MotoGP 2018. Uncini: "A febbraio era tutto ok"
SILVERSTONE – Franco Uncini occupa due ruoli: è il “Gran Prix Safety Officer”, quindi il responsabile della sicurezza dei circuiti ed è il rappresentante della FIM all’interno della “Race Direction”. A questi due ruoli, se ne aggiunge un altro, quello del responsabile dell’omologazione dei circuiti. Non c’è scritto da nessuna parte, ma è così.
Franco Uncini, cosa è successo?
«Sicuramente qualcosa all’asfalto, ma per dire cosa dobbiamo aspettare un po’ di tempo: verrà fatta un’indagine, che richiederà sei-sette settimane per capire cosa ha causato il problema. Poi ne sapremo di più».
Chi farà questa indagine?
«Sarà il proprietario del circuito, assieme a chi ha fatto il lavoro, a verificare cosa è successo. Noi chiediamo dei requisiti precisi che l’asfalto deve rispettare, ma è la prima volta che accade qualcosa del genere».
Dopo che un circuito viene asfaltato, deve essere omologato?
«Sì. Sono venuti qui a fine febbraio: ho fatto l’ispezione e l’asfalto sembrava buono. Poi, a marzo, ha girato qui Crutchlow con una moto: ha detto che c’era qualche piccolo avvallamento, ma che la pista era quasi perfetta. Dopo il GP della F.1 abbiamo scoperto che c’erano dei problemi, ma a quel punto era troppo tardi per intervenire. Abbiamo cercato di risolvere qualche piccolo problema, ma non si poteva fare di più».
Scusa Franco, ma perché non viene fatta prima una prova sul bagnato, soprattutto in un paese dove, si sa, piove un giorno sì e l’altro pure?
«Non è prevista questa verifica e non esiste un sistema per farlo. Noi facciamo le verifiche sull’asciutto, ma non possiamo sapere se l’acqua drena. Solitamente non si fa un controllo così approfondito, forse bisognerà rivedere qualcosa. Ma come si fa a testarlo sull’acqua? Bisognerebbe usare una MotoGP. Ma quale? E con che pilota? Non serve uno che gira tre secondi più lento, perché i piloti ufficiali poi ti direbbero che quel test non è servito a nulla. Con l’asciutto puoi capire se c’è grip o no, se ci sono le buche, con l’acqua non si può fare nulla».
Chi ha deciso di non correre?
«La decisione è stata presa in Safety Commission: con queste condizioni dell’asfalto non c’erano le condizioni di sicurezza per disputare il GP».
Sapevate che c’era questa possibilità?
«Già ieri sera era prevista pioggia al 95% delle possibilità e così è stato. Abbiamo sempre avuto la speranza di poter disputare la gara, ma nonostante i continui rinvii non è stato possibile. Tutti hanno provato a far disputare il GP, naturalmente anche la Dorna, ma di fronte alla sicurezza nessuno ha forzato la mano».
E nel 2019 cosa succederà?
«E’ chiaro che non si può correre così un altro anno: l’asfalto deve essere rifatto».
Il fatto è che loro sono stati chiamati per svolgere dietro compenso determinate mansioni.
Sono loro in grado di svolgerle?
Sono stati messi nelle condizioni di poterlo essere?
Sono stati dotati di strumenti adeguati?
Sono stati messi a loro disposizione persone specializzate/competenti per quanto riguardo le diverse problematiche inerente la sicurezza dei tracciati?
Mettiamo il caso che, specialmente Uncini, non disponga di strumenti e personale adeguati per decretare con assoluta certezza se vi siano o meno determinate norme di sicurezza, con quale criterio e a che titolo lui decide se va bene o meno?
Tutto ad occhio e sperando che…..?
Se tutto venisse fatto con questi criteri (ad occhio) e alla fine mettono poi la firma su un pezzo di carta come fanno a non essere un problema?
Ma tu ti faresti pagare per svolgere un lavoro che sai già in partenza di non essere in grado di poter fare?
Non sarebbe importante se fosse per capacità/titoli propri o per mancanza di strumenti/personale adeguati.
Non sarebbe importante il motivo per cui ma il fatto in se.
Logico che se nonostante tutto accetti l'incarico, ti rendi direttamente responsabile, se poi qualcosa va storto, certo che sarebbe un tuo problema, e di chi altrimenti?
l'organizzatore non sarebbe abbastanza "serio"? può pure essere ma loro sono dentro al sistema, sono adulti e sopratutto liberi di non farne più parte.
Mi sembra molto chiara la faccenda: se decidi di fare parte di un sistema e assecondarlo nel bene e nel male, alla fine ne sei responsabile.
Vlentino Masini