrontino in maniera totalmente opposta il GP più negativo della stagione, probabilmente uno dei peggiori degli ultimi 19 anni: Valentino è pacato e analizza razionalmente la situazione, Maverick è focoso e non se ne fa una ragione. E’ proprio Vinales il primo a parlare dopo il GP della Catalunya.
«Non so cosa dire, la nostra è una buona moto. Dall’inizio dell’anno ho grandissime motivazioni, sono sempre stato primo o secondo, qui improvvisamente mi sono ritrovato decimo. E meno male che sono caduti alcuni piloti e altri hanno avuto problemi tecnici, altrimenti sarei finito fori dalla zona punti. E’ inconcepibile», racconta. E’ indispettito, fatica a mantenere la calma e a misurare le parole.
«Nelle prime tre gare mi sono sentito il più forte di tutti, quasi invincibile, qui non riuscivo a fare una curva uguale all’altra: eppure io sono lo stesso del Qatar e dell’Argentina. Nessuno capisce cosa è successo: solitamente tra i tempi che faccio nel warm up e quelli della gara c’è pochissima differenza, qui c’è stato un abisso, giravo con i tempi della Moto2, la moto scivolava da tutte le parti anche in rettilineo», è la sua analisi. Quando gli si dice che, secondo la Michelin, la colpa è dovuta al non aver fatto i test, Vinales, se possibile, schiuma ancora più rabbia. «Anche al Mugello, o in Argentina non avevamo provato, eppure eravamo stati velocissimi. Mi sembra una scusa. La questione è se hai la gomma che funziona o no: per me è un dramma passare da vincente a fare decimo», sottolinea più volte. Qualcuno gli dice: attento, la Michelin potrebbe arrabbiarsi, lui risponde sconsolato: «Tanto peggio di così cosa potrebbe succedere?». E Vinales non vuole sentire dire che la M1 2017 è peggio della 2016. «Le ho provate entrambe, la 2017 è molto meglio, la moto è perfetta. Non so cosa sta succedendo, ma non mi piace: qui la Yamaha era inguidabile. Sono frustrato», chiude. Chiaro quello che ha detto, no?
VALENTINO ROSSI
Valentino non è d’accordo con il compagno di squadra: non dà minimamente colpa alle gomme, ma alla M1 2017. «Questo è uno dei miei circuiti preferiti, dove nel 2016 avevamo vinto: alla vigilia, mi aspettavo di fare bene. Curiosamente, invece, le due gare che avevo conquistato l’anno scorso (Jerez e Catalunya, NDA) si sono rivelate le più difficili per noi. Non abbiamo avuto trazione sul posteriore, ho dovuto rallentare tanto, soffro troppo in entrata di curva» è l’analisi generale. Poi entra più nel dettaglio. «Bisogna ritrovare le sensazioni del 2016, essere più competitivi facendo meno fatica. Io ho corso con la 2016 e sono un buon collaudatore: fin dalla prima volta che sono salito sulla M1 2017, ho fatto più fatica a curvare: con questa moto, dobbiamo stare più piegati, quindi stressiamo di più le gomme. Ecco perché fatichiamo tanto. E’ anche vero che Vinales veniva dalla Suzuki e all’inizio era moto carico e veloce: quando il tuo compagno di squadra fa primo e vince, allora pensi che è quella la via. Inoltre, tornare indietro è sempre brutto, ma dobbiamo avere il feeling del 2016. Il punto forte della Yamaha è sempre stata l’entrata e la percorrenza di curva ed è anche il mio: con la 2017 abbiamo perso questa qualità, Dopo Jerez avevo fatto delle richieste a Yamaha e domani proveremo qualcosa di nuovo: speriamo di ritrovare il feeling dell’anno scorso. Poi, è vero, non abbiamo fatto i test e questo ci ha penalizzato, ma non lo potevamo sapere prima» è la sua analisi. Infine, una considerazione sul campionato. «Per qualche ragione è molto strano, molto livellato in prova: bisogna limitare i danni quando va male e capitalizzare quando va bene, cosa che io, purtroppo, non ho fatto a Le Mans. Con la M1 2017 ho sempre avuto questo feeling negativo anche quando sono andato forte», dice Valentino. Non saranno giorni facili nel box Yamaha.
Le cose poi sembrano essere rientrate, ma...
Resta il fatto che una moto in testa al mondiale non può essere un catenaccio inguidabile, come afferma Rossi.