MotoGP 2019. I temi alla vigilia del GP delle Americhe
Gli Stati Uniti hanno ospitato la MotoGP in 31 occasioni: 15 a Laguna Seca, 8 a Indianapolis, 6 ad Austin e 2 a Daytona. Ad Austin si corre dal 2013, con Marc Marquez sempre in pole (anche se nel 2018 venne penalizzato e retrocesso in quarta posizione sulla griglia di partenza) e sempre sul gradino più alto del podio. Ovvio, quindi, che sia lui il favorito per domenica. Ecco gli altri temi del GP delle Americhe, terza prova stagionale.
MARQUEZ: NON DEVE STRAFARE
Come ha sottolineato lui stesso, Marc Marquez deve stare tranquillo, non commettere l’errore di pensare di vincere facilmente e di poter esagerare, prendendo qualche rischio in più.
HONDA DA RIFERIMENTO
Su questa pista e per quanto si è visto fino adesso, si parte con una Honda da battere, con un grande vantaggio nei cambi di direzione e nelle frenate lunghe. Ci si aspetta quindi anche un Cal Crutchlow molto competitivo, mentre Jorge Lorenzo dice che non ha ancora in mano la moto per ambire a un risultato prestigioso.
PROVA IMPORTANTE PER LA DUCATI
Dopo il positivo GP d’Argentina, ci si aspetta molto dalla Ducati: tutti i piloti sono concordi nel dire che la GP19 è più competitiva della moto dell’anno scorso, soprattutto di quella di inizio anno. Come ha spiegato bene l’ingegnere Giulio Bernardelle nella nuova rubrica di Moto.it (“I segreti della pista”), i piloti Ducati teoricamente faticheranno soprattutto nel T1, dove ci sono un sacco di cambi di direzione. Bisognerà lavorare molto bene nel box per rendere la moto più fluida, ma il podio è un obiettivo concreto.
LA COMPETITIVITA’ DI VINALES
E’ uno dei temi del GP: Maverick Vinales è un pilota forte e molto veloce - lo ha dimostrato un sacco di volte -, ma per qualche motivo rende meno in gara. Ma può diventare esplosivo da un momento all’altro: se trova la giusta direzione, può diventare molto difficile batterlo, con una M1 che, su questo tracciato, dovrebbe essere piuttosto competitiva.
ATTENZIONE ALLA SUZUKI
Al di là delle difficoltà in prova di Alex Rins (deve migliorare sotto questo aspetto), anche in Argentina la Suzuki ha dimostrato grande competitività: può tranquillamente giocarsi il podio.