TERMAS DE RIO HONDO – Maverick Vinales si conferma il più veloce, davanti a Marc Marquez e a un sorprendente Karel Abraham. Quinto Danilo Petrucci, decimo Andrea Iannone, 14esimo Andrea Dovizioso, 16esimo Valentino Rossi, 18esimo Jorge Lorenzo: se domani dovesse piovere, come previsto, Dovizioso, Rossi, Lorenzo (oltre a Pedrosa, 13esimo) dovrebbero passare dalla Q1.

Difficile trovare l’aggettivo per definire questa sessione, perché a parte le due prime posizioni, con Vinales e Marquez che hanno dimostrato di avere qualcosa di più degli altri, sono tante le sorprese: Abraham terzo, Bautista quarto, Petrucci quinto, Baz sesto, Folger ottavo, Aleix Espargaro nono con l’Aprilia. Pazzesco. La Ducati, quindi, è andata forte, ma l’ha fatto con le “seconde guide”, mentre i due piloti ufficiali, Dovizioso e Lorenzo, sono sprofondati rispettivamente in 14esima e 18esima posizione, incapaci di fare anche un solo giro buono.

SFIDA A DUE

Il responso della prima giornata di libere è stato chiaro: per il momento, è una sfida a due tra Vinales e Marquez, che sembrano avere un ritmo nettamente superiore agli altri. Tutto il resto è da decifrare, da capire che lavoro è stato fatto sulle gomme, con la dura posteriore che è stata utilizzata con profitto da tanti piloti, mentre sull’anteriore si sono viste diverse soluzioni, anche se nessuna ho utilizzato la “70”, la versione 2016 portata qui dalla Michelin per verificarne il comportamento.

QUANTI “BIG” IN Q1

Al momento, sono tanti i “big” in Q1: Zarco, che dopo essere stato molto efficace con entrambe le gomme dure, non è riuscito a migliorarsi con le morbide, ma sembra avere un buon potenziale; Pedrosa, solo 13esimo, dopo una caduta alla curva 13, senza conseguenze; Dovizioso, che ha fallito l’assalto finale dopo aver lavorato a lungo per cercare il giusto assetto; Rossi, in difficoltà dal primo giro delle FP1 all’ultimo delle FP2, mai veramente efficace; Lorenzo, mai veloce, nemmeno per un giro. «Dobbiamo venirci incontro: noi aiutarlo con la moto, lui adattarsi alla Ducati» ha ripetuto ancora una volta il team manager Davide Tardozzi, in un ritornello senstito, purtroppo, tante volte in passato. Una notazione statistica assolutamente anomala: Rossi è ultimo tra i piloti Yamaha, Lorenzo ultimo tra i piloti Ducati…

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