ASSEN – Velocissimo Maverick Vinales davanti ad Andrea Iannone e Danilo Petrucci. Quarto Valentino Rossi, sesto Andrea Dovizioso, 22esimo Franco Morbidelli. Fa caldo, la temperatura sale rispetto alle FP1, ma le Yamaha continuano ad andare forte con Maverick Vinales primo e Valentino Rossi quarto a 0”401. Buon segno. Sia Vinales sia Rossi hanno girato forte per tutta la sessione, per poi fare il tempone con le gomme nuove nel finale, montate da tutti i piloti, tranne che da Marc Marquez, che ha girato sempre con una coppia di dura/dura usata. Marquez ha chiuso ottavo a 0”663 da Vinales, girando con grande costanza: in attesa dell’analisi accurata dei tempi, sembra quello messo meglio sulla distanza. La competitività della Honda è confermata anche dal quinto tempo di Cal Crutchlow (a 0”434), con il solo Dani Pedrosa un po’ in difficoltà (11esimo a 0”789), ma nel giro secco, non tanto sulla distanza.

DUCATI IN FORMA

Al secondo posto Andrea Iannone, risalito nel finale sfruttando il riferimento davanti a lui di Jorge Lorenzo: Iannone, al di là del giro secco, ha faticato un po’ con la Suzuki con il telaio evoluzione, quello con i rinforzi in carbonio, che Rins ha già utilizzato negli ultimi due GP. Alex, nono a 0”669, non è troppo avanti in classifica, ma con le gomme usate ha ottenuto tempi interessanti. In Casa Ducati, il più veloce è Danilo Petrucci, ottimo terzo a 0”386, ma il più costante è stato Andrea Dovizioso (sesto a 0”481), con Lorenzo settimo (a 0”492): Jorge, come sempre, ha girato con le gomme soffici, mentre Andrea ha utilizzato una media al posteriore. Per i due piloti Ducati anche una scleta differente nella configurazione della carenatura: Andrea ha optato per quella con più appendici aerodinamiche (come Petrucci), Jorge per la via di mezzo. Il primo risponso, in ogni caso, è positivo: la Ducati si conferma in forma anche su questa pista, con Petrucci che ha a disposizione, come i due piloti ufficiali, un telaio evoluzione. Tredicesima l’Aprilia di aleix Espargaro, che gira più che discretamente, ma fatica nel giro secco. Solo decimo Johann Zarco, anche qui alla ricerca del giusto bilanciamento della sua Yamaha.
 

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