MotoGP 2018. Rossi: "Problemi incomprensibili"
SEPANG – Maverick Viñales professa tranquillità («Non ci sono state difficoltà particolari, abbiamo continuato il nostro lavoro, senza pensare troppo al tempo»), ma dentro al box il suo viso era piuttosto scuro, e il confronto con i tecnici giapponesi concitato.
Valentino Rossi, più abituato a gestire queste situazioni, ammette le difficoltà, ma considera comunque positiva la "tre giorni" malese. «E’ stata una giornata più difficile delle aspettative: speravo anche di migliorare il tempo di lunedì, invece non ci sono riuscito. L’aspetto positivo è che ho un buon passo, rispetto al 2017 è migliorato il “feeling” con le gomme usate, sono sempre stato veloce. L’aspetto negativo è che, come era già accaduto a Valencia - quando eravamo stati molto efficaci il martedì, per poi chiudere il mercoledì ottavo e nono - oggi abbiamo avuto problemi imprevisti. Eppure la moto è la stessa, il pilota è lo stesso, così come le gomme. Quando dico le stesse gomme, non è un modo di dire: erano proprio quelle di ieri usate per pochi giri e che ieri avevano dato un buon riscontro».
E’ un aspetto preoccupante?
«Bisognerebbe capire perché ci succede. Come detto, non è la prima volta e oggi sono stato in difficoltà fin dai primi giri. In ogni caso, nel complesso è stato un buon test: nel 2017 eravamo più in difficoltà, siamo sulla strada buona».
Il giudizio generale di questi test?
«Siamo tutti molto vicini, non solo nel giro secco, ma anche nel passo: siamo in 6-7-8 piloti con un ritmo molto simile. Se il GP si disputasse domani, sarebbe un gruppone stile Moto3. L’importante è che in questo gruppo ci siamo anche noi».
Cosa pensi del “tempone” di Lorenzo?
«Sono sicuro che sarà fortissimo: la Ducati, forse, è la moto che va più forte».
Beh per forza, a momenti conta più di Carmelo.
Sta di fatto che quella moto, in accoppiata con le Michelin, nel 2017 ha fatto cagare..
E non si può dar colpa ne a Rossi in quanto percepiva già nei test invernali qualcosa di anomalo, tanto meno a Vinales che al contrario bastonava tutti dal primo all’ultimo.
In una situazione del genere, la M1 poteva essere anche di cartone e mangiarsi pure i cerchi, ma con i tempi di Vinales, chi avrebbe osato mettere in discussione la moto? Era un esordiente di 21 anni.
Quando sono sorti i primi gravi problemi a Jerez, chi avrebbe potuto biasimare Rossi che si lamentava dall’inverno ?
Infine, stoca@@o di gommista.. Lasciamo perdere va..
La M1 non ha ancora trovato la strada ottimale e il fatto che su piste come Le Mans, non c’è n’e Per nessuno, vedi 3 Yamaha sempre in testa, non fa altro che trarre in inganno o creare ancora più confusione a tutto il team..
Piantiamola di puntare il dito contro i piloti. È soltanto una gran confusione tra moto, gomma, telaio ed elettronica. Punto.
Ed è saltata fuori tutta nei primi gp d’europa 2017.
Totalmente diversa è la situazione Ducati, anzi direi opposta: casa i cui problemi partono dagli ultimi anni di Stoner.. Ogni pilota ha sempre lamentato gli stessi punti negativi da allora.
È così dal 2015 con ?Dovizioso, Crutchlow, Iannone, Lorenzo ..ecc..
Oggi che pare abbiano raggiunto un livello decisamente alto, dopo anni e anni a perpetrare negli stessi errori ducatisti pensano bene di fare i professoroni con Yamaha.. ma per piacere va...