GP d'Italia

MotoGP 2018. Iannone domina le FP2. Spaventoso incidente per Pirro

- IIannone domina le prove libere, davanti a Vinales e Marquez. Settimo Valentino Rossi, ottavo un convincente Morbidelli, nono Petrucci, solo 12esimo Dovizioso. Ma che paura per Pirro, volato a oltre 300 km/h in fondo al rettilineo. Pilota quasi ok
MotoGP 2018. Iannone domina le FP2. Spaventoso incidente per Pirro

SCARPERIA – Andrea Iannone domina le prove libere, davanti a Maverick Vinales e Marc Marquez. Settimo Valentino Rossi, ottavo un convincente Franco Morbidelli, nono Danilo Petrucci, solo 12esimo Andrea Dovizioso. Ma che paura per Michele Pirro, volato a oltre 300 km/h in fondo al rettilineo. Pilota quasi ok.


Mamma mia, che paura: Pirro, a circa metà turno, è volato via in maniera terrificante dopo lo scollino del lungo rettilineo, forse per un bloccaggio della ruota anteriore, bloccaggio causato – forse, è tutto da verificare – da una pinzata violenta da panico, dopo che le pastiglie dei freni anteriori si erano allargate dopo un evidente sbacchettamento dell’anteriore. Comunque sia, Pirro è stato sbalzato violentemente di sella, è volato in aria ed è ricaduto sull’asfalto da un’altezza pazzesca, perdendo coscienza e rimanendo immobile con la faccia rivolta verso la sabbia. Dopo lunghi minuti di paura, fortunatamente, la situazione è cambiata in positivo: Michele Pirro ha ripreso conoscenza, ha parlato con i medici, muovendo tutti gli arti ed è stato trasportato poi in elicottero all’ospedale di Firenze, con vari traumi – toracico, encefalico, addominale -, con una sub lussazione della spalla destra, subito sistemata al centro medico, ma relativamente a posto. In attesa di avere la conferma della dinamica della caduta, è giusto sollevare qualche dubbio: la velocità della MotoGP – oltre 350 km/h – sta diventando troppo elevata? Il circuito ha ancora tutti i requisiti di sicurezza? Sicuramente se ne parlerà in Safety Commission.
 


CHE IANNONE!

Tornati in pista i piloti dopo l’incidente di Pirro, le FP2 sono state fermate nuovamente con la bandiera rossa, questa volta per l’evidente rottura del motore della Ducati di Andrea Dovizioso, con la GP18 che ha avuto un principio di incendio nella via di fuga della solita San Donato. Dopo la nuova interruzione, gli ultimi 20 minuti (ma non solo…) hanno mostrato un Andrea Iannone in grandissima forma, veloce non solo per un giro, ma con grande costanza. Iannone è in grandissima forma e anche molto arrabbiato per essere stato scaricato dalla Suzuki: può dare il meglio di sé. Al secondo posto, un Maverick Vinales tornato velocissimo, con Johann Zarco quarto e Valentino Rossi settimo: la Yamaha sembra molto più competitiva rispetto a Le Mans. Ci si aspettava invece qualcosa di più dalla Honda: Marc Marquez è terzo, Cal Crutchlow sesto, Dani Pedrosa fuori dai dieci. Marquez sembra avere poco margine e appare molto al limite: per lui una caduta (alla curva quattro), un paio di salvataggi alla Marquez, un dritto alla San Donato. Insomma, per il momento ha il suo da fare per trovare il bilanciamento della Honda. Viceversa, Franco Morbidelli, ottavo, celebra la sua migliore prestazione complessiva in MotoGP: dopo essere stato settimo al mattino, Franco si è ben confermato al pomeriggio.


DUCATI, DIFFICILE DA DECIFRARE

L’inizio della Ducati era stato decisamente positivo nelle FP1 (Pirro 2°, Dovizioso 3°), ma nelle FP2 hanno faticato, sia per la caduta di Michele sia per la rottura del motore di Andrea, con Danilo Petrucci nono e Jorge Lorenzo decimo. C’è da lavorare: la competitività c’è, ma bisogna trovare il giusto bilanciamento.

 

 

CLASSIFICA

Pos. Num. Pilota Nazione Team Moto Km/h Data e ora Distanza 1Prev./st
1 29 Andrea IANNONE ITA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 342.9 1'46.735  
2 25 Maverick VIÑALES SPA Movistar Yamaha MotoGP Yamaha 346.3 1'47.122 0.387 / 0.387
3 93 Marc MARQUEZ SPA Repsol Honda Team Honda 348.1 1'47.218 0.483 / 0.096
4 5 Johann ZARCO FRA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 344.1 1'47.365 0.630 / 0.147
5 43 Jack MILLER AUS Alma Pramac Racing Ducati 341.3 1'47.403 0.668 / 0.038
6 35 Cal CRUTCHLOW GBR LCR Honda CASTROL Honda 350.9 1'47.433 0.698 / 0.030
7 46 Valentino ROSSI ITA Movistar Yamaha MotoGP Yamaha 342.8 1'47.445 0.710 / 0.012
8 21 Franco MORBIDELLI ITA EG 0,0 Marc VDS Honda 344.0 1'47.497 0.762 / 0.052
9 9 Danilo PETRUCCI ITA Alma Pramac Racing Ducati 351.4 1'47.569 0.834 / 0.072
10 99 Jorge LORENZO SPA Ducati Team Ducati 345.2 1'47.691 0.956 / 0.122
11 30 Takaaki NAKAGAMI JPN LCR Honda IDEMITSU Honda 343.4 1'47.901 1.166 / 0.210
12 4 Andrea DOVIZIOSO ITA Ducati Team Ducati 356.4 1'47.902 1.167 / 0.001
13 26 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 346.4 1'47.924 1.189 / 0.022
14 55 Hafizh SYAHRIN MAL Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 340.9 1'47.946 1.211 / 0.022
15 42 Alex RINS SPA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 343.6 1'47.996 1.261 / 0.050
16 41 Aleix ESPARGARO SPA Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 344.0 1'48.113 1.378 / 0.117
17 53 Tito RABAT SPA Reale Avintia Racing Ducati 346.5 1'48.221 1.486 / 0.108
18 44 Pol ESPARGARO SPA Red Bull KTM Factory Racing KTM 347.4 1'48.269 1.534 / 0.048
19 45 Scott REDDING GBR Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 343.9 1'48.458 1.723 / 0.189
20 19 Alvaro BAUTISTA SPA Angel Nieto Team Ducati 345.0 1'48.524 1.789 / 0.066
21 17 Karel ABRAHAM CZE Angel Nieto Team Ducati 345.0 1'48.926 2.191 / 0.402
22 38 Bradley SMITH GBR Red Bull KTM Factory Racing KTM 344.4 1'49.044 2.309 / 0.118
23 12 Thomas LUTHI SWI EG 0,0 Marc VDS Honda 338.9 1'49.082 2.347 / 0.038
24 51 Michele PIRRO ITA Ducati Team Ducati 355.2 1'49.111 2.376 / 0.029
25 10 Xavier SIMEON BEL Reale Avintia Racing Ducati 345.1 1'49.757 3.022 / 0.646
  • lorenz753344
    lorenz753344, Santarcangelo di Romagna (RN)

    Non è sempre per forza colpa di questo o di quello. Semplicemente le cose succedono... I freni in carbonio non centrano nulla. Sono professionisti che hanno sempre usato quelli e sanno come usarli. Di sicuro ogniuno di noi alla prima staccata si cappotterebbe.
    L'unica cosa pericolosa li è lo scollinamento che fa alzare l'anteriore poco prima della staccata
  • Mikisv01
    Mikisv01, Malalbergo (BO)

    Non è questione di affidabilità, è il modo di funzionamento che li rende pericolosi, perché nel caso di Pirro si parla di pinzata da panico che con un disco in carbonio ha portato al bloccaggio la ruota, con quello in acciaio non sarebbe successo e forse sarebbe solo scivolato, ovvio che con dischi in acciaio le staccate vanno riviste non puoi più staccare ai 200 mt ma prima
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