MotoGP 2018. Le pagelle del GP d’Italia
JORGE LORENZO VOTO 10 E LODE
Ho spesso criticato il pilota spagnolo, ma gli ho sempre riconosciuto la straordinaria capacità di non arrendersi e reagire a tutti gli “schiaffoni” presi nella sua carriera. Ce l’ha fatta anche stavolta, compiendo un’impresa che sembrava ormai impossibile. Con un po’ di ritardo, è riuscito a trionfare esattamente come ha fatto tante volte in Yamaha, dominando dalla prima all’ultima curva. Ha dimostrato che aveva ragione lui. Tanto di cappello.
ANDREA DOVIZIOSO 8
Un secondo posto che brucia, perché quando a vincere è il compagno di squadra, il risultato diventa difficile da digerire. Va anche aggiunto che da venerdì a domenica – seppure per diversi motivi – è stato sempre più lento di Lorenzo: altro aspetto negativo. Porta comunque a casa un secondo posto di valore. Sgommato.
VALENTINO ROSSI 9
Sabato: pole. Domenica: terzo, prima Yamaha al traguardo, 5”5 più veloce di Vinales e 11” di Zarco. Come dire: fa ancora la differenza. Non erano in tanti a esserne convinti. Infinito.
ANDREA IANNONE 7,5
Sia in qualifica sia in gara è mancato qualcosa, dopo libere che avevano addirittura fatto illudere che potesse giocarsi la vittoria. La sua velocità non è in discussione, ma si pensava che qui potesse fare più differenza rispetto al compagno di squadra. Incompleto.
ALEX RINS 7
Battuto di pochissimo dal compagno di squadra, dopo un inizio difficile. La sua è stata una prestazione convincente.
CAL CRUTCHLOW 6,5
E’ la prima Honda al traguardo: non è un merito da poco. Però si è visto pochissimo, forse anche condizionato dalle tre cadute nelle ultime tre gare.
DANILO PETRUCCI 7
Terzo alla prima curva, ottavo alla fine del primo giro, non per colpa sua. Il giro veloce in gara conferma che era competitivo, ma nella rimonta (è stato terzo dal 12esimo al 17esimo giro) ha consumato precocemente le gomme. Il podio era alla sua portata. Occasione persa (per colpe altrui).
MAVERICK VINALES 4
A fine gara sputa veleno contro la Yamaha, ma anche lui ha le sue colpe. Psicologicamente fragile.
JOHANN ZARCO 4
Nettamente il peggior GP della stagione. In affanno.
MARC MARQUEZ 4
Non aveva la possibilità di tenere il passo delle Ducati, ma invece di accontentarsi, come aveva detto che avrebbe fatto alla vigilia, ci ha voluto provare a tutti i costi, forse spinto dalla voglia di zittire i tifosi che lo fischiavano ogni volta che veniva inquadrato. Questa volta non si è salvato dalla chiusura dello sterzo, ma ci è mancato poco che ci riuscisse pure in questa occasione. Esagerato.
ALEIX ESPARGARO 4
La partenza dalla 21esima posizione, che ha compromesso la sua gara, è stata colpa dell’ennesima caduta in prova. La moto è quella che è, ma lui fa tanti errori.
DANI PEDROSA 4
Ventesimo in qualifica, a terra al primo giro: difficile fare peggio.
DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 9,5
Di gran lunga la moto migliore al Mugello: addirittura ci si può rammaricare per non aver conquistato l’intero podio. Da applausi.
YAMAHA M1 VOTO 7
Per un giro è efficace – quattro pole in sei GP -, ma sulla distanza non regge il passo di Ducati e Honda. Questa volta è stata salvata da San Valentino.
HONDA RC213V VOTO 7
Per la prima volta quest’anno è apparsa in difficoltà e vulnerabile.
SUZUKI GSX-RR VOTO 8
Dopo la Ducati, è quella che, complessivamente, ha ottenuto il miglior risultato di squadra. Manca un po’ di motore, ma è molto bilanciata.
APRILIA RS-GP VOTO 5
In gara, Aleix Espargaro ha fatto vedere qualcosa di buono. Ma le migliori sono lontanissime.
KTM RC16 VOTO 4
Non si vedono progressi.
Pero' dato che é marquez allora da squalifica. A parti invertite non so quanta gente avrebbe gioito per il contatto.
E sono sicurissimo che Marquez, sempre a parti invertite, non avrebbe detto niente riguardo il contatto.
tempo fa ci si lamentava dello spettacolo e che non c'erano più i piloti con il fegato, ora che ce n'é uno, allora é da squalifica a prescindere. Bah!
mah.. se non ammettete che questo è un fenomeno,siete solo disonesti.. ma con voi stessi..