MotoGP 2019, Assen. Da 0 a 10, tra capolavori, Yamaha e cadute...
E’ GIA’ LA SECONDA VOLTA NEL 2019
Come era già successo in Spagna, anche in Olanda nessun pilota italiano è salito sul podio in MotoGP. Curiosamente, anche nel 2018 ad Assen, nessuno dei nostri campioni era arrivato tra i primi tre.
ZERO, COME GLI ITALIANI SUL PODIO IN MOTOGP
VELOCE E NON FA ERRORI
Sono tanti gli aspetti che colpiscono di Fabio Quartararo: velocità, lucidità, tranquillità, gestione, sono quelli più evidenti. Ma c’è anche un altro dato che la dice lunga sulla bravura del debuttante francese, quello delle cadute: una sola da inizio stagione. Come dire: Quartararo va fortissimo e sbaglia pochissimo.
UNO, COME LE CADUTE DI QUARTARARO
UNA REAZIONE SPROPOSITATA
E’ vero che quando cadi non per colpa tua è facile perdere la testa, ma la reazione di Alex Márquez, coinvolto a pochi giri dal termine della Moto2 nella caduta di Lorenzo Baldassarri, è stata decisamente spropositata: infatti, mentre Baldassarri era ancora a terra, con la moto sulle gambe, Márquez lo attaccava a gesti e a parole. A freddo, Alex ha ritrovato la consueta tranquillità e si è scusato con il rivale.
VOTO DUE AD ALEX MÁRQUEZ
MEGLIO IN MOTOGP CHE NELLE ALTRE CLASSI
Ad Assen, Fabio Quartararo ha conquistato la sua seconda pole consecutiva, terza in MotoGP, eguagliando il numero di quelle ottenute in quattro anni tra Moto3 e Moto2. A 20 anni e 70 giorni, tra l’altro, Quartararo è anche diventato il pilota più giovane a ottenere due pole consecutive in MotoGP, battendo il primato di Marc Márquez, che nel 2013 era partito due volte consecutive dalla prima posizione all'età di 20 anni e 210 giorni.
TRE, COME LE POLE DI QUARTARARO
COME NEL 2007 E NEL 2016
Dopo Ducati, Honda e Suzuki, anche la Yamaha è finalmente riuscita a vincere un GP. E’ la terza volta dal 2002, da quando esiste la MotoGP, che quattro Case differenti riescono a conquistare almeno una gara: era già accaduto nel 2007 e nel 2016.
QUATTRO, COME LE CASE VINCENTI
COME NEL 2017 E NEL 2018
Dopo Andrea Dovizioso, Marc Márquez , Alex Rins e Danilo Petrucci, è stato Maverick Vinales a salire sul gradino più alto del podio: è quindi il quinto vincitore differente in questa stagione. Anche nel 2017 avevano conquistato almeno un GP cinque piloti differenti (Márquez, Dovizioso, Viñales, Pedrosa e Rossi), così come nel 2018 (Márquez, Dovizioso, Viñales, Lorenzo e Crutchlow).
Márquez è l’unico pilota ad aver vinto più di una gara in questa stagione, mentre l’anno con più vincitori rimane il 2016, quando ben 9 piloti salirono almeno una volta sul gradino più alto del podio: Márquez, Rossi, Lorenzo, Viñales, Dovizioso, Pedrosa, Crutchlow, Iannone e Miller.
CINQUE, COME I PILOTI VINCENTI
ALMENO UNA VITTORIA ALL’ANNO CON LA YAMAHA
Maverick Viñales corre con la Yamaha dal 2017, e almeno una gara è sempre riuscito a conquistarla: tre nel 2017, una nel 2018 e una (per ora) nel 2019. In totale, Viñales ha ottenuto sei vittorie in MotoGP (una nel 2016 con la Suzuki), 22 nelle tre classi.
SEI, COME I SUCCESSI DI VIÑALES IN MOTOGP
PRIMATO INTERROTTO
Dopo aver conquistato la prima fila in qualifica nei primi sette GP (quattro pole; due terzi; un secondo posto), Marc Márquez ad Assen è scattato per la prima volta dalla seconda fila, con il quarto tempo. Nel 2018, in sette GP non era partito dalla prima fila.
SETTE, COME LE PRIME FILE CONSECUTIVE DI MÁRQUEZ
BELLISSIMA PER I 60 ANNI DI HONDA
Ad Assen la Honda ha celebrato i suoi 60 anni di motomondiale: per omaggiare l’evento, l’Honda Team Asia, la squadra che schiera Kaito Toba e Ai Ogura, ha fatto correre i suoi piloti con una carenatura dalla grafica “vintage”. Bellissima!
VOTO OTTO, ALL' HONDA TEAM ASIA
ANCORA SECONDO, MA BRAVISSIMO
Per la quarta volta in questo campionato Lorenzo Dalla Porta ha perso la volata per la vittoria, con un distacco minimo. In Qatar era stato battuto da Toba per 0”053; in Francia da McPhee per 0”106; in Italia da Arbolino per 0”029; in Olanda di nuovo da Arbolino per 0”045. Sommando i quattro distacchi, si arriva a 0”233: incredibile. Manca la vittoria, ma Lorenzo è un pilota fortissimo.
VOTO NOVE, A DALLA PORTA
BRAVO, BRAVO, BRAVO
E che dire di Tony Arbolino, al suo secondo successo in tre GP e in carriera? Tony sta crescendo tanto in questa stagione, dimostrando velocità, freddezza e tattica. La vittoria l’ha preparata con un ultimo giro praticamente perfetto e un sorpasso da applausi. Bravo davvero.
VOTO DIECI AD ARBOLINO
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Katana05, Reggio nell'Emilia (RE)Non vorrei essere proprio io a farlo notare ma anche se gli annali dicono che le case vincenti in MotoGP sono 4 è anche vero che a differenza delle altre 3 Suzuki ha vinto solo grazie ad un errore (o problema meccanico, fate voi) di Marquez. Una vittoria vera, di forza, ancora manca. Spero proprio arrivi presto.
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carlo.caroni, Albavilla (CO)davvero splendida la piccola Honda"vintage".Arbolino,meno esperto di Dalla Porta,mostra anche una dote tipica dei campioni:quando possono vincere....vincono.lasciamolo crescere con calma,pero',ragazzi cosi' giovani possono perdersi come stava succedendo a Quartararo(che pilota!e che bellissima guida!ora vedremo come Yamaha e i suoi fenomenali manager riusciranno a perderlo....).